[Redditolavoro] GLI AUGURI DI BERLUSCONI A OPERAI E POVERI IN GENERE...

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Mon Aug 4 18:52:45 CEST 2008



					GLI AUGURI DI AGOSTO DI BERLUSCONI A OPERAI E POVERI IN GENERE...
			
					
						
							by							 falce
						 	@ 2008-08-04 - 17:49:30						 
			
							
	"il giornale" quotidiano del caimano
lunedì 04 agosto 2008, 07:00 
	SE L’OPERAIO NON SCIOPERA 
di Vittorio Macioce  
	No,
grazie. L’autunno caldo proprio non interessa. Non è neppure una
domanda da fare con le valigie già pronte, il bagagliaio dell’auto già
aperto e uno straccio di vacanza da consumare. È il dialogo più chiaro
di questa stagione di crisi. Il giornalista di Liberazione va davanti
ai cancelli di Mirafiori. Qui un tempo c’era la classe operaia. Ora c’è
gente che lavora, uomini, individui, che fanno i conti per arrivare a
fine mese. Sono realisti. Sono solidi. Sono saggi. Dicono: «Lascia
stare. È un momentaccio. E in autunno sarà ancora peggio. Con la cassa
a rotazione avremo centocinquanta euro in meno in busta al mese. Se va
bene. Fare sciopero? Siamo divisi, pronti a essere sostituiti. E poi,
scusa, scioperare per cosa? Le macchine non si vendono proprio. Questa
volta i padroni non sono cattivi. Dovremo mangiare molte cucchiaiate di
merda, stringere i denti. In vacanza vado una settimana al mare. Lo
faccio per i figli piccoli. Fosse per me starei qua». È chiaro quello
che sta accadendo. Non è solo la storia del metalmeccanico che ha
cambiato il suo cielo, i suoi orizzonti, che magari vota Lega e ha
paura degli immigrati. C’è qualcosa di più. Ed è tutto quello che
questa sinistra non ha capito. C’è una parola che rimbalza senza troppe
chiacchiere: consapevolezza. La classe politica parla con parole
vecchie, si scamicia per questioni etiche e filosofiche che hanno il
sapore, e la liturgia, dei culti bizantini. Dice che in autunno porterà
in piazza le masse indignate. Brutte le masse, sono un’entità senza
nome, ricordi di un secolo lontano. Ma le masse non pagano le bollette,
non fanno la spesa, non devono crescere i figli. Le masse sono una fata
morgana, una presa in giro. Le masse non hanno un’anima. La classe
politica va in giro con un Tutto Città vecchio di almeno trent’anni e
si stupisce perché non ci sta capendo più nulla, non sa orientarsi. Ma
non dice: è sbagliata la mappa. Dice: è sbagliata la città. Nessuno si
mette lì e traccia nuove linee. I migliori, i più pragmatici, hanno
perlomeno il buon senso di fermarsi e chiedere a qualche passante:
scusi, dove si va per il duomo? Gli altri continuano a segnare con il
ditino percorsi inesistenti. Vecchi stregoni che pensano di risolvere
tutto, di tutelare ciò che resta della classe operaia, con quella
formula da fattucchieri che è lo sciopero generale. Roba da Novecento e
da ferriere e manifatture che non esistono più. La risposta a questo
teatro dell’assurdo arriva dalla gente che lavora. Operai e non solo. È
una risposta semplice semplice: qui la situazione è brutta, l’Italia si
trova a un bivio, drammatizzare non serve, rimbocchiamoci le maniche.
Questo Paese ha bisogno di coraggio e buon senso. Molti italiani lo
hanno capito. La classe politica, soprattutto quella classe politica,
si adegui. O vada via.
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RISPOSTA DI http://WWW.OPERAICONTRO.IT
	 OPERAI DOVRETE MANGIARE LA MERDA 
	Al
solito il Giornale è sempre all'avanguardia nel fare gli interessi del
padrone Berlusconi. Ecco come il "vasellina" e i suoi soci vedono gli
operai: "Il giornalista di Liberazione va davanti ai cancelli di
Mirafiori. Qui un tempo c’era la classe operaia. Ora c’è gente che
lavora, uomini, individui, che fanno i conti per arrivare a fine mese.
Sono realisti. Sono solidi. Sono saggi. Dicono: «Lascia stare. È un
momentaccio. E in autunno sarà ancora peggio. Con la cassa a rotazione
avremo centocinquanta euro in meno in busta al mese. Se va bene. Fare
sciopero? Siamo divisi, pronti a essere sostituiti. E poi, scusa,
scioperare per cosa? Le macchine non si vendono proprio. Questa volta i
padroni non sono cattivi. Dovremo mangiare molte cucchiaiate di merda,
stringere i denti." Caro "vasellina" purtroppo per il tuo padrone nelle
fabbriche ci sono ancora gli operai e sono realisti. Iniziano a
guardare la realta' partendo dai loro interessi. Gli operai a quelli di
Rifondazione hanno dato un calcio nel culo perche' al governo con Prodi
hanno solo fatto gli interessi dei padroni. In molte fabbriche gli
operai sono gia' in lotta, il vasellina vada all'INNSE di Milano a
vedere. Gli operai sono in lotta da due mesi contro i licenziamenti,
altro che mangiare merda. Il "vasellina" le cucchiate di merda le
mangia da anni e non stringe i denti ma allarga la bocca. Vasellina gli
operai non hanno i tuoi interessi e quelli di Berlusconi. Mario
Giordano direttore del "il giornale" di Berlusconi 
	Pubblicato da : Operai Contro  |  lun, 04 ago @ 7:11
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