<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:times new roman, new york, times, serif;font-size:18pt"><div><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
</w:Compatibility>
<w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
        {mso-style-name:"Table Normal";
        mso-tstyle-rowband-size:0;
        mso-tstyle-colband-size:0;
        mso-style-noshow:yes;
        mso-style-parent:"";
        mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
        mso-para-margin:0cm;
        mso-para-margin-bottom:.0001pt;
        mso-pagination:widow-orphan;
        font-size:10.0pt;
        font-family:"Times New Roman";
        mso-ansi-language:#0400;
        mso-fareast-language:#0400;
        mso-bidi-language:#0400;}
</style>
<![endif]-->
</div><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
</w:Compatibility>
<w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
        {mso-style-name:"Table Normal";
        mso-tstyle-rowband-size:0;
        mso-tstyle-colband-size:0;
        mso-style-noshow:yes;
        mso-style-parent:"";
        mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
        mso-para-margin:0cm;
        mso-para-margin-bottom:.0001pt;
        mso-pagination:widow-orphan;
        font-size:10.0pt;
        font-family:"Times New Roman";
        mso-ansi-language:#0400;
        mso-fareast-language:#0400;
        mso-bidi-language:#0400;}
</style>
<![endif]-->
<div class="MsoNormal" style="text-align:center" align="center"><font size="3"><i style="mso-bidi-font-style:
normal"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">La Jornada – Martedì 8
novembre 2011</span></i></font></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align:center" align="center"><b style="mso-bidi-font-weight:
normal"><span style="font-size:20.0pt;mso-ansi-language:IT" lang="IT"><a href="http://chiapasbg.wordpress.com/2011/11/08/veri-motivi-fine-sciopero/">Indigeni
dell’Altra Campagna trasferiscono la protesta e bloccano le strade</a></span></b></div>
<div class="MsoNormal"><i style="mso-bidi-font-style:normal"><span style="mso-ansi-language:ES" lang="ES"> </span></i></div>
<div class="MsoNormal"><font size="3"><i style="mso-bidi-font-style:normal"><span style="mso-ansi-language:ES" lang="ES">Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de
las Casas, Chis., 7 novembre.</span></i><span style="mso-ansi-language:
ES" lang="ES"> </span><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">A quasi 40 giorni di
sciopero della fame, e di fronte alla sistematica assenza di risposte da parte
del governo del Chiapas, i detenuti hanno deciso di sospendere l'azione per il
rischio in cui erano le loro vite, ed il presidio dei familiari degli indigeni
ha trasferito la sua protesta alle porte della prigione di questo municipio.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Oggi, a
mezzogiorno circa, decine di indigeni hanno bloccato la strasa San
Cristóbal-Ocosingo, di fronte al Carcere N. 5.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Su un grande
striscione che occupava la carreggiata, dietro una linea di rami di pino, si
riassume la domanda chiave: "Libertà immediata per i nostri
prigionieri".</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Gli otto reclusi
della Voz del Amate, Voces Inocentes e Solidarios de la Voz del Amate, aderenti
all'Altra Campagna, hanno fatto sapere i motivi della loro nuova azione. Hanno
decio ieri sera e questa mattina l'hanno resa pubblica. Ciò nonostante, il
governo statale si è affrettato a diffondere la notizia lasciando intendere
l'esistenza di un qualche accordo. Facciamo dire, per esempio, a Juan Collazo
Jiménez, che partecipa alla protesta, che questa mattina è stato punito con la
cella di isolamento, nudo, dal comandante della prigione di Motozintla, come ha
denunciato suo padre, Salvador Collazo. "Adesso non sei più in
sciopero", gli hanno detto.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Il motivo per cui
i detenuti hanno sospeso lo sciopero sono altre: "Per le complicazioni
delle nostre condizioni di salute fisica dovute ai 39 giorni di sciopero della
fame per esigere giustizia, mentre il governo ha ignorato le nostre richieste e
le istanze del popolo, comunichiamo che ieri 6 novembre alle ore 20:00, a causa
della gravità delle nostre condizioni di salute prima che si arrivasse
all'irreparabile, abbiamo sospeso lo sciopero della fame, ma non vuole dire che
desisteremo dalla lotta; al contrario, lotteremo con più forza fino a vincere
questo sistema".</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">E precisano: “Abbiamo
desistito perché alcuni compagni stanno molto male ma non abbiamo sospeso lo
sciopero della fame in cambio di quello che dice il governo, perché noi
continueremo a lottare in vita, perché finché c'è vita ci sarà la possibilità
di lottare per la giustizia e il benessere di tutti, ma non lo faremo come
vorrebbe il malgoverno, continueremo invece ad esortare il governo ad
intervenire al più presto per la nostra liberazione, per ridarci la libertà che
ci il governo ci ha rubato”.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">I reclusi del
Carcere N. 5 insistono anche sulla liberazione di Collazo Jiménez ed Enrique
Gómez Hernández, anche loro in sciopero a El Amate.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">"Esortiamo
inoltre il governo federale di Felipe Calderón Hinojosa ad agire per la
liberazione immediata del compagno Alberto Patishtán Gómez, prigioniero
politico della Voz del Amate”.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Infine, invitano
le organizzazioni nazionali ed internazionali che li hanno appoggiati "a continuare
a chiedere giustizia, perché la nostra lotta non è finita".</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Alle ore17 il
blocco è stato tolto dagli stessi indigeni, che per tutto il giorno sono stati
controllati, ad una certa distanza, dai veicoli della polizia statale e
municipale, che non è intervenuta.</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Questa notte, al
presidio ancora in corso delle famiglie nella piazza della cattedrale, si
discuteva sui passi da fare di fronte all'indifferenza del governo ed al
"il tentativo di divisione che ha messo in atto annunciando di voler
rivedere i casi di solo otto dei detenuti in sciopero, visto che sono 11; non
cita Juan Collazo, Enrique Gómez né il professor Alberto Patishtán".</span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">Oggi è partita
dal Chiapas per Guasave, Sinaloa, una commissione di familiari ed avvocati per
fare visita al professore nella prigione federale, dove è in isolamento da due
settimane fa, ha informato sua figlia Gabriela Patishtán Ruiz. </span><span style="mso-ansi-language:ES" lang="ES"><a href="http://www.jornada.unam.mx/2011/11/08/politica/020n1pol"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT">http://www.jornada.unam.mx/2011/11/08/politica/020n1pol</span></a></span><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT"></span></font></div><font size="3">
</font><div class="MsoNormal"><font size="3"><i style=""><span style="" lang="IT"><a href="http://chiapasbg.wordpress.com/">(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)</a></span></i></font></div><div class="MsoNormal"><i style="mso-bidi-font-style:normal"><span style="mso-ansi-language:IT" lang="IT"><a href="http://chiapasbg.wordpress.com/"><br></a></span></i></div>
</div></body></html>