[Internazionale] ISM-Italia No alla licenza israeliana e occidentale di aggredire e di uccidere
PAL NEWS
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Sun Aug 19 22:08:10 CEST 2012
ISM-Italia Comunicato stampa: No alla licenza israeliana e occidentale di
aggredire e di uccidere
**
Dovrebbe essere sufficiente ai sionisti, capaci di coprire tutte le sponde,
quelle di destra, quelle di centro e quelle di sinistra, leggere quanto
viene scritto sui giornali israeliani sulla minaccia, all'apparenza sempre
più concreta, di un attacco all'Iran, per essere almeno più prudenti nelle
manifestazioni di una islamofobia, sempre più allucinante, e nel loro cieco
sostegno a un governo di criminali di guerra come quello israeliano.
Non ci interessa entrare qui nella discussione infinita sulla probabilità
che un attacco israeliano si verifichi, domani, dopodomani, tra qualche
mese, prima o dopo le elezioni americane. Rimane a nostro parere del tutto
valido quanto scritto da Giorgio S. Frankel nel suo *L'Iran e la bomba*,
DeriveApprodi 2010, *sull'atomica più lenta della Storia, *un sistema
escogitato da Israele per mantenere alta la tensione, in Medio Oriente,
dopo la caduta dell'Unione Sovietica.
*Ci interessa invece sottolineare l'assoluto silenzio che accompagna le
dichiarazioni dei sostenitori della licenza israeliana e occidentale di
aggredire e di uccidere.*
Il silenzio dei difensori a oltranza dei cosiddetti valori occidentali (in
che cosa consistano e dove siano conservati è sempre più misterioso)
sostituiti dalle killing lists di Obama, dalle numerose Guantanamo e
dall'elenco senza fine delle barbarie e dei crimini che vengono commessi in
nome della democrazia.
Israele è uno stato coloniale di insediamento che ha come obiettivo di
completare la pulizia etnica della Palestina iniziata nel 1947. A questo
scopo è necessaria una guerra del terrore permanente. Nonostante l'immagine
di modernità che tenta in ogni occasione di vendere, la guerra e il
terrorismo sono la base della coesione della società israeliana. Le minacce
di guerra hanno sempre avuto anche una funzione interna. Sono, in questo
periodo, una risposta al malessere di una piccola borghesia impoverita che
ha protestato nei mesi scorsi senza mettere in discussione il regime
sionista, ma che è sensibile alle sirene del nazionalismo. Il messaggio è
sempre lo stesso: Israele deve difendersi da *minacce esistenziali* e
quindi si può permettere ogni crimine.
Gideon Levy ha paragonato recentemente, sul quotidiano israeliano Haaretz,
lo Stato di Israele alla mafia, sottolineando però la sua incapacità di
passare dalla fase iniziale di violenza brutale alla fase in cui entra in
società indossando guanti bianchi.
*Lo stesso sta accadendo in Siria.*
Dovrebbe essere sufficiente agli esportatori di democrazia, di destra, di
centro e di sinistra, leggere l'ultimo articolo di Bernard-Henri Lévy,
apparso e subito scomparso dal Corriere della Sera del 16 agosto, *La fine
di Assad – Aleppo come Bengasi – L'Occidente intervenga, *per rendersi
conto di quali siano i reali obiettivi del neocolonialismo occidentale in
Medio Oriente, dopo le vicende degli ultimi anni e non solo.
In particolare dopo la *liberazione* della Libia.
“*I dittatori non prendono vacanze!, *esordisce il Lévy, per poi porsi ben
7 domande: *bisogna intervenire? Come intervenire? Che tipo di intervento?
Chi per questo intervento? Quale ruolo ha la Francia in tale contesto? E,
al di là della Francia, L'Europa? Quello dell'iniziatore, del facilitatore,
dell'architetto? La voce della Francia è ascoltata. La Francia gode, nella
regione del prestigio che la sua azione in Libia le ha dato (sic!). C'è il
rischio di un incendio esteso alla zona circostante? E il dopo Assad?”*(1).
Questo il florilegio delle intenzioni bellicose del noto intellettuale
francese, che, è bene ricordarlo, è aduso a sostenere che l'esercito
israeliano non è solo il più *morale* del mondo, ma anche il più *
democratico*.
Ma il discorso va oltre le vicende mediorientali. Chi ha bisogno di una
guerra in queste circostanze storiche? Il finanz-capitalismo non riesce a
uscire dalla spirale di distruzione delle risorse mondiali, è avvitato su
sé stesso in un percorso suicida e omicida. Ha bisogno di una guerra per
ristabilire un equilibrio a suo favore.
*Dovere morale e politico di quanto rimane della coscienza democratica del
paese è di denunciare, immediatamente, i pericoli imminenti e di
mobilitarsi prima, e non dopo, che una nuova guerra di dimensioni
imprevedibili renda la protesta un inutile alibi.*
Il coordinamento di ISM-Italia
19 agosto 2012
*(1) **
www.lemonde.fr/idees/article/2012/08/14/des-avions-pour-alep_1745994_3232.html
*-
- Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement)
Italia http://www.ism-italia.org
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