[Redditolavoro] Inviare qui solidarietà agli operai licenziati Fiat

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Sun Nov 18 10:59:51 CET 2007




  


  
   
   
   
   
   
   
  

  
   
   
   
   
   
  
  
   
   
  
  
   
   
   
     
       
       
       
       
         
           Anno IX Numero 314
           
           data: 18 NOVEMBRE 2007
         
         
           
           1. APPUNTI PER UN VIAGGIO
           
           2. SOLIDARIETA' 
			OPERAIA
         
         
           
           3.IL DIBATTITO 
			PARLAMENTARE
           
           4.LETTERA APERTA A 
			SERGIO MARCHIONNE
         
         
           
           5.OPERAI 
			METALMECCANICI A MILANO
           
           6. OPERAI DI MODENA
         
         
           
           7. LA CRISI
           
           8.FERROVIERI 
			FRANCESI IN SCIOPERO
         
         
           
           9. LA PERICOLOSA 
			CHINA
           
           10. IRAQ
         
         
           
           11. IRAN
           
           12.AFGHANISTAN
         
       
       
       
     
     
  

  


  

  
    
    
      
        
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        CONTATTACI
      
      
        
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        ALL'ASLO
      
      
        
        :: OPERAIEDITORIA
      
      
        
        :: 
        OPERAI.NET 
    
    
    
      
      
       
    
    




  

  
   
   SOLIDARIETA' OPERAIA
    
  
  
  
        
                
                  
                    
                      
                        
                          
                            
                              
                                
                                  
                                     
                					
                                
                              
                            
                          
                        
                      
                    
                  
                
                                    
										
										
										
										Comunicato a tutti gli operai,
										
										
										
										da diffondere nelle fabbriche e ovunque 
										è possibile.
 Una 
									repressione strisciante, silenziosa, 
									colpisce gli operai. La massa dei NO dalle 
									grandi fabbriche al protocollo sul welfare 
									ha impressionato i padroni. 
									
									I salari da fame 
									diventano sempre più insopportabili. 
									
									
									Gli operai morti sul 
									lavoro sono all’ordine del giorno. 
									
									
									Si aspettano una 
									reazione operaia e cercano in tutti i modi 
									di prevenirla. A cominciare dalle fabbriche 
									FIAT. A Melfi hanno fatto la grande prova. 
									Quattro operai sono stati licenziati, uno è 
									un delegato sindacale.
									
									Il sistema è stato 
									semplice: la magistratura iscrive, per 
									qualche ragione, nel registro degli indagati 
									gli operai che danno più fastidio, il 
									padrone li licenzia sostenendo che con il 
									procedimento in corso "è venuto meno il 
									rapporto fiduciario…" Esattamente così è 
									successo a Melfi, due dei licenziati sono 
									stati perquisiti senza nessun risultato 
									nell’ambito di un’inchiesta su "associazione 
									sovversiva con finalità terroristiche". Il 
									quarto, il delegato, è stato licenziato a 
									causa di una querela di un capo nominato in 
									un volantino per la sua prepotenza sugli 
									operai. La direzione prima li ha sospesi e 
									poi licenziati, non ha avuto bisogno di 
									prove di colpevolezza, di sentenze, di 
									niente.
									
									Con un tale sistema, i 
									padroni possono ripulire le fabbriche dagli 
									operai ribelli nel pieno silenzio stampa e 
									con il tacito consenso dei gruppi dirigenti 
									dei "grandi" sindacati nazionali. 
									
									
									Uno strato di operai 
									ribelli si è formato nelle fabbriche più 
									importanti dell'industria, ha manifestato la 
									sua presenza guidando tutti gli operai al 
									netto rifiuto dell’accordo di CGIL CISL e 
									UIL. 
									
									Uno strato di operai 
									che sfida i padroni, il governo, anche se si 
									dice amico, ed i dirigenti sindacali 
									compromessi. 
									
									Una nuova classe 
									operaia che inizia a muoversi come forza 
									indipendente. 
									
									Potevano attaccarci 
									per questo? Per aver votato NO all’85% a 
									Melfi come nelle principali fabbriche? 
									Potevano attaccarci perché vogliamo più 
									soldi senza scambiarli con flessibilità e 
									allungamento dell’orario di lavoro? No. La 
									tanto decantata democrazia ne sarebbe uscita 
									malconcia, e allora?
									
									Allora funziona la 
									caccia alle streghe, il "sospetto di 
									terrorismo". Tutti zitti, il sospettato va 
									immediatamente sospeso, licenziato, isolato 
									e chi vorrebbe prenderne la difesa stia 
									attento. Nessuno dei paladini della 
									democrazia interviene, sulla stampa nemmeno 
									una riga sui licenziamenti, eppure ministri 
									non solo sospettati ma condannati siedono in 
									parlamento, ne hanno diritto fino alla 
									sentenza definitiva ed oltre. 
									
