<html><head></head><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:13px"><div class="qtdSeparateBR"><br><br></div><div class="yahoo_quoted" id="yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_39970" style="display: block;"><div style="font-family: Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 13px;" id="yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_39969"><div style="font-family: HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 16px;" id="yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_39968"><div class="y_msg_container" id="yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_39989"><div id="yiv3388858683"><div id="yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_39988"><div style="color:#000;background-color:#fff;font-family:Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:13px;" id="yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_39987"><div align="center" style="margin-bottom:6pt;text-align:center;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14326"><b id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14327"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14328"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14630">Chi ha vinto le
elezioni messicane?</font></span></b></div><div align="center" style="margin-bottom:6pt;text-align:center;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14330"><i id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14331"><span style="font-family:New serif;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14332"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14629"><a rel="nofollow" target="_blank" href="https://www.facebook.com/danieledistefano1981" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14333"><span style="color:windowtext;text-decoration-line:none;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14334">Daniele Di
Stefano</span></a> - <a rel="nofollow" target="_blank" href="https://www.facebook.com/notes/daniele-di-stefano/chi-ha-vinto-le-elezioni-messicane/2031844816827901/" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14335"><span style="color:windowtext;text-decoration-line:none;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14336">Lunedì 9 luglio
2018</span></a></font></span></i></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14338"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14339"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14628">Andrés Manuel López Obrador, detto AMLO, dopo vani tentativi inficiati da
frodi elettorali a suo danno, stavolta ha vinto le elezioni in Messico. Il
fatto ha causato un'ondata di interesse anche dalle nostre parti, con articoli
più asciutti e osservatori e altri che vanno dall'esaltato al possibilista: la
sinistra latinoamericana rialza la testa. Come già titolano i giornali di
lingua spagnola, solo l'EZLN (<a rel="nofollow" target="_blank" href="http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2018/07/09/convocazione-a-un-incontro-di-reti-dappoggio-al-cig-al-comparte-2018-per-la-vita-e-la-liberta-e-al-15-anniversario-dei-caracoles-zapatisti-dipingi-chioccio/" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14340"><span style="color:rgb(54, 88, 153);text-decoration-line:none;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14341">http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2018/07/09/convocazione-a-un-incontro-di-reti-dappoggio-al-cig-al-comparte-2018-per-la-vita-e-la-liberta-e-al-15-anniversario-dei-caracoles-zapatisti-dipingi-chioccio/</span></a>)
resiste e tiene le distanze dal partito-movimento Morena e dal suo fondatore
neopresidente. E' peraltro noto anche in Italia il tentativo, fallito, di
conseguire le numerose firme necessarie alla candidatura di Marichuy a nome del
Consiglio Indigeno di Governo, sorto a partire dal Congresso Nazionale
Indigeno. L'EZLN starebbe quindi all'angolo, recalcitrante e isolato da una
sinistra in trionfo. </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14343"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14344"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_16198">Il fatto che le firme per Marichuy fossero le sole percentualmente
veritiere e autentiche in un consueto panorama di brogli, non cancella l'amara
constatazione che il suo risultato, al di sotto delle trecentomila firme e con
la conseguente esclusione della candidatura, è stato modesto rispetto
all'ambizione di mobilitare i popoli indigeni messicani, che contano milioni di
individui. Il tentativo, del resto, si scontrava con difficoltà logistiche che
sono costate anche un grave incidente alla carovana di Marichuy, e non aveva alcuna
pretesa di competere effettivamente per la presa del potere: è stato utilizzato
come strumento per fare uscire i popoli indigeni dall'isolamento e dalle
aggressioni cui sono sottoposti, accendendo su di essi i riflettori. Non so
dire, da questo tragicomico paesino mediterraneo che è l'Italia, quanto tale
risultato sia stato ottenuto, ma ritengo che non si tratti di un obiettivo
misurabile sul breve periodo. Deve comunque aver pesato il posizionamento verso
i partiti di molte realtà di base, specialmente cittadine, orientate verso AMLO
anche in base a una tendenza di allontanamento delle proprie simpatie
dall'EZLN. Frattura che risale alle elezioni del 2006, con l'Altra Campagna
lanciata dalle e dagli zapatisti, che per molti messicani di centrosinistra significava
"remare contro" AMLO e il PRD e in favore del PRI, ragione per la
quale l'intellighenzia simpatizzante con lo zapatismo gli voltò le spalle. La
frattura continua, con ricorrenti attacchi via social network alla figura del
Subcomandante Galeano, chiamato ancora Marcos, senza alcun rispetto per quel
maestro zapatista che rivive nel suo nome: fantoccio, attore, servo del PRI,
fratello di una deputata del PRI, burattinaio o burattino, eccetera.
