[Ezln-it] Chiapas, la guerra civile alle porte

Annamaria emmaz07 at libero.it
Fri Oct 18 16:38:56 CEST 2024


Chiapas, la guerra civile alle porte
Luis Hernández Navarro
18 ottobre 2024
 
Il villaggio zapatista “6 de Octubre”, membro dell’attuale Caracol IX Jerusalén, è stato fondato formalmente lo stesso giorno e mese del 1997, sulle terre occupate a seguito della sollevazione zapatista del 1994. Da allora i suoi abitanti le coltivano pacificamente per il bene della comunità.
Tuttavia, ora gli abitanti di Nueva Palestina, insieme ad esponenti della criminalità organizzata, con l'appoggio delle autorità del comune di Ocosingo e del governo del Chiapas, intendono sfrattarli violentemente.
Dal giugno di quest'anno individui sconosciuti armati di armi di diversi calibri e in uniformi nere percorrono il villaggio minacciando i suoi abitanti e scattando foto. Giorni dopo, due basi di appoggio zapatiste che erano al lavoro sono state avvertite di lasciare la comunità altrimenti sarebbero state espulse “nel modo più duro”. Un drone ha sorvolato la città. Il 23 settembre gli aggressori hanno installato delle capanne nel villaggio e si dedicano a intimidire i simpatizzanti dei ribelli.
Le autorità comunali di Nueva Palestina affermano di avere il sostegno dei dirigenti municipali di Ocosingo, del Partito Ecologista Verde del Messico (PVEM) – il sindaco Martín Martínez, noto per le sue cattive frequentazioni, è originario di quella comunità – . Anche del governo del Chiapas, in mano a Morena. Senza mezzi termini, assicurano che consegneranno agli aggressori i documenti che dimostrino la proprietà delle terre espropriate. Come se ciò non bastasse, sostengono che la criminalità organizzata, con l'approvazione ufficiale, ha dato ordine di espellere le basi d'appoggio zapatiste da quelle terre. La presenza del CJNG (Cartel Jalisco Nueva Generación) nella regione è in aumento.
Nueva Palestina, Lacanjá Chansayab e Frontera Corozal formano la comunità Lacandona. Costituita dal decreto presidenziale del 1972, che donò 614.321 ettari del deserto della Soledad a 66 capifamiglia lacandoni, è diventato terreno di operazioni e controversie del il narcotraffico. Anche se storicamente la proprietà comunale era nelle mani dei Lacandoni, nelle ultime elezioni l'assemblea ha scelto un indigeno Chol come presidente del commissariato. Tuttavia, all’inizio del 2024 questo non era noto alle autorità agrarie federali. Quindi, ad oggi, il commissariato è senza presidente.
È una regione che costituisce l'ultimo confine del territorio messicano prima di raggiungere il Guatemala. Verso nord confina con comunità resistenti, come il villaggio zapatista “6 de Octubre”.
Alcuni Lacandoni (comprese le autorità) sono associati alla criminalità organizzata. Sul suo territorio scendono piccoli aerei carichi di cocaina (https://shorturl.at/yHOv). A Frontera Corozal e Nueva Palestina alcuni membri delle comunità, una minoranza molto ricca, sono “polleros” e vendono alcolici (attività legata allo sfruttamento sessuale dei migranti centroamericani). Sono armati. Si sono impossessati della terra attraverso prestiti leonini e controllano indirettamente programmi sociali come “Sembrando Vida”, affittando ettari della “loro” terra a contadini che ne sono sprovvisti, affinché partecipino al programma e la lavorino.
Per esorcizzare il fantasma del massacro di Viejo Velasco del 2006, le autorità comunali hanno promosso, tra il 2008 e il novembre 2022, un processo tecnico e politico per determinare un nuovo assetto delle proprietà comunali della Zona Lacandona. Sono stati raggiunti accordi con 52 comunità e villaggi vicini. L'asse di questa negoziazione è il Plan de Vida para el Manejo Biocultural della Selva. Nell'ambito della trattativa è stato raggiunto un accordo con la comunità “6 de Octubre”, uno dei sei assetti interni ai Beni Comunali.
Fino a novembre 2022 tutto sembrava pronto per il nuovo decreto. Tuttavia, le autorità di Lacanjá Chansayab hanno presentato ricorso legale sostenendo di essere gli unici beneficiari del decreto del 1971 e che gli Tseltal, Tsotsil e Chol sono invasori del territorio. Questo ha fermato tutto. Poi è trapelata una registrazione in cui l’allora deputata Patricia Armendáriz inveiva contro le autorità di Lacanjá. Richiedeva loro di presentare un piano di sviluppo – che contrastasse la proposta comunitaria del Plan de Vida – affinché insieme a lei, legata alla Fondazione NaBolom, potessero ricevere finanziamenti da agenzie internazionali. Nell'audio, l'imprenditrice confessa di aver finanziato personalmente l'avvocato che ha intentato la causa legale che ha fermato il processo che avrebbe definito il Nuovo Assetto dei Beni Comunali (https://shorturl.at/rWjhU, minuto 1:09).
A febbraio 2023 hanno nominato le autorità comunali di Frontera Corozal, disconoscendo il commissario impegnato nel processo agrario e nel Plan de Vida. A dicembre 2023 hanno cambiato le autorità comunitarie di Nueva Palestina, creando un commissariato con capacità ed esperienza gestionali pari a zero. È così che, il 30 agosto, i membri delle comunità di Nueva Palestina legati al PVEM, al traffico di immigrati privi di documenti e vicini alla criminalità organizzata, hanno concordato di attaccare la proprietà zapatista “6 de Octubre”, accompagnati da sconosciuti con armi di grosso calibro.
Il Chiapas è una polveriera. Rapimenti, omicidi, minacce di morte e blocchi si estendono su tutto il territorio. Proprio lo scorso 30 settembre un commando armato ha dato fuoco alla presidenza municipale di Benemérito de las Américas. Nelle regioni della Sierra e di Frontera, gli scontri tra i cartelli continuano senza interruzione, mentre migliaia di residenti sono sfollati. Il 9 ottobre a Ixhuatán ha avuto luogo un forte scontro armato che ha provocato almeno due morti. Gli abitanti hanno preso possesso della chiatta Rizo de Oro chiedendo la presentazione in vita di quattro pescatori scomparsi. I migranti sono stati presi a fucilate dall'esercito a Villa de Comaltitlán. L’aggressione contro il villaggio zapatista “6 de Octubre” è uno spartiacque in questa escalation di violenza. Il Caracol di Jerusalén era uno dei luoghi previsti per lo svolgimento degli incontri di resistenza e ribellione zapatista.
Non è un'esagerazione, in Chiapas la guerra civile è alle porte.
 
X: @lhan55
Fonte: https://www.jornada.com.mx/noticia/2024/10/18/opinion/chiapas-la-guerra-civil-llama-a-la-puerta-5158
 
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