<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="0" ><tr><td valign="top" style="font: inherit;"><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"><meta name="ProgId" content="Word.Document"><meta name="Generator" content="Microsoft Word 11"><meta name="Originator" content="Microsoft Word 11"><link rel="File-List" href="file:///C:%5CTemp%5Cmsohtml1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
</w:Compatibility>
<w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel>
</w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156">
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]--><style>
<!--
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
        {mso-style-parent:"";
        margin:0cm;
        margin-bottom:.0001pt;
        mso-pagination:widow-orphan;
        font-size:12.0pt;
        font-family:"Times New Roman";
        mso-fareast-font-family:"Times New Roman";}
a:link, span.MsoHyperlink
        {color:blue;
        text-decoration:underline;
        text-underline:single;}
a:visited, span.MsoHyperlinkFollowed
        {color:#606420;
        text-decoration:underline;
        text-underline:single;}
@page Section1
        {size:21.0cm 842.0pt;
        margin:42.55pt 42.55pt 42.55pt 42.55pt;
        mso-header-margin:36.0pt;
        mso-footer-margin:36.0pt;
        mso-paper-source:0;}
div.Section1
        {page:Section1;}
-->
</style><!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
        {mso-style-name:"Table Normal";
        mso-tstyle-rowband-size:0;
        mso-tstyle-colband-size:0;
        mso-style-noshow:yes;
        mso-style-parent:"";
        mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
        mso-para-margin:0cm;
        mso-para-margin-bottom:.0001pt;
        mso-pagination:widow-orphan;
        font-size:10.0pt;
        font-family:"Times New Roman";
        mso-ansi-language:#0400;
        mso-fareast-language:#0400;
        mso-bidi-language:#0400;}
</style>
<![endif]-->
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><b style=""><span style="" lang="IT">La Jornada – Martedì 6 ottobre
2009<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><span style="" lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><b style=""><span style="font-size: 16pt;" lang="IT">Potrebbero
lasciare il carcere altri 31 condannati peri l massacro di Acteal<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><span style="" lang="IT">Il 12 agosto scorso la Corte Suprema ne rilasciò
20<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><i style=""><span style="" lang="IT">Hermann Bellingahusen<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Prossimamente
potrebbero uscire dal carcere altri 31 paramilitari condannati per aver
partecipato al massacro di Acteal, Chiapas, il 22 dicembre 1997. Cinque di loro
sono rei confessi. La notizia è stata appresa recentemente da la Società Civile
Las Abejas di Chenalhó e dal Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas
(CDHFBC).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Quest ultimo ha
detto di essere stato informato che il prossimo 14 ottobre la Corte Suprema di
Giustizia della Nazione (SCJN) delibererà sulla situazione legale di 31
condannati come responsabili del massacro che "vittime e sopravvissuti hanno
identificato come gli autori materiali".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="ES-MX">A su vez,
integrantes de Las Abejas tuvieron conocimiento de que las autoridades
municipales de Chenalhó informan a los agentes municipales “que los ahora
liberados emprenderán acciones contra los sobrevivientes y testigos de cargo”
en los procesos donde la SCJN concedió amparo a quienes llevan más de 11 años
en prisión.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Di fronte a
questa possibilità, il CDHFBC esprime preoccupazione, "poiché già c'è il
precedente del 12 agosto scorso", quando la SCJN ha deciso di rilasciare
20 condannati, anche loro partecipanti al massacro, "concedendo loro tutte
le tutele, il che significa un'ulteriore negazione della giustizia in questo
crimine di lesa umanità".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">L'eventuale
delibera della SCJN potrebbe andare nello stesso senso, cioè, "incentrarsi
sulle negligenze commesse dagli agenti della Procura Generale di Giustizia
dello Stato", avallate allora da giudici e magistrati federali". La
liberazione dei 20 paramilitari precedenti "ha generato un clima di paura
ed insicurezza negli Altos del Chiapas, in particolare nelle comunità dove
vivono i membri di Las Abejas". Questa volta potrebbero uscire cinque
assassini confessi del massacro, ritenuti penalmente responsabili di omicidio
aggravato, lesioni aggravate e detenzione di armi di uso esclusivo
dell'Esercito.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Le decisioni
della SCJN nell'agosto scorso hanno messo in evidenza, sostiene il CDHFBC,
"che lo Stato messicano non ha compiuto il suo dovere di garantire
l'accesso alla giustizia alle vittime e sopravvissuti", e non ha svolto
"un'indagine seria ed efficace, al fine di punire i responsabili materiali
ed intellettuali ed evitare l'impunità".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Benché il governo
de Chiapas assicuri che le persone rilasciate non ritorneranno nei loro luoghi
di origine, bisogna considerare che i loro famigliari e gli altri membri del
loro gruppo paramilitare rimangono lì, "esattamente dove si trovano le
armi, poiché fino ad ora lo Stato non ha disarticolato né disarmato i
paramilitari nel municipio di Chenalhó”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Per quello che si
capisce, questa situazione non è stata considerata dallo Stato che oltre a non
indagare adeguatamente, omette qualsiasi misura per ricostituire il tessuto
sociale delle comunità indigene ed impedire la violenza. Lo dimostra il fatto
che i membri di Las Abejas che vivono ancora nel campo profughi conosciuto come
Acteal, continuano a rimanere fuori dalle loro comunità originarie. Lo stesso
si può dire delle migliaia di profughi zapatisti del municipio autonomo di
Polhó.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Inoltre, la
presenza dell'Esercito Messicano ha contribuito alla rottura del tessuto
sociale". Esiste così "un pericolo imminente" per i
sopravvissuti. A giudizio del CDHFBC, non liberare queste 31 persone
"sarebbe l'unica misura per salvaguardare i diritti delle vittime".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">Bisogna ricordare
che la Corte Interamericana dei Diritti Umani ha stabilito che lo Stato ha
l'obbligo di combattere l'impunità con tutti gli strumenti legali, poiché
questa favorisce la ripetizione cronica delle violazioni dei diritti umani e la
totale mancanza di difesa delle vittime e dei loro famigliari. <a href="http://www.jornada.unam.mx/2009/10/06/index.php?section=politica&article=010n1pol">http://www.jornada.unam.mx/2009/10/06/index.php?section=politica&article=010n1pol</a><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="" lang="IT">(Traduzione “<i style="">Maribel</i>” – Bergamo<span style=""> </span><a href="http://chiapasbg.wordpress.com/">http://chiapasbg.wordpress.com</a>
)<o:p></o:p></span></p>
</td></tr></table><br>