[Redditolavoro] CLANDESTINI IN FABBRICA...

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Fri Aug 22 19:35:20 CEST 2008



								
DALLE MIE PARTI SI DICE "CAPPELLATO" ERA TEMPO CHE SI SAPEVA "DEI VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTU'" DEI PADRONI OVUNQUE, LEGHISTI O PRETI POCO IMPORTA, ECCO A COSA SERVE L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA...





CLANDESTINI IN FABBRICA;  NEI GUAI POLITICO LEGHISTA...		                                
                            
                    
                    
                        
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								Clandestini nel suo capannone: nei guai un assessore leghista
Massimo Franchi



Predicano
bene, ma razzolano molto male. I leghisti urlano contro l'immigrazione
clandestina e nel frattempo sfruttano gli stessi immigrati per
arricchirsi.

Faceva
così anche Roberto Zanetti, assessore della Lega alle Attività
produttive e presidente degli artigiani di Cartigliano, comune in
provincia di Vicenza. Nel capannone di sua proprietà la Guardia di
Finanza di Bassano del Grappa ha scoperto un laboratorio di
confezionamento di abbigliamento con nove cinesi costretti a lavorare
in condizioni pietose.

L'assessore
adesso cerca di difendersi dicendosi sconcertato. «Questa storia mi
toglie 10 anni di vita, io non ne sapevo niente».

Dopo
aver effettuato una serie di controlli nei giorni precedenti, i
finanzieri della Compagnia di Bassano sono entrati in azione all'una di
notte di mercoledì. Nell'immobile c'erano 9 asiatici. A finire in
manette sono state la donna cinese che gestiva il laboratorio,
immigrata regolarmente in Italia, e due operai sui quali pendeva già un
provvedimento di espulsione, arrestati per violazione della legge
(pensa un po') Bossi-Fini. Tre erano regolari, di altri tre non avevano
documenti.

Gli
operai lavoravano giorno e notte in mezzo a puzza e rumore. Ma nel
capannone erano completamente segregati dormendo in due stanzette
nascoste dietro un armadio con un solo e lurido wc. Gli otto vivevano
come schiavi: lavoravano tutta la notte, non uscivano mai. La
"direttrice", almeno, aveva una camera tutta per sè.

«Quando
siamo arrivati hanno iniziato a correre e a gridare, ma la cosa che ci
ha colpito di più - spiega il capitano Danilo Toma della compagnia di
Bassano del Grappa - è stato il doppio fondo che abbiamo trovato su un
muro. Da una botola si accedeva alle stanze, di cui una piccolissima,
pochi metri quadri con i letti ammassati e un puzzo incredibile».

Per
quanto riguarda la posizione dell'assessore, il capitano spiega: «Come
il fratello, al momento non è indagato, anche perché il contratto di
affitto era regolare». Difficile però credere che la famiglia Zanetti
non fosse al corrente di cosa stesse accadendo nel capannone. «La casa
dei Zanetti dista poche centinaia di metri», osserva il capitano. In
più, non è la prima volta che nel profondo Nord est leghista vengono
scoperti laboratori clandestini: «Di casi simili anche in zona ne
abbiamo scoperti parecchi», ricorda il capitano.

Zanetti
da parte sua cerca di difendesi. «La cinese titolare - spiega Roberto
Zanetti - era venuta da noi la scorsa primavera; era stata costretta ad
abbandonare la precedente sede, ne cercava un'altra e aveva saputo del
nostro capannone. Era iscritta alla Camera di Commercio e, a quanto ci
constava, i suoi dipendenti erano a posto con il permesso di soggiorno.
Insomma, sembrava tutto in regola e abbiamo perfezionato la locazione,
alla luce del sole».

Peccato
che "alla luce del sole" però non lavorassero i cinesi. E Zanetti ne
era al corrente. «Parevano invisibili - continua l'assessore vicentino
- lavoravano di notte, come formiche, non disturbavano. Cosa
combinassero là dentro, non lo sapevamo: avevano messo subito le tende
alle finestre e non aprivano a nessuno. Consideravamo l'affitto che ci
pagavano una sorta di compensazione: in fondo, è proprio per colpa
della Cina che abbiamo cessato la nostra attività originaria».

È
rimasto «sorpreso e sconcertato» anche il sindaco leghista di
Cartigliano, Germano Racchella, nell'apprendere che il capannone dove è
stato scoperto un laboratorio cinese clandestino è di proprietà di un
suo assessore. «Una bella mazzata - commenta il primo cittadino - Sono
sorpreso più come leghista che come sindaco», dice orgogliosamente.
Racchella non ha ancora sentito il suo assessore e collega di partito
Roberto Zanetti e non lo farà prima di sera. «Ho convocato una riunione
- spiega il sindaco - vedremo cosa uscirà dall'incontro».

Pubblicato il: 22.08.08
Modificato il: 22.08.08 alle ore 18.16
                            
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