[Redditolavoro] IMPORTANTE ARTICOLO DI RIFLESSIONE SU "NUOVO" RUOLO NATO...

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Fri Aug 22 03:01:51 CEST 2008



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                                Perché semplicemente non abolire la NATO? 
                         
                     


                      
                          

                              

                         
                     

                      
                          

                                
AUTORE:  Rodrigue TREMBLAY



				
				
Tradotto da  Manuela Vittorelli



				
                         
                     

                      
                          

                              

[L'obiettivo della NATO è] "tenere i russi fuori, gli americani dentro, i tedeschi sotto".
Lord Ismay, primo segretario generale della NATO
"Dovremmo
immediatamente convocare una seduta del Consiglio Nord Atlantico per
accertare la sicurezza della Georgia e rivedere le misure che la NATO
può prendere per stabilizzare questa situazione pericolosissima".
Sen. John McCain (8 agosto 2008) 
"Se avessimo
lavorato in maniera preventiva con la Russia, con la Georgia, facendo
sì che la NATO avesse il genere di abilità, presenza e impegno adatti,
forse saremmo riusciti a evitare tutto questo" [l'invasione dell'Ossezia del Sud e la successiva reazione russa].
Tom Daschle, ex leader di maggioranza al senato e consigliere del senatore Barack Obama (17 agosto 2008)
"Tra tutti i
nemici delle libertà pubbliche la guerra è forse il più temibile perché
comprende e sviluppa i germi di tutti gli altri".
James Madison (1751-1836), quarto presidente americano

Jaap
de Hoop Scheffer, segretario generale della NATO, dopo la riunione dei
ministri degli esteri della NATO a Bruxelles, il 19 agosto. Gli alleati
hanno chiesto alla Russia di rispettare l'accordo di cessate il fuoco
con la Georgia ma hanno accolto con riserva la richiesta degli Stati Uniti di congelare le relazioni con la Russia. Come
dire che gli alleati di Washington si sono fatti un po' tirare le
orecchie per aver scatenato una nuova Guerra Fredda. Photo Reuters

L'Organizzazione
del Trattato Nord Atlantico (NATO) è una reliquia della Guerra Fredda.
Fu costituita il 4 aprile del 1949 come alleanza difensiva dei paesi
dell'Europa Occidentale con il Canada e gli Stati Uniti per proteggere
quei paesi dagli sconfinamenti dell'Unione Sovietica.
Dal 1991, però, l'impero
sovietico con esiste più e la Russia ha cooperato economicamente con i
paesi dell'Europa Occidentale fornendo loro gas, petrolio e tutti i
tipi di materie prime. Ciò ha accresciuto l'interdipendenza economica
europea e ha dunque ridotto la necessità di una simile alleanza
militare difensiva al di sopra e al di là dei sistemi militari di
auto-difesa dei singoli paesi europei.
Ma il governo degli Stati
Uniti non la vede così. Preferirebbe conservare il proprio ruolo di
sussiegoso protettore dell'Europa e di unica superpotenza del mondo. In
questo senso la NATO è uno strumento che si adatta bene allo scopo. Ma
forse il mondo dovrebbe preoccuparsi di chi se ne va in giro per il
pianeta con una tanica di petrolio in una mano e una scatola di
fiammiferi nell'altra, fingendo di vendere assicurazioni contro gli
incendi.
Ora come ora, è un dato di
fatto che il governo e la nomenklatura degli affari esteri degli Stati
Uniti vedono la NATO come un importante strumento di intervento della
politica estera americana nel mondo. Dato che di fatto molti politici
americani non appoggiano più le Nazioni Unite come organo
internazionale supremo dedicato al mantenimento della pace nel mondo,
una NATO controllata dagli Stati Uniti è ai loro occhi un sostituto più
attraente dell'ONU per fornire una copertura legale alle offensive
militari altrimenti illegali da loro intraprese in tutto il mondo.
Preferiscono controllare completamente un'organizzazione come la NATO,
anche se è diventata un'istituzione ridondante, piuttosto che dover
scendere a compromessi alle Nazioni Unite, dove gli Stati Uniti
dispongono comunque di uno dei cinque veti al Consiglio di Sicurezza. 
È questa la ferrea logica che
sta dietro ai propositi di riorganizzazione, riorientamento e
allargamento della NATO per trasformarla in uno strumento flessibile
della politica estera americana. Ed è un'altra dimostrazione del fatto
che le istituzioni ridondanti vivono di vita propria. E infatti quando
lo scopo per il quale sono state inizialmente create non esiste più si
inventano nuovi scopi per farle andare avanti.
Per quanto riguarda la NATO,
il piano è quello di ingrandirla e trasformarla in un'alleanza
politico-militare imperiale e offensiva contro il resto del mondo
dominata dagli Stati Uniti. Secondo questo piano, la NATO si
espanderebbe nell'Europa centro-orientale a includere non solo gli
ex-membri del Patto di Varsavia (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Bulgaria, Romania, Albania e Ungheria) e molte delle ex-repubbliche
sovietiche (Estonia, Lituania, Lettonia, Georgia e Ucraina), ma anche
in Asia a includere il Giappone, l'Australia, la Nuova Zelanda, la
Corea del Sud e forse anche in Medio Oriente per ammettere Israele.
Oggi la NATO, che all'inizio contava 12 membri, è passata a 26 membri.
In futuro, se gli Stati Uniti raggiungeranno il loro obiettivo,
potrebbe arrivare a 40 membri.

