[Internazionale] INDIA: Nandigram - Violenza di Stato e guerra popolare

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Sat Nov 24 07:34:20 CET 2007


Violenza a Nandigram: un segnale d’avvertimento

(articolo e video su NDTV)

Venerdì 23/11/2007

Mentre una fragile pace ritorna a Nandigram si vede un segnale allarmante
provenire da questa area tormentata da problemi per Stati come l’Andra
Pradesh, Chhattisgarh, Orissa e Jharkhand che sono i focolai del naxalismo.

NDTV spiega che a Nandigram ci sono gli umori della reale minaccia che i
gruppi maoisti possono porre alla sicurezza interna dell’India.

Il genio rosso non è solo fuori dalla bottiglia. Esso sta danzando,
prendendo ispirazione da Nandigram dove si sviluppa l’estremo sogno maoista
della resistenza armata contro lo stato.

L’Andra Pradesh ha visto un periodo di relativa quiete nell’attività maoista
negli ultimi due anni ma potrebbe solo essere un fatto di tempo.

“Sto facendo appello a tutta questa gente, i dalit, gli adivasi, i
musulmani, a tutti, ad unirsi, la lotta armata è adesso l’unica via
d’uscita”, dice Gadar, rivoluzionario.

Questo è ciò che esattamente un recente numero di ‘Biplabi jug’ la
pubblicazione trimestrale portavoce del CPI (Maoist) [Partito Comunista
dell’India (Maoista)] dice: “Non si tratta più di acquisizione di terra o di
una lotta tra due partiti politici. È una battaglia contro lo stato.”

Nandigram è un indizio di quanto possa essere reale il timore della minacci
dei rivoluzionari estremisti maoisti per il paese.

Cercano di galvanizzare gli abitanti dei villaggi per una lotta armata
contro lo stato rafforzando il detto maoista che “il potere nasce dalla
canna del fucile” e il potere deve essere preso attraverso la guerra di
guerriglia.

“Il loro scopo finale è la presa del potere. Hanno plotoni di guerriglieri
che hanno bisogno di essere equipaggiati e addestrati”, dice S. Suramaniam,
esperto di sicurezza.

Negli ultimi anni, da piccolo gruppo con una presenza in pochi distretti, i
maoisti si sono trasformati in un gruppo pan-indiano con influenza in più di
150 distretti nel paese che significa che più del 25 per cento del paese è
sotto la loro influenza.

Tutto questo è stato aiutato in gran parte dalla fusione, a metà del 2004,
del gruppo People’s War e del Maoist Communist Centre, così invece di
combattere per il controllo di un territorio adesso i due gruppi mettono
insieme la loro esperienza organizzativa e minitare.

12.000 guerriglieri armati

Il gruppo unificato si dice abbia circa 12.000 guerriglieri armati. Si
stanno facendo anche tentativi di unificare altri gruppi come Janashakti.

“Stiamo cercando di unificarci quanto prima possibile. Si tratta di una
mossa tattica, necessaria per portare a compimento la causa rivoluzionaria.
Per questo abbiamo bisogno di un unico partito rivoluzionario unificato”,
dice Amar, il leader di Janashakti.
Fonti di intelligence dicono che nell’agosto 2001 è stata elaborata l’idea
di una Zona Rivoluzionaria Compatta o ininterrotto corridoio rosso che passa
attraverso sei stati e si estende dal Nepal, attraverso il Bihar nel nord
fino alla regione del Dandakaranya, le aree di foresta dell’India centrale e
l’Andra Pradesh.

Il corridoio serviva a facilitare il movimento di armi e quadri.

La polizia dice che i gruppi maoisti hanno legami con gruppi fraterni in
tutto il sud dell’Asia e anche essi ammettono di avere legami con gruppi
estremisti del nordest e perfino con militanti del Kashmir.

“Abbiamo legami con il NSCN e l’ULFA. Condividiamo anche esperienze militari
e organizzative con gruppi del Kashmir. Allarghiamo il nostro sostegno
apertamente”, dice Ganganna, segretario del comitato di Guntur, CPI(Maoist).

Perfino quando nell’Andra Pradesh, venne meno il bando che metteva fuori
legge People’s War, il 22 luglio 2004, e iniziarono i colloqui di pace, i
maoisti rifiutarono di lasciare, anche temporaneamente, le loro armi e
infatti ammisero apertamente che stavano intensificando la loro propaganda
politica e reclutando quadri.

“Il rafforzamento dei partiti politici, la propaganda politica dei partiti
rivoluzionari non dovrebbe essere vista come qualcosa di negativo ma alcune
persone al governo, specialmente la polizia, vede questo come minaccia
all’attuale sistema” dice Varavara Rao, naxalita.

Se l’ideologia maoista della guerra contro lo stato attraverso la lotta
armata può sembrare qualcosa di impossibile nell’India di oggi, Nandigram
dovrebbe servire come sveglia. La saggezza dovrebbe consistere nel non
ignorare i precoci segnali d’allarme.


guerrepopolari at email.it
24/11/2007

tradotto da:
http://www.ndtv.com/convergence/ndtv/story.aspx?id=NEWEN20070033708&ch=11/23/2007%208:19:00%20AM
 
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