[Redditolavoro] Fw: lettera

Slai Cobas Taranto cobasta at libero.it
Fri Dec 14 10:06:38 CET 2007


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> dall'ispettorato del lavoro di taranto alla stampa e tv locali
>
> Controlli ispettivi:  basta con i discorsi demagogici e ipocriti del 
> giorno dopo
>
> In questi giorni all'ispettorato del lavoro di Taranto, mentre esprimiamo 
> il nostro cordoglio e solidarietà ai familiari, ai compagni di lavoro 
> degli operai morti alla ThyssenGrupp, ci sentiamo direttamente coinvolti 
> nel grave problema degli infortuni sul lavoro e della necessità di una 
> effettiva azione preventiva che impedisca questa strage quotidiana di 
> morti di lavoratori, e sentiamo che dobbiamo far sentire la nostra voce.
> I lavoratori della ThyssenGrupp stanno denunciando la mancanza di 
> ispezioni o che la azienda era avvisata prima dei controlli, o che alcuni 
> ispettori della Asl in realtà facevano i "consulenti aziendali".
> Bisogna FARE UN'OPERAZIONE DI VERITÀ, sia in merito a quello che il 
> Ministero del Lavoro sta dicendo in questi giorni sui controlli ispettivi, 
> sia al proprio interno per una diversa assunzione di responsabilità.
>
> Dopo le tragiche morti di Torino, il Min. del lavoro Damiano ha dichiarato 
> più volte che ci sarà un aumento di 300 ispettori, ad incremento degli 
> altri 700 assunti più di un anno e mezzo fa. E la stampa subito ha dato 
> grande risalto a questo provvedimento come se risolvesse il problema della 
> carenza di controlli.
> Ma, primo, se dobbiamo giudicare da quello che è successo con le 
> precedenti 700 assunzioni, le parole del Ministro hanno un triste sapore 
> di ipocrisia; il Min. Damiano non dice che la stragrande maggioranza dei 
> nuovi ispettori, per la stessa impostazione data ai concorsi, NON è 
> affatto andata ad aumentare il personale ispettivo adibito alla vigilanza 
> sulla sicurezza. A Taranto, per esempio, in una realtà a grande 
> industrializzazione e con stabilimenti come l'Ilva che ha il record 
> nazionale di morti e infortuni sul lavoro, l'Eni, ecc. e dove vi sono solo 
> 5 ispettori effettivi per questa vigilanza, solo 1 interviene all'Ilva, 
> NESSUNO degli 8 nuovi assunti è stato adibito alla vigilanza sulla 
> sicurezza. E mi risulta che dei famosi ulteriori 300 ispettori nessuno è 
> previsto per Taranto.
> Secondo, il Ministero del Lavoro non dice che da anni, senza un apparente 
> motivo, sono state tolte all'Ispettorato del Lavoro le COMPETENZE sulla 
> vigilanza delle norme di sicurezza, limitandole al solo settore edile, e 
> affidandole alle Asl. Che senso ha, allora, sbandierare "300 nuovi 
> ispettori" se poi anche se fossero adibiti al settore tecnico, non 
> avrebbero, come tutti gli altri ispettori,  poteri per intervenire nella 
> stragrande maggioranza dei settori, per fare azione preventiva? A Taranto, 
> questo passaggio di competenze - in contrasto col dovere dello Stato di 
> esercitare direttamente l'azione di controllo sull'applicazione delle 
> leggi - ha significato non solo un grave ridimensionamento in termini di 
> quantità dell'azione ispettiva, colmato solo parzialmente dalle richieste 
> della Procura ma sempre ad infortunio già accaduto, ma anche un 
> abbassamento della qualità delle ispezioni, perché viene meno la 
> possibilità di una vigilanza completa che verifichi il nesso tra 
> infortunio e condizioni di lavoro, tra le violazioni sulle norme di 
> sicurezza e altre violazioni di legge (per es. il nesso con lo 
> straordinario, i turni di lavoro, come è successo alla Thyssen Grupp).
