[Redditolavoro] L'ENTITA' IL SERVIZIO SEGRETO VATICANO NEL MONDO...

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Sat Aug 23 16:45:34 CEST 2008


L'Entità del Vaticano, le spie dei Papi
di Maria R. Calderoni
su Liberazione  del 22/08/2008

Il 29 ottobre 1980, si riunì,
in una sessione straordinaria segreta, il Politbjuro, con Andropov,
Gorbaciov, Cernenko, Gromiko e altri membri di altissimo livello;
ordine del giorno la situazione nella Repubblica Popolare Polacca
(scossa dagli scioperi alle acciaierie di Danzica, dove un elettricista
disoccupato, tal Walesa, era montato su una scavatrice e si era messo
ad arringare gli operai). Il più deciso fu Gromiko: «Non dobbiamo
perdere la Polonia. L'Unione Sovietica ha sacrificato seicentomila
soldati per liberarla dai nazisti. Ora non possiamo permettere una
controrivoluzione». L'intervento del ministro degli Esteri fu seguito
da un profondo silenzio, nessuno dei capi sovietici voleva il ripetersi
di un'Ungheria 1956 né di una Primavera di Praga…
Sessione segreta,
segretissima. Ma «due giorni, Giovanni Paolo II e Agostino Casaroli
erano già in possesso di tutti i documenti trasmessi da Mosca a
Varsavia grazie a un agente dell'Entità infiltrato nel Ministero della
Difesa polacco». L'Entità è il nome dei servizi segreti del Vaticano e
la spia papista infiltrata era Ryszard Kuklinski, non uno qualsiasi, ma
addirittura l'aiutante del generale Jaruzelski (l'uomo che era deciso a
imporre lo stato d'assedio).
Così l'episodio è raccontato in questo
libro formidabile - Eric Frattini, "L'Entità. La clamorosa scoperta del
servizio segreto Vaticano: intrighi, omicidi, complotti degli ultimi
cinquecento anni", Fazi editore, pag. 524, euro 19,50) che ha già
venduto 250mila copie in Spagna e tradotto con simultaneo successo in
altri dieci Paesi, dalla Francia alla Russia, Germania, Stati Uniti,
Australia, Gran Bretagna. E che effettivamente, come ha scritto El Paìs
, è «un saggio che supera qualunque romanzo di John Le Carré».
Vero,
il libro è una documentatissima ricerca storica (più di 200 volumi,
trentanove archivi e centinaia di documenti utilizzati), ma è anche un
romanzo, un giallo, un thriller infinito, che dura cinquecento anni e
nel quale - anche se sembra incredibile - «tutti gli avvenimenti
raccontati sono reali, così come tutti i personaggi citati». I
personaggi citati, appunto, che sono, uno più uno meno, all'incirca
mille.
Lo spionaggio vaticanesco al tempo di Walesa, di Woityla e di
Reagan. Per soffiare sul fuoco di Solidarnosc e tagliare la strada
all'intervento sovietico, «l'Entità decise di condividere con la Cia le
informazioni trasmesse dal colonnello Kuklinski», nome in codice Gull,
l'ufficiale di Stato maggiore polacco che già da tempo lavorava per il
Vaticano. Non solo lui. «Il collegamento per le nuove operazioni
Cia-Entità in Polonia era Jan Nowak, presidente del Polish American
Congress; e ancor più era «il delegato apostolico del papa a
Washington, l'arcivescovo Pio Laghi». Nomi e cognomi, date e fatti
precisi, documenti d'archivio, fonti ufficiali: tutto è scritto nero su
bianco in queste pagine in gran parte sorprendenti e anche inedite.
Bel
colpo. Vaticano e Stati Uniti, Cia e Entità «divennero una specie di
forza d'attacco la cui unica missione era appoggiare il sindacato
Solidarnosc nella sua lotta contro il governo comunista di Varsavia».
Papale papale.
Spie ma anche controspie, mica si è un Vaticano per
niente (infatti Napoleone, che se ne intendeva, sosteneva che «la forza
di un solo papa vale un reggimento di duecentomila soldati»). Fuori i
nomi (il libro li fa tutti). E' lo scandalo dell'SB, quello che nel
2007 investe il soglio del 265mo papa eletto da appena due anni, Joseph
Ratzinger, Benedetto XVI. SB sta per "Sluzba Bezpieczenstwa", il
servizio segreto della Polonia comunista. E quell'anno il libro del
ricercatore Tadeus Zaleski ("I sacerdoti di fronte all'SB") portava
alla luce un elenco scottante di 39 religiosi che avevano collaborato
con la polizia segreta comunista, un elenco proveniente direttamente
dall'archivio del'Istituto Nazionale Polacco per la Memoria, che
l'autore, un ex cappellano di Solidarnòsc, aveva potuto consultare. Tra
le "spie del regime", alcuni dei più fidati collaboratori e amici
personali di Woityla: come l'arcivescovo emerito di Poznam Juliusz
Paetz; come Tadeusz Nowak, amministratore della Curia polacca, nome in
codice Ares; come M. Malinski, il primo biografo di Giovanni Paolo II.
L'arcivescovo di Varsavia, Stanislaw Wielgus, anche lui nell'elenco,