									
									Per gli operai c’è una 
									legge su misura, basta il sospetto per 
									essere licenziato e buttato per strada. La 
									legge è uguale per tutti i cittadini, ma gli 
									operai sono altro.
									
									La caccia alle streghe 
									deve finire, come operai rivendichiamo la 
									libertà di critica del sistema che ci 
									sottomette, la libertà di associarci come 
									riteniamo più opportuno per difendere il 
									salario e le nostre condizioni di vita, la 
									libertà di criticare governi di banchieri ed 
									industriali e sindacalisti che non fanno più 
									i nostri interessi, la libertà di progettare 
									e lavorare per un sistema diverso, senza 
									sfruttamento. La società della 
									globalizzazione non è più nemmeno in grado 
									di concedere queste elementari libertà agli 
									operai? E' messa male. Sta ancora peggio se 
									deve tirare in ballo il sospetto di 
									terrorismo per tapparci la bocca a migliaia.
									
									Ciò che è 
									inaccettabile è che un semplice sospetto, 
									che cade nel nulla, possa diventare una 
									ragione per buttarci fuori dalle fabbriche. 
									Come è successo a Melfi e può succedere 
									ovunque. 
									
									La solidarietà agli 
									operai di Melfi, ad Auria, a Miranda, a 
									Passanante, a Ferrentino è necessaria se 
									vogliamo ancora difenderci come operai in 
									modo indipendente, altrimenti è la paura, il 
									mordersi la lingua, lo stare allineati e 
									coperti ma così ci condanniamo ad una vita 
									da schiavi senza speranza.
									
									Non si devono sentire 
									soli, gli operai ribelli sono dalla loro 
									parte.
									
									Questo comunicato con 
									le nostre firme andrà alle redazioni dei 
									giornali, alle direzioni dei sindacati, ai 
									partiti. Nessuno potrà dire "non sapevamo".
									
									
									Ultimo aggiornamento 
									del 15 novembre. Mignano operaio dell’Alfa 
									di Pomigliano è stato licenziato. Le 
									motivazioni sono tragicamente ridicole. Per 
									la Fiat è colpevole di essere stato a capo 
									di una manifestazione al Salone del Fiat 
									Center di Poggioreale. Di aver “esposto 3 
									striscioni con scritte inneggianti alla 
									lotta contro la precarietà”, ed aver 
									“rivolto ad impiegati e clienti slogan” di 
									critica al padrone Fiat. Se ciò è abbastanza 
									per licenziare un operaio, le loro libertà 
									sindacali e politiche sono carta straccia. 
									Vogliono degli operai muti e sottomessi, non 
									li avranno.
									
									
									
									   
									Operai e delegati RSU delle fabbriche:
									
									      
									Fiat Sata Melfi (PZ)
									
									      Alfa 
									Pomigliano (NA)
									
									      Avio 
									Pomigliano (NA)
									
									      Alenia 
									Pomigliano (NA)
									      F M A 
									Pratola Serra (AV)
									      
									Ansaldo Napoli
									
									      OM 
									Pimespo Bari
									
									      Magneti 
									Marelli Bari
									
									      
									Graziano Trasmissioni Bari
									
									
									      
									
									Fiat New Holland Modena
									
									
									
									      
									Terim Rubiera (RE)
									
									
									      Ferrari 
									(MO)
									
									
									      MET-RO 
									spa Roma.
									
									
									      Nokia 
									Siemens Cassina de Pecchi (MI)
									
									
									      Pirelli 
									Bicocca Milano
									
									
									      Ansaldo 
									Camozzi Milano
									
									      Magneti 
									Marelli Corbetta (MI)
									
									
									      Innse 
									Presse Milano
									
									
									      Titan 
									Bologna
									
									
									      
									Schneider  elettric Stezzano (BG)
									
									      Hoffman 
									Monza (MI)
									
									      
									Microtecnica Brugherio (MI)
									
									
									      F.S. 
									Centrale Milano
									
									
									      Dropsa 
									Vimodrone (MI)
									
									      
									L’isolante K - Flex Roncello (MI)
									
									
									      Fireweb 
									Trezzano Rosa (MI)
									
									
									      Amsa 
									Milano
									
									
									      Meritor 
									Cameri (NO)
									
									
									      Candy 
									Brugherio (MI)
									
									 
									
									     
									 Inviate 
									l’adesione della vostra fabbrica a :  solidarietaoperaia at gmail.com
									  
  
  
  
    
   
  
  

      
    

  

  


  
    
    
    info at operaicontro.it -Via Falck, 44 CAP 20099 Sesto San Giovanni (MI)
  

      
       
    
    
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