[Internazionale] Israele pianifica di isolare Gaza al 100%

PAL NEWS palestinanews at gmail.com
Fri Nov 9 13:00:22 CET 2007


*INVIATO ONU: "ISRAELE E' IL PEGGIORE REGIME COLONIALE"*
A CURA DEL *PALESTINIAN INFORMATION CENTER*
NEW YORK, (PIC)-- Jean Ziegler, l'inviato speciale dell'Onu per il diritto
al cibo, ha duramente criticato l'occupazione israeliana e l'ha descritta
come il solo "regime coloniale" che rifiuti di obbedire a qualunque legge
internazionale, chiedendo che le Nazioni Unite adottino una efficace
politica che costringa Israele a rispettare i diritti umani e la Convenzione
di Ginevra.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=3928

UNO. Numero delle vittime
DUE. Mohammed el Baradei ne ha anche per Israele
TRE. Articolo di Wasim Dahmash
QUATTRO. Israele pianifica di isolare Gaza al 100%
CINQUE. Grossman non dà la mano a Olmert
SEI. Daniel Amit, ricordo di Luisa Morgantini

UNO. Numero delle vittime
Il numero di vittime dall'inizio della seconda intifada (28 settembre 2000)
al 28 ottobre 2007:
palestinesi: 4.769
israeliani: 1.053
altri: 77
totale: 5.899
Fonte: Haaretz (quotidiano israeliano)
www.haaretz.com


DUE. Mohammed el Baradei ne ha anche per Israele
Washington, 29 ottobre - Nel suo intervento ieri alla Cnn, in cui ha detto
chiaro e tondo che non ci sono prove che l'Iran punti allo sviluppo di armi
nucleari, il direttore generale dell'Agenzia atomica internazionale Mohammed

el Baradei ha anche parlato dell'aggressione aerea israeliana ai danni della
Siria, avvenuta il 6 settembre scorso, e che fonti americane e israeliane
hanno insinuato che avesse come obiettivo una possibile installazione
nucleare.

"Non abbiamo ricevuto alcuna informazione su presunte attività nucleari
clandestine della Siria ... Non approvo il comportamento israeliano. Non è
questo il modo di fare le cose. Esiste un sistema: se Paesi hanno
informazioni su un programma nucleare di altri Paesi devono farcelo sapere.
Abbiamo l'autorità per inviare ispettori sul posto. Prima bombardare e poi
denunciare, come ha fatto Israele, non è la strada giusta. Il risultato è di

minare il sistema esistente e di non portare alcuna soluzione", ha
sentenziato el Baradei. Israele è uno dei pochi Paesi del pianeta ad essersi
rifiutato di aderire al Trattato di non proliferazione nucleare nonostante
sia risaputo che abbia armi nucleari.
da http://www.arabmonitor.info


TRE. Articolo di Wasim Dahmash
"Continuo a credere nell'azione di massa, cosciente, costante, meticolosa,
democratica, che come nell'ormai lontano 1987, ha portato a quella
insurrezione popolare disarmata e non violenta che tanto aveva spaventato il
vertice dell'OLP e il governo Shamir da indurre entrambi ad azioni miranti a
portare lo scontro sul terreno militare."
Questo articolo di Wasim Dahmash,  docente presso l'università di Cagliari,
è stato pubblicato su "L'Ernesto" e successivamente sul sito
http://www.forumpalestina.org/news/2007/Ottobre07/19-10-07AzioneDiMassa.htm<http://www.forumpalestina.org/>

QUATTRO. Israele pianifica di isolare Gaza al 100%
Israele dice di pianificare la completa dal territorio palestinese
entro breve.

TEL AVIV - Israele sta progettando di paralizzare le infrastrutture
della Striscia di Gaza in ogni maniera possibile e di separarsi
completamente dal territorio palestinese entro breve, ha detto un
ministro palestinese questo sabato.

"Vogliamo separarci dalla Striscia di Gaza a livello delle sue
infrastrutture in ogni maniera possibile", ha detto alla radio
pubblica israeliana il ministro della difesa Matan Vilnai.

Giovedì il ministro della difesa Ehud Barak ha annunciato che Israele
avrebbe cominciato a tagliare periodicamente l'elettricità e a
limitare le spedizioni di carburante alla Striscia a causa del
continuo lancio di razzi da parte dei militanti.

Ma Vilnai ha detto che queste misure non sarebbero state effettive
contro il lancio di razzi "ma effettive per procedere alla separazione
del territorio, che è stata approvata in principio dal governo
israeliano due settimane fa, e la cui applicazione è stata solo
rimandata per semplici controlli legali".

In settembre il gabinetto di sicurezza ha definito la Striscia di Gaza
"entità ostile". Questa è controllata completamente da Hamas dalla
metà di giugno quando il movimento democraticamente eletto ha cacciato
le forze di sicurezza fedeli al presidente palestinese Mahmud Abbas e
il partito Fatah.

"Entro breve vogliamo separarci da questo territorio, al centro
percento", ha detto Vilnai.

Dalla presa di potere di Hamas gli israeliani hanno imposto una dura
stretta attorno alla striscia di Gaza, chiudendo i punti di passaggio
e permettendo il passaggio solo a prodotti essenziali.

I palestinesi e i gruppi per i diritti umani sostengono che il laccio
stretto attorno alla Striscia equivale ad una punizione collettiva dei
civili, contraria alla legge internazionale.

