[Redditolavoro] ultrà e repressione
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Fri Nov 23 11:07:13 CET 2007
pugno duro della questura di bergamo contro ultrà: le diffide arriveranno a 60 tifosi atalantini, divieto allo stadio superiore di 3 anni e fino a 5 anni :
il questore: "puntiamo sul modello iglese che dovrebbe essere adottato anche in italia"
Decreti, contro ultras - rumeni - o contro qualsiasi dissenso, che un giorno provocano fatti come quello di domenica e che in altri provocano la caccia razzista al rumeno, incendio di baracche. Questo governo del moderno fascismo e dello stato di polizia se ne deve andare.
riportiamo il Comunicato
Il fratello del tifoso laziale Gabriele Sandri, ucciso da un poliziotto domenica 11 novembre all'interno di un'auto nel piazzale di un autogril vicino Arezzo, ha detto "mio fratello l'hanno ucciso i decreti di questo governo" "è un omicidio premeditato". Quanta verità è racchiusa in queste affermazioni, che di certo non restituiranno Gabriele all'affetto dei propri cari, ma che inchiodano questo governo e le forze di polizia alle loro responsabilità. I frutti del tanto decantato decreto Amato, che inaspriva quello del precedente governo (decreto Pisanu), volto a "debellare" la violenza ultras negli stadi, sono davanti gli occhi di tutti. Per anni le dirigenze delle società calcistiche hanno foraggiato i gruppi del tifo organizzato, meglio se di estrema destra, e hanno perseguito la politica dei diritti televisivi e aumenti del prezzo dei biglietti, questi si provvedimenti che hanno ostacolato la possibilità per molti giovani, lavoratori, famiglie di poter andare allo stadio, per esprimere la propria fede calcistica o passare una domenica diversa dopo una settimana di duro lavoro.
Il tutto con il "consenso" e l'avvallo dei vari governi che si sono succeduti. Poi il tanto, prima, corteggiato ultras è diventato il mostro da perseguire, da bandire dalla faccia società, e si sono trovati provvedimenti, che nei fatti hanno alimentato rabbia e rancore, non solo tra il tifo organizzato. Quindi tolleranza zero. Ma gli stadi si sono svuotati sempre di più e non certo per la violenza ultras, ma perché la logica del profitto dei padroni del calcio hanno reso sempre più proibitivo, in primis per le masse popolari, il "lusso" di una domenica allo stadio. Oggi siamo al passo successivo : il tiro al bersaglio al tifoso, che non appartiene a nessun gruppo ultras e che si trova a centinaia di chilometri di distanza dallo stadio. Ma ancora una volta si cerca di non dare giustizia alla famiglia del giovane. Non si fermano tutte le partite, affermando il principio che vi sono morti di serie A e morti di serie B. Si chiama accidentale disgrazia un colpo di pistola ad altezza d'uomo e scagliato prendendo la mira. Si prende a pretesto la rabbia, lo sdegno, e non solo del tifo organizzato, per cercare di mettere in ombra quanto dichiarato dal fratello del giovane ucciso : questa morte pesa tutta quanta sui decreti da stato di polizia che questo governo persegue, in continuità con quello precedente. Decreti, contro ultras - rumeni - o contro qualsiasi dissenso, che un giorno provocano fatti come quello di domenica e che in altri provocano la caccia razzista al rumeno, incendio di baracche. Questo governo del moderno fascismo e dello stato di polizia se ne deve andare.
proletari comunisti
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