[Internazionale] INDIA: Il pericolo rosso. Un rassicurante editoriale della stampa borghese

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Sun Feb 10 08:03:37 CET 2008


L’editoriale di oggi: Il pericolo rosso

TODAY'S EDITORIAL: The Red Scare
8 Feb 2008, 0200 hrs IST

Uno spettro si aggira per l’India, lo spettro del Maoismo. Il pensiero dei
guerriglieri maoisti che accerchiano le città indiane è una fantasia
accettata da molte persone compreso i maoisti e gli esperti della sicurezza.
Il fatto che più di 150 distretti nel paese siano colpiti dalla violenza
maoista è considerato come un indicatore della diffusione dell’ideologia
maoista in India.

Ma dovremmo fermarci un attimo e guardare attentamente ai numeri. Sono tutti
questi distretti sotto l’effettivo controllo dei maoisti? Stiamo guardando
una mappa in cui i maoisti controllano quasi un terzo del paese?

Il maoismo è senza dubbio una minaccia, ma è lontana dall’essere quella
minaccia che viene percepita, per una serie di ragioni. Una, i maoisti hanno
una presenza forte solo in un pugno di distretti e questi distretti sono
stati al di fuori della corrente principale dell’India per lungo tempo.

Due, le persone in tutti i distretti colpiti dai maoisti hanno fino ad ora
partecipato attivamente alle elezioni nonostante le molte crepe nel processo
politico.

Tre, gli sforzi per diffondere l’ideologia e l’organizzazione maoista  al di
fuori dei distretti che sono socialmente ed economicamente arretrati sono
rimasti senza effetto. L’influenza dei maoisti è ristretta alle aree che
hanno una significativa popolazione tribale, sono spesso colline e foreste,
e sono la casa di alcune tra le popolazioni più povere del paese.

Quindi, c’è ragione di credere che il giusto mix di politiche statali possa
contenere e alla fine contrastare il maoismo, che è una mania popolare solo
in una parte geograficamente contigua dell’India centrale e orientale.

Per cominciare, il governo ha bisogno di rendersi visibile nella regione. Si
deve esso stesso convincere che le stazioni di polizia non possono essere il
solo simbolo dello stato indiano. Perciò dovrebbe cominciare con il
rivalutare le forze di polizia.

Una forza moderna fatta di personale addestrato, equipaggiamento di
primordine e capacità di raccogliere informazioni per l’intelligence. Allo
stesso tempo, le strutture democratiche di governo devono davvero essere una
alternativa effettiva alla violenza. La vigilanza sponsorizzata dallo stato,
come nel caso di Salwa Judum (1) nel Chhattisgarh, promuove il culto delle
armi e dà legittimazione a metodi incostituzionali di erogazione della
giustizia.

Le scuole, gli ospedali, le strutture di comunicazioni e accesso ai mercati
dovrebbero essere trattati come fatto prioritario in queste aree.
Attualmente, poche persone tra la popolazione locale trovano sostegno nelle
istituzioni statali. Questo deve cambiare.

Il maoismo può essere denunciato per il culto della cieca violenza e ciò
avviene solo quando i meriti di un’alternativa democratica vengono accettati
dal popolo. Un gruppo coordinato di opzioni politiche deve essere messo in
atto per aiutare le popolazioni a riposizionarsi lungo la corrente
principale democratica anche se le misure di sicurezza contro i maoisti
vengono efficientemente rafforzate.

(1)	Salwa Judum (tradotto con “Missione di pace”) è il nome di una milizia
civile organizzata e sostenuta dal governo per cercare di contrastare
l’avanzata dei maoisti nel Chhattisgarh responsabile di diversi massacri di
civili inermi.

http://timesofindia.indiatimes.com/Editorial/TODAYS_EDITORIAL_The_Red_Scare/articleshow/2765318.cms

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10 febbraio 2008 
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