Curiosamente, il fatto si ripete ora che esce un comunicato a firma sia di
Galeano che di Moisés, come se Moisés stesso, cui fa capo la responsabilità
sull'EZLN, non facesse testo perché lo stile è chiaramente quello di Galeano,
che dunque starebbe parlando per sé, strumentalizzando i poveri indigeni
zapatisti. Un'ennesima prova del razzismo latente in questi attacchi e
dell'incomprensione delle posizioni che le zapatiste e gli zapatisti hanno
ripetuto fino alla nausea, e che nuovamente vengono attribuite al solo
Marcos-Galeano. </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14346"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14347"><font size="2">Cerchiamo di entrare nel merito del comunicato zapatista. Cosa dice? Sotto
metafora, nota un fatto strano: la squadra avversaria di Morena, il PRI, si è
ritirata prima del fischio finale, e ora esulta con i vincitori. Ma non
dovevano essere le bestie sconfitte? Come è possibile che nel chiasso generale
siano tutti vincitori? E perché si sono affrettati a riconoscere la vittoria
dell'avversario ben prima che essa fosse certa? Perché a un certo punto sono
sparite le bandierine degli avversari ed è stato lasciato campo libero ai
vincitori designati? Perché, aggiungiamo, le felicitazioni di Trump, noto
amante dei messicani, che ha così cortesemente permesso il libero procedere
della democrazia nel cortile di casa? </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14349"><font size="2"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14350">Ricordo un intervento del Sup Galeano in aprile, che alcuni giorni fa mi
fece pensare che stavolta gli zapatisti si fossero sbagliati. </span><span lang="ES-MX" style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14351">"El capital va por todo, no va a permitir Lulas,
por reformista o lo que sea, no lo va a permitir, ni Dilmas, ni Kirchner, ni
Correas, ni Evos, ni López Obrador, ni cualquier cosa que ofrezca un
respiro". </span><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14352">E invece no: il capitale lo ha permesso, López Obrador ha vinto a furor di
popolo. Ma il López Obrador immaginario, il difensore dei deboli che il
capitalismo non avrebbe fatto vincere, non è il López Obrador reale che esce vincitore.</span></font></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14354"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14355"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_16227">Ora, leggendo queste allusioni sotto metafora calcistica, intendo che gli
zapatisti devono aver notato qualcosa che a noi, dall'Italia, sfugge. Devono
aver notato, cioè, una strategia gattopardesca della cricca del PRI, che a un
certo punto deve essersi detta: accontentiamo la gente che vuol cambiare,
purché nulla cambi. E devono essere partiti gli abboccamenti e i giochetti che
consentiranno alla vecchia guardia del PRI e del capitalismo nazionale di
riciclarsi, con aggiunta quella ventata di novità e di speranza idonea a
nascondere le loro complicità, connivenze, e soprattutto i loro crimini. AMLO,
nel suo primo discorso rassicurante e conciliante verso il capitale che ha
interesse nelle grandi opere, è sembrato affrettarsi a confermare questa lettura:
in sostanza non cambierà nulla. O, come si dice nell'ultimo comunicato
zapatista, chi comanda non è una squadra o l'altra, ma il padrone del pallone,
dello stadio e di tutta l'impalcatura mediatica, che non perde mai.
