[Redditolavoro] L’ITALIA COMPLETAMENTE IMPREPARATA + barzelletta sugli inceneritori

clochard spartacok at alice.it
Sun Aug 24 15:14:10 CEST 2008


 
L'ITALIA COMPLETAMENTE IMPREPARATA AD AFFRONTARE UN FALL OUT RADIOATTIVO





L'incidente del 4 giugno 2008 alla centrale nucleare di Krsko (Slovenia)

è stato più di un campanello d'allarme. Pur non essendovi, secondo fonti

ufficiali, conseguenze essendo la contaminazione radioattiva stata

circoscritta all'interno della centrale, lo stato di allerta scattato a

livello europeo ha fatto sorgere più di qualche dubbio su cosa sia

effettivamente successo.

Greenaction Transnational, subito dopo l'incidente ha avviato una

campagna per accertare quale è il livello di sicurezza che in Italia

viene garantito alla popolazione per le emergenze radiologiche.

L'inchiesta si è svolta nella regione Friuli Venezia Giulia, ovvero la

regione italiana che confina con la Slovenia e che verrebbe per prima e

più pesantemente colpita dal fall out, e a Trieste, ovvero la città

italiana più  vicina alla centrale di Krsko.

L'inchiesta, che ha portato alla luce un quadro desolante (SCARICA IL

DOSSIER <http://www.greenaction-planet.org/download/krsko-euratom.pdf>

), è utile per comprendere la nuova politica nucleare annunciata dal

governo italiano. Per ogni centrale nucleare - e fin dal progetto

iniziale - dovranno essere garantite opportune misure di sicurezza che

partono dalla predisposizione  dei piani di emergenza, alla costruzione

dei rifugi antiatomici, alla predisposizione dei centri di

decontaminazione per le persone irradiate, ecc. Tutto questo ha un costo

molto elevato che, come il caso Krsko dimostra, l'Italia non vuole

effettivamente sostenere preferendo lasciare i propri cittadini indifesi

di fronte alle emergenze radiologiche.

Le conseguenze di un grave incidente alla centrale di Krsko con fusione

del nocciolo del reattore sono ben spiegate nel recente studio Dott.

Giuseppe Nacci (specialista in Medicina Nucleare) "La minaccia della

centrale atomica di Krsko" (SCARICA LO STUDIO

<http://www.greenaction-planet.org/download/minaccia_Krsko.pdf> )

In caso di fall out per incidente a Krsko e con venti di 100 Km/h da est

la nube radioattiva raggiungerebbe Venezia in 4 ore estendendosi poi

all'intero Veneto, al Trentino Alto Adige e all'Emilia Romagna.

La regione più colpita sarebbe ovviamente il Friuli Venezia Giulia

direttamente confonante con la Slovenia. Circa 12 milioni di persone si

troverebbero esposte in Italia nell'arco di 24 ore a dosi di

radioattività da 100 a 250 RAD.

Greenaction Transnational ha già provveduto a presentare una prima

denuncia alla Commissione Europea per la violazione da parte dell'Italia

delle norme Euratom ed ora si appresta a presentare una petizione al

Parlamento Europeo per chiedere che anche i cittadini italiani possano

godere degli stessi livelli di protezione nei confronti delle emergenze

radiologiche che vengono garantiti agli altri cittadini europei.

Per appoggiare e partecipare alla campagna di Greenaction per richiedere

che gli italiani possano godere degli stessi livelli di protezione nei

confronti delle emergenze radiologiche che vengono garantiti a tutti i

cittadini europei, SCARICATE

<http://www.greenaction-planet.org/download/vol-krsko.ue1.pdf> e

compilate seguendo le istruzioni l'apposito volantino predisposto dalla

nostra associazione.





http://www.greenaction-planet.org/index.php







Da altra lista:



La sapete quella dell'inceneritore che inquina quanto un automobile? 





Sentite questa: ci sono un francese, un inglese e un italiano.

Il francese, tramite il Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici, avanza una richiesta di moratoria sugli inceneritori.
L'inglese, nel giugno 2008, mediante la Società Britannica di Medicina Ecologica (BSEM) presenta il IV Rapporto sugli effetti dell'incenerimento dei rifiuti sulla salute. Un lavoro molto dettagliato e circostanziato con ben 329 voci bibliografiche.

Come in tutte le barzellette, adesso arriva l'italiano.

L'italiano che fa? Per mano del Governo, nel maggio 2008 pubblica un Piano di intervento operativo sulla salute per l'emergenza rifiuti in Campania, redatto dal Ministero del Welfare, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità, della Regione Campania e dell’Ordine dei Medici di Napoli.
In questo piano afferma che “gli impianti di incenerimento e termovalorizzazione (quale quello che entrerà in funzione ad Acerra) sono costruiti secondo le moderne tecnologie e non rappresentano un rischio aggiuntivo per la salute delle popolazioni residenti nelle aree circostanti. Il loro impatto ambientale è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico urbano”. 

La barzelletta é finita. Non ridete? 
E certo che non ridete, perchè siete italiani, e c'è poco da ridere!

Invece l'Europa si sbellica. Già, perchè dai documenti ufficiali Europei ( dati dell’ inventario della Commissione Europea, rapporto finale del 31.12.2000, 3° volume, pag 69) risulta che gli impianti di incenerimento in Italia producono 295,5 gr/anno di diossine in tossicità equivalente (TE) di cui 170,6 gr/anno dal solo incenerimento di rifiuti urbani.

E l'inquinamento dal traffico? 5,1 gr/anno. Trenta milioni di autovetture, senza tener conto degli altri autoveicoli, non producono insomma che l'1,1% della diossina che vomitano gli inceneritori.

Per il nostro Governo, però, l'impatto ambientale degli inceneritori è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico urbano.

Tra l'altro, l'inglese ha anche spiegato come si riesce a far sembrare innocui gli impianti. Per esempio, la diossina non viene monitorata adeguatamente e soprattutto non nelle fasi di maggior criticità (accensione e spegnimento). In Italia per gli impianti di incenerimento di rifiuti è previsto il monitoraggio per le diossine da un minimo di 6 ore ad un massimo di 8 per 3 volte all’ anno.

Questo sì, che è un controllo che fa ridere. Fa ridere i polli.
Quelli che abitano vicino agli inceneritori, invece, piangono.
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