<div class="gmail_quote">Da: <b class="gmail_sendername">Clara Ferri</b> <span dir="ltr"><<a href="mailto:claferant@gmail.com">claferant@gmail.com</a>></span><br>Date: 28 luglio 2010 05.52<br>Oggetto: femminicidio in pubblicità<br>
<br><br>L'impresa canadese MAC-Rodarte, che opera nel settore cosmetico, vuole lanciare per metà settembre una campagna pubblicitaria ispirata a Ciudad Juárez e ai femminicidi. Nomi come "Juárez", "Ghosttown", "Factory", "Bordertown", "Sleepwalker" (sonnambule = prostitute) sono solo alcuni dei nomi usati per i nuovi prodotti. Il look delle modelle è un look cadaverico, grottesco, quasi vampiresco. È indubbiamente un'operazione mediatica, che punta ad ottenere la massima proiezione (anche se negativa) alla campagna e all'impresa. Davanti a questo tentativo maldestro di banalizzare il problema e di speculare sulle donne assassinate e scomparse, vi invito ad entrare nella pagina dell'impresa (<a href="http://www.maccosmetics.ca/customerservice/email.tmpl" target="_blank">http://www.maccosmetics.ca/customerservice/email.tmpl</a>) e a copiare & incollare la seguente lettera:<br>
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Ho saputo della vostra nuova campagna pubblicitaria di cosmetici ispirata a Ciudad Juárez.<br>
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I femminicidi a Ciudad Juárez, Chih. (Messico) non sono una frivolità: negli ultimi 17 anni sono scomparse e morte più di 1000 donne e bambine a causa di questo terribile fenomeno e non esiste una ragione plausibile per farne oggetto di una campagna pubblicitaria ed utilizzarle a fini commerciali.<br>
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Se credete che pur attraverso una pubblicità negativa otterrete una proiezione mediatica e, di conseguenza, un aumento delle vendite, vi sbagliate di grosso: da parte mia NON COMPRERÒ MAI, NON REGALERÒ NÉ CONSIGLIERÒ I VOSTRI PRODOTTI.<br>
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E se credete di poter lavare le vostre coscienze donando 100 mila dollari o qualunque altra somma ad organizzazioni che lottano contro il femminicidio, vi sbagliate ancor di più.<br>
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