Naturalmente, il padrone non è una persona sola, ma è il grande capitalismo
finanziario, speculatore e mafioso. Ecco perché, contrariamente alle previsioni
di aprile, il capitalismo ha permesso la vittoria di AMLO: perché si è già
cautelato affinché tutto resti al suo posto. Vittoria schiacciante, per giunta,
che è molto più comoda delle vecchie frodi elettorali: perché così i nuovi
governanti avranno piena legittimazione popolare in ciò che faranno. Su ciò che
faranno, qualcuno si potrà anche illudere brevemente, potrà concedere il beneficio
del dubbio, similmente a quanto è avvenuto in Italia prima per Renzi e poi per
il governo grillino in cui comanda la Lega: non noi. Già si parla a vanvera di
portare a compimento gli accordi di San Andrés per il riconoscimento di diritti
e cultura indigena. La cosa appare lievemente comica: perché riesumare una
trattativa di ventitré anni fa, il cui tradimento a opera del PRI di Salinas e
di Zedillo segnò la fine di una fase in nome di un'altra, cioè di quella che ha
portato all'autonomia zapatista? Perché riesumare vecchie foto di quando si
tentò questo dialogo in un'epoca in cui il PRI era il dominatore assoluto e il
PRD era pura opposizione, come ha appena fatto la morenista Rosario Piedra
Ibarra pubblicando uno scatto che ritrae Marcos accanto ad AMLO (oltre che alla
madre, Rosario Ibarra)? </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14357"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14358"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_16226">Viene in mente José Carlos Mariátegui, il grande marxista peruviano che
collegava la questione indigena alla questione centrale della ripartizione
delle terre. Che ne è dei diritti astratti degli indigeni, del resto più
riconosciuti dalla Corona spagnola del Seicento che dai nuovi stati
latinoamericani, se non si intacca la proprietà latifondista e non si ridanno
le terre alle popolazioni contadine indigene? Che parliamo a fare di diritti
indigeni, se assicuriamo che le grandi opere continueranno a strappare terra
coltivabile e sacra, fiumi, valli, montagne, suoli e sottosuoli agli abitanti
del Messico più povero e a rischio di scomparsa? </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14360"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14361"><font size="2">Le zapatiste e gli zapatisti conoscono bene la concretezza di questi problemi
storici e conoscono bene AMLO, questo è certo. La polemica è vecchia, e non è
questo che deve interessarci, ma la lettura, che deve valere anche qui da noi:
si è d'accordo o no che i cambiamenti veri possono venire solo dal basso? La
metafora arriba/abajo è la più utilizzata dal movimento zapatista, che oggi non
sta dicendo niente di nuovo. Si può essere d'accordo o no, si possono
modificare i termini parlando di classi invece che di alto e basso, ma la
sostanza resta quella. La differenza nella risposta divide i socialdemocratici
dal pensiero rivoluzionario, c'è poco da fare. Dimmi con chi vai e ti dirò chi
sei. Naturalmente, gli zapatisti sono dei rivoluzionari eretici: non cercano la
presa del potere come è sacro dovere del rivoluzionario classico e dell'avanguardia
del partito. In ciò, e nel loro modo di mantenere un'etica forte dinanzi alle
scelte politiche, possono avere torto o ragione: la dimostrazione definitiva
non c'è, dato che il famoso "mondo migliore" o "altro mondo
possibile" su vasta scala sembra ancora soltanto una terra promessa, cui
comunque non intendiamo rinunciare. </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14363"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14364"><font size="2">Di fronte a questa postura zapatista, a poter essere utilizzata in chiave
filo-Morena resta la critica antimperialista del compianto Domenico Losurdo,
che da una prospettiva per così dire chavista accusava tra gli altri il
pensiero negriano di non saper stare con la sinistra quando questa va al
potere, godendo nel restare opposizione. Non a caso, dalle nostre parti le
uscite più entusiastiche sulla vittoria di AMLO si devono ai fautori del
socialismo del XXIesimo secolo, di cui Losurdo era eminente esponente. Questa
accusa, che tutto sommato è una ricorrente polemica contro il trotskismo, può
benissimo essere rivolta contro lo zapatismo, che pure non può dirsi negriano,
e contro di noi che cerchiamo di tenerci alla larga dalla sinistra partitica
nostrana per costruire faticosamente le nostre esperienze dal basso. Accettiamo
la critica: ma prima dimostrateci che il potere che andrete costituendo abbia
qualcosa di rivoluzionario, o anche solo di veramente riformista. </font></span></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14366"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14367"><font size="2">Gli zapatisti non hanno cambiato alcuna idea, non c'è contraddizione in
questa loro presa di posizione, che non ha niente di sorprendente: risponde
picche a una mano maliziosa tesa da AMLO, come prima mostrava il dito medio al
PRI di Peña Nieto, al governatore chiapaneco del PVEM e alle loro lusinghe.