> Terzo, l'"incremento dell'attività ispettiva", perché non resti ancora una 
> parola, dovrebbe avere come conseguenza un INCREMENTO DI MEZZI E DI FONDI 
> PER ESERCITARE EFFETTIVAMENTE TALE ATTIVITÀ. Ma la realtà è che questi 
> fondi invece di aumentare sono stati volutamente tagliati anche da questo 
> Governo.
> Ma dobbiamo dire che nello stesso tempo accade anche il paradosso che 
> mentre per 10 mesi gli ispettori devono penare per le indennità di 
> missioni, per avere mezzi, vengono poi spesi soldi per far venire 
> ispettori da fuori, o a fine anno per "consumare" comunque i fondi residui 
> anche con ispezioni inutili.
> Per cui si impiegano ben 4 ispettori per andare ad un negozio di cinesi 
> dove sta solo il titolare e la moglie e non si manda nessun ispettore 
> all'Ilva per controllare la sicurezza. Normalmente non si fanno visite di 
> iniziativa, mentre andiamo anche in 2/3, come sta accadendo ultimamente in 
> alcuni settori, a fare solo verifiche cartacee sui controlli fatti dalla 
> Guardia di Finanza e dall'Inps.
> Infine sul fronte della "lotta al lavoro nero" e delle precarie condizioni 
> di lavoro, dello straordinario, spesso concause degli infortuni, al di là 
> delle parole, la realtà è che I CONTROLLI E L'AUMENTO DELLE SANZIONI VANNO 
> A COLPIRE LE PICCOLE O PICCOLISSIME AZIENDE, MA NON VANNO AFFATTO AD 
> INTACCARE LE GRANDI, verso cui la stessa legislazione, anche quella 
> recente, punta piuttosto a liberalizzare/flessibilizzare l'orario di 
> lavoro, la legislazione sui contratti a termine, il lavoro interinale è 
> rimasto, ecc.
> Nello stesso tempo, sul fronte dell' aumento delle sanzioni, non si è 
> visto pari inasprimento delle sanzioni per le violazioni delle norme sulla 
> sicurezza. Oggi il Ministro Damiano parla di condanna a tre anni di 
> carcere per le aziende che sono colpevoli di gravi e reiterati infortuni 
> (pur sempre pochi per stragi come quelle della Thyssen Grupp), ma nulla si 
> dice ancora sul fatto che la maggioranza delle violazioni non sono 
> considerate reato, ma prevedono solo una sanzione amministrativa.
> SE VOGLIAMO UN EFFETTIVO CAMBIAMENTO DELLA SITUAZIONE, PERCHE' SI PASSI 
> DALLE "LACRIME DA COCCODRILLO" DEL GIORNO DOPO A UN REALE AZIONE DI 
> VIGILANZA SULLA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.
>
> Per questo è necessario
>
> 1.un incremento reale del personale ispettivo adibito alla vigilanza sulla 
> sicurezza, realizzando anche - da parte del Ministero - corsi di 
> formazione dei nuovi assunti;
> 2.il ritorno pieno delle competenze per le ispezioni delle norme sulla 
> sicurezza in tutti i settori;
> 3.un pool di ispettori sia della DPL che della Asl, coordinato 
> dall'ispettorato del lavoro, che intervenga periodicamente a scopo 
> preventivo nelle grandi aziende e nei settori in cui avvengono più 
> infortuni e che abbia pieni poteri repressivi ma anche dipositivi;
> 4.Predisporre un numero verde per le richieste d'emergenza sulla 
> sicurezza, che devono essere fatte immediatamente, anche se chieste da 
> delegati e/o lavoratori;
> 5.un adeguato aumento dei fondi e dei mezzi per svolgere l'attività 
> ispettiva;
> 6.la qualificazione come reati delle principali violazioni alle norme di 
> sicurezza;
> 7.porre al primo posto la vigilanza di iniziativa.
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> margherita calderazzi
> ispettrice del lavoro taranto
> dello slai cobas per il sindacato di classe taranto
> 347-5301704
> cobasta at libero.it
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