[Redditolavoro] SULL' OMICIDIO DEI 2 OPERAI NEL MONZESE PER ESPLOSIONE

clochard spartacok at alice.it
Fri Apr 18 00:59:30 CEST 2008


----- Original Message ----- 
From: frank ficiar 
To: operai.contro at tin.it 
Sent: Thursday, April 17, 2008 2:30 AM
Subject: SULL' OMICIDIO DEI 2 OPERAI NEL MONZESE PER ESPLOSIONE


      OPINIONE DA UN TECNICO DELLA SICUREZZA
     
      Soggetto:




     ANCORA MORTI SUL LAVORO !  
      Corpo:  Riporto l’ ennesima notizia diffusa dalla stampa di morti sul lavoro.


      In realtà quello che riportano i notiziari o la stampa è un decimo della realtà: la media dei morti sul lavoro è e rimane di tre al giorno.



      Un commento tecnico.



      Un estrusore per materie plastiche è sostanzialmente un recipiente in cui la materia plastica, rammollita a seguito di un preventivo riscaldamento, viene messa in pressione (in vari modi) e poi viene fatta passare attraverso una “filiera” che la trasforma in materiale estruso, cioè filiforme, per essere poi avviata a successive lavorazioni.



      Per chiarire meglio il concetto: avete presente quando chiedete il macinato per il ragù al macellaio. Cosa fa ? Prende la carne, la mette in un macinino (rammollimento della materia plastica) e poi la fa passare attraverso un disco pieno di fori (estrusione) da cui esce la carne macinata, ridotta a “spaghetti”.



      In un estrusore per materie plastiche per ottenere lo stesso effetto della carne macinata occorrono pressioni elevatissime (300 atmosfere, cioè 300 volte la pressione che subiamo vivendo sulla terra ogni giorno).


      Ovviamente tutto il macchinario che raggiunge tali pressioni deve essere dimensionato (cioè progettato) per sopportare tali pressioni. E in genere lo è, se no alla prima occasione esploderebbe. Anzi il macchinario viene progettato con coefficienti di sicurezza almeno due volte quelli di lavoro. Se la pressione massima prevista (“nominale”) è di 300 atmosfere, viene progettato per resistere a 600 atmosfere.



      Se però, per qualche motivo (ad esempio la filiera di cui sopra si intasa e non permette più la fuoriuscita del materiale), la pressione all’ interno dell’ estrusore supera non solo la pressione nominale (300 atmosfere secondo l’ esempio di sopra), ma addirittura quella di progetto (600 atmosfere), è necessario prevedere sistemi di controllo per evitare i rischi di esplosione dell’ estrusore.



      Per tale motivo su tutti gli estrusori, immediatamente prima della filiera viene posizionato un pressostato (uno strumento che misura la pressione), collegato elettricamente al quadro elettrico che comanda la macchina. Se la pressione misurata dal pressostato supera quella nominale, esso invia un segnale elettrico al quadro di comando che, oltre a generare un segnale di allarme (sirena), ferma tutta la macchina per evitare che la pressione nominale continui ad essere superata e si arrivi alla pressione massima di progetto e quindi al rischio di esplosione.


      Non solo: il pressostato e il quadro di comando devono essere realizzati in maniera tale che se il pressostato e / o il quadro di comando subisce un’ avaria, la macchina venga comunque fermata.



      Dopo la spiegazione che vi ho dato è chiaro che quella di Monza non è, ancora una volta “una tragica circostanza”, ma una voluta omissione delle normative di sicurezza.



      L’ esplosione di un estrusore può avvenire solo se il quadro di comando della macchina è stato VOLUTAMENTE manomesso per evitare che il pressostato fermasse il macchinario nel caso fosse superata la pressione nominale di lavoro.



      Ciò generalmente viene fatto perché il pressostato (costo circa 50 €) si guasta e ferma in continuazione la produzione. Costa molto meno manomettere il quadro di comando che fermare la produzione o cambiare il pressostato.



      Se va bene si risparmiano 50 €, se va male muoiono due persone . . .



      Con preghiera di diffondere !

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      Da Adnkronos 
      Milano, 16/04/08

      Monza, esplosione in fabbrica: muoiono due operai

      Le vittime, di cui non si conoscono le generalità, sono un italiano di 48 anni e un 28enne originario del Burkina Faso. Altri due feriti non gravi. L'incidente intorno alle 17 alla Masterplast di Cornate d'Adda A causare la tragedia, lo scoppio di un macchinario per la fabbricazione della plastica che avrebbe iniziato a funzionare male già dalla mattina.

      Il dolore delle famiglie 

      Ennesima tragedia sul lavoro. Due operai sono morti intorno alle 17 di oggi in un'esplosione avvenuta alla fabbrica Masterplast di Cornate d'Adda, comune della Brianza alle porte di Milano, in via Stucchi. Nell'incidente altri due operai sono rimasti feriti in maniera non grave.



      Le vittime sono un italiano di 48 anni e un 28enne originario del Burkina Faso. Le loro generalità non sono ancora state rese. I feriti sarebbero i figli del proprietario, che ha avuto un malore in seguito all'incidente. L' esplosione avvenuta intorno alle 17 sarebbe stata causata da un macchinario che lavora materie plastiche e che, per cause ancora da accertare, è esploso.



      Il macchinario che ha provocato l' esplosione e la conseguente morte di due operai avrebbe iniziato a funzionare male già da stamane. Un guasto che sarebbe stato segnalato dagli operai del primo turno a quelli che sono stati investiti poi dall'esplosione dell' estrusore, che serve per la lavorazione del materiale plastico. Sarà il magistrato a stabilire eventuali responsabilità della ditta Masterplast.



      Intanto i due corpi degli operai sono stati portati via dai mezzi delle pompe funebri. Il reparto interessato dall'esplosione è sotto sequestro e presto potrebbe essere aperto un fascicolo a carico di ignoti dalla Procura di Monza.



      Sul luogo della tragedia è arrivata la moglie dell'operaio di 28 anni morto nell' esplosione. Nella zona industriale di via Stucchi la donna, originaria come il marito del Burkina Faso è arrivata con in braccio il bambino di pochi anni.



      La straniera è arrivata urlando, poi una volta all'interno dello stabilimento è scoppiata in lacrime. Una vicina di casa ha portato via il bambino in modo che non vedesse il corpo del padre.



      ''Il grave incidente che ha causato la morte di due operai e il ferimento di altri due, suscita in noi grande dolore e richiama tutti ad una piena e rigorosa attuazione delle leggi vigenti in materia di prevenzione, controllo, sanzione delle pratiche non rispettate delle tutele e dignità del lavoro'', afferma Giovanni Battafarano, capo della segreteria tecnica del ministero del Lavoro. 




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