[Redditolavoro] Torino: condannati gli antifascisti

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Mon Dec 10 17:14:51 CET 2007


Torino: condannati gli antifascisti

Questa mattina è stata emanata la sentenza contro 10 antifascisti
torinesi. Le condanne variano dai 9 mesi all’anno e 8 mesi. Il PM aveva
chiesto 5 anni e 5 mesi per devastazione e saccheggio, ma la corte ha
deciso di condannare per resistenza e lesioni.
Sebbene non si possa non registrare il dato positivo che il teorema del PM
Tatangelo sia stato smontato resta tuttavia una condanna tutta politica
nei confronti di 10 anarchici ed antagonisti, “colpevoli” di aver
manifestato contro una gravissima aggressione fascista.
Nei fatti è stata oggi sanzionata in tribunale la libertà di manifestare.

Facciamo un passo indietro.
Era la notte tra il 10 e l’11 giugno del 2005.
Al Barocchio, una casa occupata alla periferia della città, una
squadraccia fascista entra di soppiatto nel cortile e ferisce a coltellate
due compagni svegliati dal rumore. Uno di loro, l’intestino trapassato da
un fendente, verrà operato d’urgenza: per poco non ci scappa il morto.
La settimana successiva l’appuntamento è in piazza Madama Cristina per una
manifestazione antifascista di denuncia delle aggressioni. Il corteo
attraversa il quartiere S. Salvario e poi si dirige in centro. In via Po
viene caricato dalla polizia per impedirgli di proseguire verso piazza
Castello, il salotto buono della città, dove lo shopping del sabato
pomeriggio non deve essere turbato da un corteo che racconta storie di
aggressioni fasciste e del silenzio complice di politici e media.
La polizia attacca il corteo, spara lacrimogeni seminando il panico tra i
passanti. Il corteo è disperso: alcuni manifestanti per frenare la furia
della polizia erigono una piccola barricata. Un quarto d’ora dopo è tutto
finito. Due manifestanti, che si erano fermati ad aiutarne altri due
travolti dalla carica, vengono tratti in arresto e passeranno due
settimane in galera.
Un mese dopo, è il 20 luglio parte una raffica di arresti. 10 antifascisti
vengono accusati di devastazione e saccheggio. Nello stesso procedimento
vengono accusati di resistenza e lesioni 10 antirazzisti che il 19 maggio
di quello stesso anno avevano manifestato in solidarietà con gli immigrati
in rivolta all’interno del Cpt.
Gli antifascisti trascorreranno 6 mesi tra carcere e domiciliari.

Questa sentenza investe la libertà di noi tutti.
Questo processo ha sancito che qualche tavolino e sedia danneggiati
durante una carica di polizia durata due o tre minuti valgano la galera.
Non c'era uno straccio di prova a carico dei 10 compagni. Ma che importa?
Le tesi del PM, fatte proprie dalle giudici, è che bastasse l'intenzione.
E che l'intenzione vi fosse lo hanno dedotto dalle biografie politiche
redatte dai funzionari di polizia. Detto in altro modo: sono colpevoli
perché anarchici o antagonisti.

Gli ultimi due anni sono stati terribili: Torino e le sue valli dovevano
essere pacificati ad ogni costo. Sullo sfondo la vetrina olimpica, il Tav,
una città che mantiene sacche di resistenza ad una ridefinizione del
paesaggio urbano funzionale alla nuova Torino, post industriale (ma non
troppo).
Due anni segnati dalla morte di cinque immigrati durante controlli di
polizia, dallo sgombero di numerosi posti e case occupate, due anni nei
quali si sono moltiplicati i comitati razzisti e fascisti nei quartieri,
che alternano le manifestazioni di piazza alle ronde notturne contro
immigrati, rom, tossici.
Da un lato le luci del varietà, l’enorme luna park sempre aperto,
dall’altro polizia e fascisti scatenati sul territorio. Al centro,
invisibili e dolenti, i tanti, i più, quelli che faticano ad arrivare alla
fine del mese, quelli stritolati dalla precarietà del lavoro, dalla
ferocia padronale.
Le destre e le sinistre complici nascondono il disagio di vivere in una
città ben divisa tra chi ha troppo e chi ha troppo poco, dietro la
presunta “emergenza sicurezza”, individuando negli ultimi, negli immigrati
poveri i capri espiatori da offrire in sacrificio, per allontanare lo
spettro che i penultimi si alleino agli ultimi, che l’odio lasci il posto
alla solidarietà. E dalla solidarietà la capacità di opporsi ai nemici
veri, quelli che lucrano sulle nostre vite, quelli per i quali una vita
non vale i 10 euro per ricaricare un estintore.
Torino è la città di Pietro Ferrero, operaio, anarchico, segretario della
FIOM, Torturato e ammazzato 85 anni fa da una squadraccia fascista.
Oggi, al tribunale hanno condannato 10 antifascisti, mentre nel centro
della città un corteo operaio ha ricorda gli operai morti alla Thyssen
Krupp, ammazzati dai padroni. Quelli della Thyssen, con sindacati di base,
anarchici, antagonisti, no tav non si sono accontentati della protesta
dolente ma rituale ed hanno portato le proprie bandiere sin davanti agli
assassini dell’Unione industriale.

Il momento è difficile. Occorre mettere insieme tutte le forze disponibili
per fare barriera contro la barbarie che avanza. Una barbarie che di volta
in volta assume le vesti dei fascisti che accoltellano e bruciano campi
rom, dei poliziotti che a Genova uccidono e torturano i manifestanti
cantando “faccetta nera”, dei tribunali che condannano chi si oppone al
fascismo che avanza, al disordine statale e capitalista. Lo stesso
disordine che ogni giorno ammazza chi lavora. Ogni giorno. Non solo a
Torino.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 - la sede è aperta il giovedì dalle 21,15 in poi
Info:
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tel. 011 857850 oppure 338 6594361


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