<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:times new roman, new york, times, serif;font-size:14pt"><div style="text-align: center;"><font size="3"><span style="font-style: italic;">La Jornada – Giovedì 5 gennaio 2012</span><br><font size="4"><a style="font-weight: bold;" href="http://chiapasbg.wordpress.com/2012/01/05/indios-in-presidio">Da 22 giorni in presidio ad Ocosingo gli indigeni spogliati delle terre</a></font><br></font></div><div><br></div><div><font size="3"><span style="font-style: italic;">Hermann Bellingahusen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 4 gennaio</span>. Violenze, sequestri di minori e donne incinta, arresti con l'appoggio dei poliziotti statali e municipali, saccheggio armato di case ed appezzamenti, minacce di morte. Negli ejidos tzeltales di Busiljá e Cintalapa, a nord del municipio ufficiale di Ocosingo, i gruppi priisti paramilitari si sono spinti troppo lontano nelle loro aggressioni contro le
famiglie che non appartengono all'Organizzazione Per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), con l'intenzione di togliere loro le terre che possiedono legalmente.<br>Oggi, sette famiglie di Busiljá aderenti dell'altra campagna, sono in presidio in Plaza de la Paz. Spogliati delle loro terre non hanno dove vivere e per il momento lo fanno qui, dove sono da 22 giorni in presidio di protesta di fronte alla sordità e all'indolenza del governo statale. Le loro richieste più urgenti sono due. Una, la restituzione di Gabriela Sánchez Morales, una bambina di 8 anni, rapita il 17 luglio scorso dal gruppo paramilitare; si sa che si trova in stato di schiavitù nella casa di Benjamín Gómez Sánchez, nella stessa comunità. Esigono anche la liberazione di Elías Sánchez Gómez (figlio), fermato il 7 dicembre con false accuse e rinchiuso nella prigione N. 17 di Playas de Catzajá.<br>Ed ovviamente, chiedono la restituzione delle loro terre,
abitazioni e proprietà di oltre 150 ettari, per i quali posseggono diritto di proprietà agraria. Benché le aggressioni e gli sgomberi contro famiglie pro-zapatiste o almeno contrarie alla Opddic risalgono a due anni fa, nel 2011 sono state brutali e costanti. <br>Intervistate da La Jornada, le famiglie sfollate denunciano come principale istigatore e violentatore Herlindo López Pérez, ex consigliere comunale municipale e dirigente della Opddic. Originario della vicina Cintalapa, dove ha sviluppato una stretta collaborazione con i militare che si sono stabiliti nella comunità nel 1996, ha partecipato a tutte le aggressioni a Busiljá, dove esiste un distaccamento di polizia fisso col quale collabora strettamente.<br>Questo è quanto successo a Busiljá nel 2011: il 15 gennaio i poliziotti entrano nei loro poderi terre armati e li cacciano dalle loro terre. Quello stesso giorno scompare Verónica López Pérez, incinta di tre mesi, e resta per
due mesi nelle mani del gruppo della Opddic. Il 5 aprile recuperano le loro terre ed il giorno 7 arriva la polizia, il delegato di Governo Caridad Alcázar López, i rappresentanti della Procura Agraria e la sottosegretaria di Governo, "e con loro i priisti, per obbligarci ad andarcene".<br>Il 21 aprile la Polizia Statale Preventiva (PEP) violenta Elena Morales Gutiérrez; gli ejidatarios sostengono “su ordine del delegato di Governo José Manuel Morales Vázquez”.<br>Alle prime ore del 17 luglio, la PEP, "insieme ai paramilitari", sgombera gli ejidatarios e si portano via la bambina Gabriela, che i genitori considerano desaparecida ed accusano di questo Herlindo López e Domingo Gutiérrez Hernández, oltre al già citato MoralesVázquez. Volevano "prendere" suo padre Nicolás Sánchez Gómez e suo zio Elías, catturato poi in dicembre ed oggi detenuto; bisogna dire che era già stato in prigione ed era uscito dopo lo sciopero della fame dei
prigionieri politici dell'Altra Campagna nel 2008.<br>Il 30 settembre, durante un'assemblea ad Ocosingo, il titolare delle Opere Pubbliche della giunta annunciò che "sarebbero state aggredite un gruppo di 16 famiglie, 45 persone" a Busiljá. Il 2 ottobre, verso le 5 del mattino, quattro individui armati fanno irruzione nelle case e minacciano di ammazzare ii perseguiti. Il 4 ottobre le minacce si ripeterono. Il giorno dopo viene sequestrato ad Ocosingo Pablo Sánchez Gutiérrez, di 15 anni. Il giorno 11 alla fine i paramilitari espellono 25 persone, brandendo machete ed armi di grosso calibro.<br>"Vogliono le nostre terre e sono appoggiati dai politici", sostengono gli ejidatarios. "Il Pubblico Ministero conosce bene i fatti, le prove degli attacchi ed i nomi di tutti i responsabili, ma non vuole portarli davanti al giudice". È documentato un caso precedente, a Cintalapa, dove il Pubblico Ministero di Ocosingo è stato corrotto con 40 mila pesos dal
dirigente della Opddic, Herlindo López. <a href="http://www.jornada.unam.mx/2012/01/05/politica/013n1pol">http://www.jornada.unam.mx/2012/01/05/politica/013n1pol</a><br><a style="font-style: italic;" href="http://chiapasbg.wordpress.com">(Traduzione "Maribel" - Bergamo)</a><br></font></div></div></body></html>