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<div class="field-items"><div class="field-item">Resistenze Metropolitane</div></div><p>Una rapina di Stato da più di 100 miliardi di euro in una sola estate</p>
<p>“...è il Capitalismo, stupido!”<br>
Non si può riformare, ma solo superare...</p>
<p>Bisogna finirla di assecondare i capitalisti accettando la solita
solfa che “finora abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi”. La
maggioranza dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, così come i
precari, i cassintegrati e i disoccupati, questo privilegio non ce
l'hanno mai avuto. Già ora non arrivano di fatto alla fine del mese.</p>
<p>In realtà, chi finora ha vissuto sopra i propri mezzi e sulle spalle
della società sono i profittatori, gli speculatori, i corruttori, i
servi di regime e i vari lobbisti italiani. In una parola: i borghesi.
Sono loro a essere alla base dei debiti oggi reclamati dai degni compari
delle multinazionali. La rapina da più di 100 miliardi di euro,
organizzata in due ”colpi” (a luglio e a settembre) messi a segno dal
nostro capitalismo, sembra rispondere ai mancati introiti dovuti
all'esito dei referendum su acqua e nucleare. Organizzata dal governo,
con la cosiddetta opposizione a fare “da palo”, non serve a salvare il
Paese, come viene spacciato, bensì a garantire la credibilità
dell'Azienda Italia capitalista nella competizione internazionale. </p>
<p>Ma anziché chiedere conto ad una classe di affaristi senza scrupoli,
che fanno profitti sfruttando il lavoro salariato in tutti i modi
possibili - dentro e fuori la produzione -, la politica “istituzionale”
persegue imperterrita l’unica cifra di cui è capace: la vessazione di
classe dei ricchi sui poveri. Ma davvero ci troviamo ancora qualcosa di
strano in questa deriva? Davvero ci aspettiamo qualcosa di diverso dalle
istituzioni, dal comitato di affari della borghesia?</p>
<p>Il debito pubblico è da considerare come un “costo di sistema”, atto a
garantire il sistema stesso. Il capitalismo, in quanto sfruttamento del
lavoro salariato, non resisterebbe a lungo senza l'ulteriore fiume di
ricchezza sociale drenato attraverso speculazioni, corruzioni, evasioni e
privatizzazioni, atto ad ingrassare i suoi stessi meccanismi di
funzionamento.</p>
<p>Senza contare che la guerra imperialista (Yugoslavia 1999,
Afghanistan 2001, Iraq 2003, Libano 2006 e Libia 2011) è un ulteriore
veicolo di estrazione di profitto. Una rapina a mano armata ai danni
degli altri popoli, pagato da tutti noi al costo di circa 2 miliardi di
euro l'anno.</p>
<p>Bisogna capire una volta per tutte che non è accettando gli inviti
delle sirene padronali a rinunciare ulteriormente a pezzi di salario,
alla sanità, all'istruzione, agli asili, alle pensioni, che si risolve
il disastro in cui versiamo. Neanche pensando a manovre economiche “più
eque”, come affermano senza ormai più pudore i reggi velo riformisti
nascosti nelle organizzazioni dei lavoratori. Il fatto incontestabile è
che questi criminali ci stanno scaricando sulle spalle i costi di
mantenimento di un sistema ingiusto, quello capitalista, che non può più
essere corretto, ma solo superato attraverso una lotta lunga, tenace e
intransigente.</p>
<p>Prima comprenderemo che la nostra sopravvivenza dipende dal
superamento di un regime sociale ed economico che ci sta massacrando,
meglio sarà. Altrimenti questo stesso sistema continuerà a divorarci
senza pietà, con tutte le nostre famiglie.</p>
<p>SMETTIAMO DI MANTENERE I PARASSITI CAPITALISTI E TIRIAMO FUORI IL CORAGGIO DI PRENDERE IN MANO IL NOSTRO FUTURO.</p>
<p>SOLLEVIAMOCI CONTRO QUESTO INSOSTENIBILE SISTEMA DI SFRUTTAMENTO E TORNIAMO A IMMAGINARE UN FUTURO OLTRE IL CAPITALISMO;<br>
UN FUTURO GIUSTO E SOLIDALE.</p>
<p>RESISTENZE METROPOLITANE</p><br>
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resistenze.metropolitane@gmail.com<br>
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