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</div><div class="MsoNormal" style="text-align:center" align="center"><b><span style="font-size:16.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt">Los de Abajo</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align:center" align="center"> </div>
<div style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:center" align="center"><b><span style="font-size:14.0pt;mso-bidi-font-size:12.0pt"><a href="http://chiapasbg.wordpress.com/2012/03/17/deve-essere-liberato/">Deve
essere liberato</a></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align:center" align="center"><i>Gloria Muñoz
Ramírez</i></div>
<div class="MsoNormal"> </div>
<div style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt">Il professor Alberto Patishtán
Gómez, professore tzotzil e membro della Voz del Amate, è stato arrestato in
Chiapas nel 2000 e condannato a 60 anni di prigione. Difensore della sua
comunità e dei diritti degli indigeni ingiustamente imprigionati, oltre ad
essere membro dell'Altra Campagna, lo scorso 20 ottobre è stato
ingiustificatamente trasferito in una prigione federale di Guasave, Sinaloa. Da
12 anni gli abitanti della sua comunità, gruppi sociali ed organizzazioni per i
diritti umani lottano per la sua libertà.<span style="mso-spacerun: yes">
</span></div>
<div style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt">Il 29 febbraio scorso, il giudice
di distretto di Tuxtla Gutiérrez, Chiapas, ha ordinato il ritorno del professor
Patishtán nel Carcere numero 5, con sede a San Cristóbal de Las Casas, a
riconscimento dei suoi diritti umani violati. Questo vuol dire che da un
momento all'altro l'attivista sociale sarà di nuovo in Chiapas, più vicino ai
suoi familiari, ma anche che continuerà a restare in carcere per un delitto che
non ha commesso, per essere indigeno e, la cosa peggiore, per essersi
organizzato dentro le prigioni per chiedere la sua libertà e quella dei suoi
compagni.</div>
<div style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt">Accusato di aver ucciso sette
poliziotti a Las Limas (El Bosque), nel giugno del 2000, Patishtán, insieme ad
altri detenuti accusati di reati inventati, aveva organizzato scioperi della
fame e mobilitazioni internazionali, ottenendo la liberazione di molti di loro.
Questo ha fatto sì che improvvisamente lo trasferissero in una prigione
federale a 2 mila chilometri di distanza, azione che è stata deplorata dai
difensori dei diritti umani del Messico e del mondo, come Amnesty International
che ha denunciato che il trasferimento è una rappresaglia per il suo ruolo
attivo negli scioperi della fame e nelle rivendicazioni per il rispetto dei
diritti umani dei detenuti.<span style="mso-spacerun: yes"> </span></div>
<div style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt">Patishtán apparteneva ad un gruppo
di <i>comuneros</i> avversari dell'allora presidente municipale di El Bosque,
il priista Manuel Gómez Ruiz, che li teneva sotto minaccia. Il giorno dei
fatti, Patishtán si trovava nel municipio di Huitiupan insieme a dei padri di
famiglia, perché lì dirigeva una casa d'accoglienza, fatto esposto chiaramente
negli atti. La sua liberazione deve essere immediata.<span style="mso-spacerun:
yes"> </span></div>
<div style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt">(Circola una campagna di
solidarietà con la comunità di San José del Progreso, Oaxaca, dove è stato
assassinato Bernardo Vásquez, dirigente della sua comunità contro il progetto
dell'impresa mineraria canadese Fortuna Silver Mines, e membro del Tribunale
Permanente dei Popoli.Per aderire, scrivere all’indirizzo di posta elettronica:
<a href="mailto:afectadosambientales@yahoo.com.mx">afectadosambientales@yahoo.com.mx</a>)</div>
<div class="MsoNormal"><a href="http://www.jornada.unam.mx/2012/03/17/opinion/017o1pol">http://www.jornada.unam.mx/2012/03/17/opinion/017o1pol</a></div>
<div class="MsoNormal"><i><a href="http://chiapasbg.wordpress.com/">(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)</a></i></div>
</div></body></html>