Le sanzioni, le prime nel loro genere da quando l'intifada, o rivolta,
palestinese è iniziata verso la fine del settembre 2000, possono
procedere senza ulteriori autorizzazioni da parte del governo israeliano.

Da quando è cominciata la rivolta, un totale di 5906 persone, la
grande maggioranza delle quali palestinesi, sono state uccise.

(traduzione di daily932000, [Al-Awda-Italia])

Fonte: http://www.middle-east-online.com/english/?id=22846
CINQUE. Grossman non dà la mano a Olmert
Niente saluto al premier della guerra
di ALBERTO STABILE

David Grossman che ha perso il figlio Uri nella guerra in Libano passa
davanti al premier Olmert senza salutarlo
GERUSALEMME - Grossman contro Olmert. La polemica del grande scrittore
israeliano impegnato sul fronte della pace verso il primo ministro cauto e
temporeggiatore si è espressa ieri in una forma di pubblico dissenso
allorquando in occasione della cerimonia per l'assegnazione del Premio Emet,
uno dei riconoscimenti più prestigiosi assegnati dal governo israeliano,
Grossman s'è rifiutato di stringere la mano del premier.

Mentre gli altri premiati sfilavano davanti a Olmert per riceverne le
congratualzioni, l'autore di "Vedi alla voce: Amore", è rimasto al suo posto
e Olmert, scuro in visto, non si è alzato dalla sedia.

La cerimonia, indetta come ogni anno al teatro di Gerusalemme, veniva
ripresa in diretta dalla Tv. La sala era piena. Personalità di governo e
autorità nelle prime file. Undici personalità della cultura, dell'arte,
della ricerca scelti per condividere un premio di un milione di dollari. E
Grossman a rappresentare le lettere israeliane ma anche l'impegno politico
per la pace, per il dialogo, per la ripresa di quel negoziato che, assieme
agli altri due principi della letteratura israeliana, Amos Oz e Avraham
Jeoshua, non ha mai smesso di sollecitare. Fino all'ultimo appello al
governo, di poche settimane fa, con la richiesta di stabilire contatti con
il Movimento islamico, Hamas.

"Suppongo possiate immaginare perché non ho stretto al mano al primo
ministro", ha detto Grossman ai giornalisti alla fine della cerimonia. E il
pensiero è corso ad un anno fa, al discorso che lo scrittore tenne in Piazza
Rabin in occasione dell'undicesimo anniversario della morte dell'artefice
degli accordi di Oslo.

Grossman ha peso un figlio, Uri, di 22 anni, nella seconda guerra del
Libano, ucciso 48 ore prima che venisse messa in atto la tregua tra Israele
e gli Hezbollah, Tregua che era già stata decisa ma che veniva tatticamente
rinviata. Olmert comise l'errore di considerare le critche di Grossman sulla
condotta della guerra e soprattutto del negoziato che vi avrebbe posto fine
come espressioni del dolore di un padre.
Grossman gli rispose dalla tribuna di Piazza Rabin: "Sono, sì, un padre che
soffre, ma quello che mi addolora è ciò che lei e i suoi amici state facendo
a questo paese".

Quel giorno, al di la della confronto personale, Gorssman invitò Olmert ad
uscire allo scoperto, ad assumere un'iniziativa forte, ad osare di
abbracciare il dialogo coi nemici e criticò l'atteggiamento del premier che,
dopo lesito disastroso della guerra era impegnato a difendere la sua
reputazione più che ad aprire un nuovo capitolo. Le cose non sono molto
cambiate da allora. C'è il dialogo con abu Mazen, fato di sorrisi, pranzi e
strette di mano, ma c'è anche la paura di Olmert di concedere "troppo" ai
palestinesi e di doversi trovare esposto agli attacchi dell'opposizione
interna. Il consiglio di Grossman non è stato accolto dal premier e lo
scrittore non l'ha perdonato.

(8 novembre 2007)

SEI. Daniel Amit, ricordo di Luisa Morgantini

Daniel Amit ci ha lasciato.  Aveva 69 anni.   Si è ucciso nella sua
casa a  Gerusalemme.

          Non sopportava più il dolore di vivere in un mondo cosi' violento
e ingiusto.

Non trovava più la forza di credere che valesse la pena continuare a
resistere,che potevamo farcela.
Anche Daniel è vittima dell'ingiustizia.

 L'8  Giugno, anniversario di quarant'anni di occupazione militare israeliana
 era con noi in  una  piazza del Testaccio a   Roma, per dire basta
all'occupazione militare israeliana, a chiedere giustizia ed uno stato per
i palestinesi, a dire basta alle guerre.
Dopo la guerra in Iraq, da scienziato si era rifiutato di collaborare con
una rivista Scientifica Americana mettendo in discussione il rapporto
scienza guerra.  Da ebreo, da israeliano, da cittadino del mondo rifiutava
la politica coloniale e l'oppressione della popolazione palestinese.
La sua è una morte che pesa come una montagna, come la domanda incessante di
non essergli stati abbastanza vicino.
Ma cosi' è stato anche per Alex Langer.
Caro Daniel, la tua radicalità e dolcezza, il tuo rigore morale, il tuo
sacrificio, aiuteranno tutti noi che ancora non abbiamo perso la speranza.
Non lasceremo sola Dahlia.

*Luisa Morgantini*



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Palestina News - voce di ISM (International Solidarity Movement) Italia
http://www.ism-italia.it
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