Eppure molti, e purtroppo anche qualche messicano che abbiamo conosciuto e
ospitato in Italia, lamentano come gli zapatisti non abbiano rispetto delle
masse popolari, ritenendo che sottraendosi alla morsa di AMLO le trattino da
stupide. Perché tanta preoccupazione per chi non si è allineato con Morena? Ci
sono decine di milioni di messicani che hanno dato il loro voto speranzoso:
perché costoro non pensano a dialogare con essi, a costruire quel futuro
migliore di cui si stanno riempiendo la bocca da mesi? Non conviene a tutti i
sinceri democratici, per lungimiranza, che nel contesto attuale ci sia anche
chi si mantiene all'opposizione in basso e a sinistra? O vogliono un Messico
schierato come un sol uomo accanto al Leader (come se poi AMLO fosse Fidel,
Sankara, Ho Chi Minh o chissà chi altro)? Questo eccesso di risentimento verso
lo zapatismo (che continua in barba a tutti a essere quel che è), nasconde
forse la sottile irritazione dell'entusiasta nel constatare che lo scettico
potrebbe aver più ragione di lui: se è così, passi. Ma che si prenda per snob e
nemico delle masse chi ha saputo sollevare in armi gli ultimi e ha poi
costruito in pace la propria autonomia col popolo e sotto gli ordini del
popolo, sembra più che ridicolo: sembra in malafede. </font></span></div><div align="center" style="margin-bottom:6pt;text-align:center;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14369"><font size="2"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14370"></span><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14372"></span></font></div><div align="center" style="text-align:left;margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14374"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_18384"><span style="color:rgb(29, 33, 41);font-family:New serif;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14483">Naturalmente aver ragione non serve a nulla, se i rapporti di forza restano
quelli: la polemica è sterile. Gli zapatisti, per quanto ne sappiamo, non si
sono mai accontentati di aver ragione, ma costruiscono ogni giorno una
sperimentazione di autogoverno e di economia alternativa. I limiti geografici
di questa esperienza sono noti, ma la lezione resta intatta: il popolo comanda
e il governo obbedisce. Milioni di votanti sono qualcosa di definibile come un
popolo in grado di far obbedire un governo federale messicano, e di portarlo ad
agire contro il malaffare, per la libertà, la democrazia e la giustizia?
Abbiamo qualche esperienza nostrana in fatto di elezioni, in base alla quale
concluderei che è lecito dubitarne.</span><br></font></div><div style="margin-bottom:6pt;line-height:normal;" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14380"><span style="font-family:New serif;color:rgb(29, 33, 41);" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14381"><font size="2" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_18385">Daniele Di Stefano, Associazione Ya Basta! Milano </font></span><a rel="nofollow" target="_blank" href="https://www.facebook.com/notes/daniele-di-stefano/chi-ha-vinto-le-elezioni-messicane/2031844816827901/" id="yiv3388858683yui_3_16_0_ym19_1_1531222954844_14388" style="font-size:small;font-family:New serif;background-color:rgb(255, 255, 255);">https://www.facebook.com/notes/daniele-di-stefano/chi-ha-vinto-le-elezioni-messicane/2031844816827901/</a></div></div></div></div><br><br></div> </div> </div> </div></div></body></html>