[Redditolavoro] Manganellati gli operai
clochard
spartacok at alice.it
Wed Dec 19 12:32:31 CET 2007
Ci si riferisce a ieri
e
Questa mattina si è svolta la manifestazione dei metalmeccanici a Milano,
convocata da Fim-Fiom-Uil, contro l'arroganza di Assolombarda, la sezione di
Federmeccanica che sta facendo più ostracismo sulla piattaforma. In realtà è
tutta Federmeccanica che sta ostacolando la piattaforma, utilizzando
argomenti rafforzati dal Protocollo del 23 luglio sul welfare firmato
insieme a Cgil-Cisl-Uil. Nel contratto dei metalmeccanici sono contenute
delle richieste padronali che, dal punto di vista normativo, peggiorerebbero
gli stessi accordi del 23/7. La Fiom si trova quindi "obtorto collo", a
convocare scioperi contro la stessa Cgil, che dice che sull'accordo di
luglio non si torna indietro e quindi, situazione grottesca... In 1500
persone hanno partecipato alla manifestazione, molto incazzate dopo il
prolungamento di già 6 mesi del contratto precedente. Dopo una lunga
passeggiata, organizzata dai boinzi sindacali per evitare di andare a
disturbare i negozi del centro di Milano che stanno facendo gli affari
natalizi, è salita la pressione sugli organizzatori Fim-Fiom-Uilm affinchè
si marciasse verso l'Assolombarda, di fronte alla quale essi avevano chiesto
l'autorizzazione a sfilare. Giunti sul posto, i lavoratori hanno trovato le
transenne messe in modo tale da evitare forzature. Dopodichè, arrivati di
fronte a queste transenne, la maggior parte dei manifestanti ha cercato di
toglierle e di forzare il blocco della polizia. Sono iniziati gli
spintonamenti, i lanci di bulloni e uova, con poliziotti e carabinieri che
manifestavano parecchio nervosismo. Quando su di un lato si è aperto un
varco, sono partite le maganellate che hanno colpito in faccia due compagni,
un delegato RSU della Marcegaglia (e compagno dell'Assemblea dei lavoratori
autoconvocati) e un operaio dell'Ansaldo. Dopodichè, visto che non c'era la
forza, ma soprattutto la volontà delle organizzazioni sindacali di forzare
seriamente quel blocco, è stata bloccata la strada di fronte
all'Assolombarda per circa un'ora. I due operai colpiti sono stati portati
in ambulanza e sottoposti a controlli medici. Fortunatamente non ci sono
lesioni serie. Oggi è tornata in piazza la rabbia operaia, e se padroni e
parrucconi sindacali non riescono a chiudere la trattativa sarà un bel
daffare per riuscire a contenere la voglia di protestare dei metalmeccanici.
Il rischio - per loro - è che si arriva a gennaio, ci saranno altri scioperi
e la gente scenderà sicuramente in piazza consapevole del fatto che per
difendere i padroni ci sono polizia e carabinieri a manganellare. ma anche
sul fronte operaio la situazione è "problematica": oggi la volontà di lotta
e di autonomia si è espressa chiaramente, ma capiremo a breve se, sempre a
partire dai fatti di oggi, crescerà anche la rabbia e il numero di chi
parteciperà alle manifestazioni e agli scioperi. I fatti di oggi sono la
dimostrazione che gli operai si trovano di fronte a una una scelta: o
cominciano ad esprimere una certa autonomia nelle piazze, nelle assemblee,
sulle piattaforme e sulle vertenze (a partire da quelle sulla sicurezza e
contro i morti sul e da lavoro, dei salari, della precarietà e dell'erosione
dei diritti), o si compatterà la forza operaia, o altrimenti crescerà
l'arroganza padronale o saranno ancora deboli contrattualmente e subalterni
di queste organizzazioni sindacali che mettono sempre bastoni fra le ruote
per cercare di chiudere le vertenze come le hanno iniziate, cioè a perdere.
La piattaforma iniziale confederale è stata già bocciata nelle maggiori
grandi fabbriche (e non solo): a Mirafiori, in Marcegaglia, Siemens, Ansaldo
ecc., perchè era già ridicola come si presentava. Bisogna ripartire da là, e
bisogna ripartire dall'esempio degli operai milanesi di oggi.
Alberto - per i compagni e le compagne di Sesto San Giovanni dell'Assemblea
Nazionale dei lavoratori autoconvocati
PS
Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti/e i compagni varie realtà
(compagni operai e lavoratori, organizzazioni politiche, centri sociali,
collettivi femministi, singoli compagni e compagne, ecc.) che hanno
manifestato con telefonate ed sms la loro solidarietà.
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