Manifesto del blocco di opposizione ucraino Ne Tak! (Non così!), che si batte contro l'adesione dell'Ucraina alla NATO.
Negli Stati Uniti sia i
Repubblicani che i Democratici vedono la trasformazione della vecchia
NATO in questa nuova alleanza militare offensiva come una buona idea
(neocon) per promuovere nel mondo gli interessi americani e quelli dei
loro stretti alleati come Israele. È un'idea promossa attivamente non
solo dall'amministrazione neocon Bush-Cheney, ma anche dai consiglieri
neo-conservatori di entrambi i candidati alle presidenziali americane
del 2008, John McCain e il senatore Barack Obama. Infatti entrambi i
candidati sostengono con entusiasmo l'interventismo militare, e questo
essenzialmente perché i loro consiglieri vengono dallo stesso ambiente
neo-conservatore.
Per esempio, la precipitazione
con cui i Bush-Cheney hanno imprudentemente promesso l'ingresso nella
NATO all'ex-repubblica sovietica della Georgia e le hanno fornito
appoggio e rifornimenti militari è un buon esempio di come viene vista
la NATO a Washington da entrambi i maggiori partiti politici americani.
Da una parte, il candidato presidenziale repubblicano John McCain
progetta un nuovo ordine mondiale costruito attorno a una "Lega delle
Democrazie" di ispirazione neo-conservatrice che sostituirebbe di fatto
le Nazioni Unite e attraverso la quale gli Stati Uniti dominerebbero il
mondo. Dall'altra, la posizione del senatore Barack Obama non è poi
così diversa dalle proposte del senatore McCain in fatto di politica
estera. Infatti il senatore Obama promuove l'impiego della forza
militare degli Stati Uniti e degli interventi militari multilaterali
nelle crisi regionali a "scopi umanitari", anche se significa aggirare
le Nazioni Unite. Dunque, se mai dovesse andare al potere, possiamo
tranquillamente scommettere che il senatore Obama non avrebbe alcuno
scrupolo ad adottare la visione del mondo del senatore McCain. Per
esempio, entrambi i candidati probabilmente appoggerebbero
l'eliminazione della clausola "no first strike" dalla convenzione della
NATO. Si può stare certi che con l'uno o l'altro alla Casa Bianca il
mondo sarebbe meno basato sul diritto e meno sicuro, e certo non
migliore di come è stato sotto la sfrenata amministrazione Bush-Cheney.
È
tuttavia difficile capire come questo nuovo ruolo offensivo della NATO
possa essere negli interessi dei paesi europei o del Canada. L'Europa
Occidentale in particolare ha tutto da temere da un ritorno alla Guerra
Fredda con la Russia e forse con la Cina. La trasformazione della NATO
da organizzazione militare difensiva nord-atlantica a organizzazione
militare offensiva guidata dagli Stati Uniti avrà profonde conseguenze
geopolitiche internazionali in tutto il mondo, ma soprattutto in
Europa. L'Europa ha una forte attrazione economica per la Russia.
Dunque perché imbarcarsi nella politica aggressiva dell'amministrazione
Bush-Cheney, basata sull'accerchiamento militare della Russia
attraverso l'espansione della NATO fino ai confini russi e
l'installazione di uno scudo anti-missile proprio lì accanto? Non
sarebbe meglio per l'Europa sviluppare relazioni politiche ed
economiche armoniose con la Russia? Perché preparare la prossima guerra?
Per quanto riguarda il Canada,
sotto il governo minoritario del neocon Harper il paese è diventato di
fatto una colonia americana in materia di politica estera, e questo
senza che si sia svolto alcun dibattito o referendum. L'ultima cosa di
cui il Canada ha bisogno è proseguire su quella strada minata.
In conclusione, parrebbe che
l'idea umanistica che vede la pace, il libero scambio e il diritto
internazionale alle basi dell'ordine mondiale venga messa da parte a
favore di un ritorno alla grande politica della forza e alla diplomazia
delle cannoniere. Così si torna indietro di cent'anni. 
È una vergogna.


McCain (in piedi a destra) poco prima della sua cattura da parte dei vietnamiti nel 1967: un eroico guerriero.
Obama
ricevuto dal Generale Petraeus a Baghdad il 21 luglio 2008: nessuna
esperienza di guerra, ma non chiede che di imparare. Photo Reuters




Originale da: http://www.thenewamericanempire.com/tremblay=1093

Articolo originale pubblicato il 20 agosto 2008

L’autore

Manuela Vittorelli è membro di Tlaxcala,
la rete di traduttori per la diversità linguística. Questo articolo è
liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di
menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.

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