deve dare le dimissioni. Ma il Vaticano (secondo le cui stime furono
2.600, il 15 per cento, i religiosi collaboratori dell'SB alla fine
degli anni 70) se la cavò con magistrale aplomb: l'elenco dei 39?
Nient'altro che «una vendetta contro la Chiesa polacca da parte di
vecchi persecutori».
«Grazie alle pressioni eserciate da Giovanni
Paolo II, la Corte di Cassazione annullò l'ordine di arresto (di
monsignor Marcinkus, trattenuto all'interno del Vaticano e poi spedito
negli Usa, ndr), mentre ai banchieri della Santa Sede venne
riconosciuta l'immunità in Italia in quanto "dirigenti di una banca
estera"»: particolarmente avvincente il capitolo nero dedicato alle
piratesche e strabilianti vicende del mega-scandalo Ior e dei
"banchieri di Dio", di Calvi, Sindona, Gelli, tra colossali operazioni
finanziarie, truffe, bancarotte, omicidi, mafia, caffè al cianuro.
Puntualmente ricostruite e raccontate in tutte le loro rocambolesche
(anche criminali)sequenze.
Un capitolo, questo, particolarmente
nefasto per il Vaticano e l'Entità, che Eric Frattini conclude con un
giudizio duro: «Durante i lunghi anni del Pontificato di Giovanni Paolo
II, il Vaticano ha venduto armi, finanziato dittature e colpi di Stato».
Questi
sono gli ultimi capitoli, quelli dei giorni nostri, cinquecento anni
dopo; ma nessuna pagina della lunga spy-story pontificia è da perdere.
L'Entità non nasce con questo nome preciso (anzi, come tale, il papato
continua a negarne l'esistenza anche oggi). Si chiama "Santa Alleanza",
quando, nel 1566, nasce per mano di Pio V: è la prima organizzazione di
spionaggio creata dalla Chiesa, in nome di Dio e della fede, ma più
concretamente con l'intento di combattere il protestantesimo
rappresentato dalla temibile Elisabetta d'Inghilterra. "Entità" è il
nome coniato dai servizi segreti americani e tale rimasto a
identificare una organizzazione definita da Simon Wiesenthal, il famoso
cacciatore di criminali nazisti, come «il migliore e più efficace
servizio di spionaggio che conosco al mondo».
La storia dell'Entità
che non può non essere anche la storia del papato: vale a dire
cinquecento anni della nostra storia, una traversata che lascia senza
fiato. Sempre nel nome di Dio e della fede, dalla testa mozzata di
Maria Stuarda al "mondo globale", i quaranta papi che qui entrano in
scena hanno giocato un ruolo mai di seconda mano, da Pio V a Urbano
VIII, Pio IX, Leone XIII, Pio XI, Pio XII, Paolo VI...
Mai senza
l'Entità. Dal Rinascimento alla Riforma e Controriforma, dal Sacro
Romano Impero alla Rivoluzione francese, dal liberalismo al comunismo,
il papato non è mai stato un protagonista di seconda fila. «Per
l'Entità postnapoleonica i nuovi nemici erano i banditi e i membri
delle società segrete», per esempio la Carboneria. Avendo saputo che i
carbonari erano guidati da due uomini, Angelo Targhini e Leonida
Montanari, gli agenti dell'Entità li traggono in trappola usando un
infiltrato. «Il 20 novembre 1825 furono catturati durante una riunione,
il 21 trasferiti a Roma, il 22 processati per ribellione e il 23
decapitati con l'accusa di aver offeso il sommo pontefice»...
1914,
Prima guerra mondiale, Oltretevere sta con gli Imperi centrali. «Come
unità di collegamento per le operazioni finanziarie segrete tra il
Vaticano e la Germania, l'Entità scelse padre Antonio Lapoma, un
sacerdote filotedesco che operava a Potenza. Da quel momento padre
Lapoma e la spia Mathias Erzberger lavorarono all'operazione "Eisbar",
così chiamata dal nome, "orso bianco", con cui lo spionaggio tedesco a
Roma si riferiva a Benedetto XV», il papa in carica...
Nel 1917, la
Rivoluzione russa metteva di fronte alla Chiesa, al Vaticano e
all'Entità un nuovo nemico, il comunismo ateo. «La mattina del 21
aprile 1926, un uomo uscì rapidamente dalle porti girevoli dell'hotel
Mosca e si diresse alla Chiesa di San Luigi dei Francesi, l'unico
tempio cattolico aperto nella capitale sovietica. L'uomo era Michel
d'Herbigny, arcivescovo cattolico inviato da Paolo XI a Mosca per
creare una struttura clandestina»...
Durante la seconda guerra
mondiale, il collegio di San Girolamo degli Illirici, al numero 26 di
via Tomacelli, accoglieva i sacerdoti croati che lavoravano in
Vaticano. «Dopo la fine del conflitto, diventò un rifugio sicuro per
gli ustascia ricercati per crimini di guerra, a molti dei quali
l'Entità fornì nuove identità, passaporti falsi e una via di fuga
sicura. Il segretario dell'Istituto era padre Krunoslav Draganovic»...
Mai senza l'Entità.
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