[Redditolavoro] Torino. Occupato consolato greco. Foto e cronaca

Federazione Anarchica Torinese - FAI fat at inrete.it
Fri Dec 12 17:46:37 CET 2008


Torino. Occupato consolato greco. Foto e cronaca

La sede del consolato di Grecia a Torino è stata occupata per oltre un’ora
la mattina del 12 dicembre.
Un gruppo di anarchici federati e non, elusa la sorveglianza della polizia
che aveva piazzato una volante di fronte all’ingresso e dribblato il
custode, sono saliti all’ottavo piano dello stabile di corso Galileo
Ferraris 65, dove ha sede il consolato. Suonato il campanello, sono
entrati ed hanno annunciato alla viceconsole che si trattava di
un’occupazione in solidarietà alla rivolta dei compagni greci.

Uno striscione con la scritta “Stato Assassino” è stato appeso dal balcone
dal lato strada, al balcone dal lato cortile è stata issata una bandiera
rossa e nera.

Consegnati alla viceconsole due volantini e una cartolina di “saluti dal
consolato di Grecia a Torino occupato” i compagni hanno atteso che la
viceconsole li inviasse all’ambasciata greca a Roma e al consolato
generale di Milano. Nel frattempo sono arrivati trafelatissimi i primi
uomini e donne della Digos che si sono avventati contro la porta. Qualche
tempo dopo riusciranno ad entrare, trovando gli occupanti tranquillamente
seduti sui divanetti del consolato.

Ad un poliziotto di sinistra che la buttava sul dialogo è stato ricordato
che la criminalità del potere non è un incidente isolato ma è insita nella
sua natura. È stata un’occasione per parlare della strage di Stato e
dell’assassinio di Giuseppe Pinelli nei locali della questura di Milano,
di cui corre in questi giorni il 39° anniversario.

Ribadita la solidarietà attiva agli insorti greci, in particolare agli
oltre 100 arrestati di questi giorni, gli anarchici hanno salutato e tolto
il disturbo.
Dopo le identificazioni di rito da parte della Digos, gli occupanti sono
usciti: uno ha sventolato una bandiera rossa e nera gridando “viva
l’anarchia!”.

Mentre era in corso l’occupazione un folto gruppo di solidali si è
raccolto in strada davanti al consolato, bloccando il controviale con lo
striscione “Dalla Grecia all’Italia. Rivolta contro lo Stato”.
Dopo l’azione tutti si sono diretti in corteo all’Unione Industriali dove
si stava concludendo la manifestazione dei sindacati di base e degli
studenti.

Foto a quest’indirizzo:
http://piemonte.indymedia.org/article/3634

Di seguito il testo di uno dei volantini diffusi nella giornata e
consegnato alla viceconsole per il fax.

Dalla Grecia all’Italia
Rivolta contro lo Stato
Alexandros Grigoropoulos era un anarchico di 15 anni. Il 6 dicembre, un
sabato sera, stava di fronte ad un bar con altri compagni. La questura ha
sostenuto che all’arrivo di una pattuglia di polizia lui e gli altri
l’avrebbero assalita con bastoni e pietre. Questa versione è stata subito
smentita dai numerosi testimoni presenti. Al passaggio dell’auto i
compagni si sono limitati a irridere gli agenti, che, poco dopo, sono
tornati a piedi davanti al bar. Uno di loro, Epaminondas Korkoneas,
estratta la pistola, ha fatto fuoco colpendo al cuore il giovane
Alexandros. L’assassino in divisa si è allontanato lasciando a terra nel
suo sangue un ragazzo di 15 anni.
Oggi ci raccontano che Alexis sarebbe stato colpito da un proiettile di
rimbalzo. Come Carlo Giuliani a Genova, come i tanti compagni ammazzati
dalla polizia, sempre vittime di “incidenti” o “suicidi”, come Pino
Pinelli, gettato dalla finestra della questura di Milano il 15 dicembre
del 1969.

In Grecia è scoppiata la rivolta: nelle città principali come nei piccoli
centri sono stati assaliti e dati alle fiamme questure e commissariati,
auto della polizia, banche, centri commerciali e ministeri. L’8 dicembre e
poi ancora il 9 la polizia ha respinto a fatica gli assalti al parlamento.
Tutte le università sono state occupate: gli studenti denunciano la
violenza poliziesca e scrivono “che la morte di Alexis non è stata un
‘incidente isolato’ ma un terribile episodio di una repressione che
colpisce in maniera sistematica ed organizzata quelli che resistono e si
ribellano, gli anarchici e gli antiautoritari.”
Cortei imponenti hanno attraversato il centro di Atene e Salonicco: in più
occasioni i manifestanti hanno attaccato la polizia che ha reagito
caricando e sparando lacrimogeni. Ad Atene, il 10 dicembre, giorno dello
sciopero generale, i poliziotti hanno scagliato i gas persino dentro i
bar. Negli scontri numerosi sono i feriti e gli arrestati. Sono scesi in
campo anche i fascisti che a Patrasso hanno devastato il centro sociale
sede del Movimento Antiautoritario, mentre ad Atene hanno ferito a
coltellate alcuni compagni.

In Grecia la riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro hanno
portato povertà crescente e precarietà. Le condizioni di lavoro sono
peggiorate in modo drastico: il moltiplicarsi di incidenti – spesso
mortali - ne è il segno più evidente. La morte di 8 operai ai cantieri
navali Perama al Pireo è stato solo l’episodio più grave.
La crisi economica, le conseguenze devastanti delle selvagge politiche
liberiste del governo Karamanlis, il peggioramento delle condizioni di
vita dei lavoratori, l’erosione di ogni garanzia e tutela definiscono un
quadro in cui l’iniziativa contro la repressione e la brutalità poliziesca
si salda con le lotte sociali in un cocktail che potrebbe diventare ancora
più esplosivo.

In Grecia come nel nostro paese, gli interessi dei soliti pochi, le rudi
politiche disciplinari attuate dai governi di destra non meno che da
quelli di sinistra mietono ogni giorno le loro vittime. Immigrati, poveri,
lavoratori pagano il prezzo più alto. In Grecia in migliaia e migliaia
hanno deciso che la misura è colma, che è tempo di farla finita con lo
Stato e con il Capitale. Senza se e senza ma. Alla guerra civile contro i
poveri fomentata dai vari governi, hanno preferito il sapore aspro ma
bello della guerra sociale.

La nostra solidarietà ai compagni e alle compagne che stanno lottando
nelle strade greche per affermare la propria opposizione ad un ordine
fondato sullo sfruttamento e sulla repressione.
Lo Stato e il Capitale uccidono ogni giorno, in ogni dove. La rivolta
degli sfruttati e degli oppressi è la nostra rivolta.

Federazione Anarchica Torinese – FAI
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì dalle 21
fai_to at inrete.it
338 6594361



More information about the Redditolavoro mailing list