[Ezln-it] Elezioni in Messico, vincono Claudia Sheinbaum e la continuità
Annamaria
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Tue Jun 4 15:33:25 CEST 2024
Elezioni in Messico, vincono Claudia Sheinbaum e la continuità
di Christian Peverieri
04/06/2024
Come ampiamente previsto dai sondaggi la candidata della coalizione di governo Sigamos haciendo historia e del partito Morena, Claudia Sheinbaum Pardo, è la nuova presidente del Paese. La sua elezione è già stata definita “storica”: per la prima volta in 200 anni di storia messicana infatti una donna dirigerà il Paese dal Palacio Nacional. Tuttavia la storicità dell’evento si potrebbe fermare qui, dal momento che la sua elezione non rappresenta alcuna rivoluzione concreta ma anzi si inserisce nel solco della continuità con l’attuale governo guidato dal leader del partito-movimento populista Morena, Andrés Manuel López Obrador.
Secondo i risultati ufficiali, ma ancora parziali, con un’affluenza che si è fermata al 60,1% - di poco sotto a quella della precedente elezione - Claudia Sheinbaum ha sconfitto nettamente l’altra candidata donna, l’indipendente Xóchitl Gálvez Ruíz, sostenuta dai partiti dell’opposizione, PRI, PAN e PRD: quasi il 60% di preferenze per la neo eletta presidente contro il 28% circa della rivale d’opposizione. Sheinbaum è stata scelta da oltre 33 milioni di messicani, e superando addirittura il suo predecessore di oltre tre milioni di preferenze, è diventata la candidata presidente più votata nella storia messicana.
Più staccato, con circa il 10% di voti, Jorge Álvarez Máynez del Movimiento Ciudadano, una formazione moderata di centro. Un milione e quattrocento mila invece i voti nulli, che sommati agli 86 mila dati ai “candidati non registrati” testimoniano l’ottimo risultato della campagna “Vota por las personas desaparecidas”, sorta dai familiari delle vittime di sparizione forzata per dare visibilità ad un tema oscurato durante tutta la campagna elettorale. Migliaia di messicani hanno così scritto nella scheda elettorale i nomi delle persone scomparse come forma di protesta di fronte all’inattività – e spesso complicità - dello Stato e per esigere giustizia per chi non ha più voce.
Nella più grande giornata elettorale della storia messicana – oltre 20 mila le cariche pubbliche da eleggere – si è votato anche per rinnovare i 128 membri del Senato e i 500 della Camera dei Deputati, oltre ai Governatori di nove Stati: Città del Messico, Guanajuato, Morelos, Jalisco, Puebla, Tabasco, Veracruz, Chiapas e Yucatán. Morena e i suoi alleati del Partito Verde e del Partito dei Lavoratori sta vincendo in sette Stati lasciando solo Guanajuato al PRI-PAN-PRD e Jalisco al Movimiento Ciudadano. I risultati relativi al rinnovo del Senato e della Camera invece si sapranno solamente nei prossimi giorni, anche se, stando al conteggio rapido pubblicato dall’INE (Instituto Nacional Electoral), la coalizione Sigamos haciendo historia sembrerebbe vicina a conquistare la maggioranza assoluta dei seggi in entrambe le Camere, fatto che garantirebbe la possibilità di attuare in libertà riforme strutturali.
Claudia Sheinbaum deve la sua carriera politica all’incontro con López Obrador di cui è diventata la fedelissima compagna di partito. Laureata in fisica e specializzata in ingegneria ambientale, dopo esser stata una leader studentesca della UNAM, grazie ad AMLO entra a far parte del PRD e del governo della capitale con deleghe all’ambiente, diventando la sua portavoce nelle campagne presidenziali del 2006 e 2012 prima di fondare insieme al suo mentore il partito Morena e di diventare Capo del Governo di Città del Messico, carica a cui ha rinunciato l’anno scorso per potersi candidare alla presidenza della Repubblica.
La nuova Presidente rappresenta dunque la perfetta continuità con il recente passato: è quindi facile prevedere che non ci sarà una “quinta trasformazione” – ovvero cambiamenti radicali nel suo Governo – ma si rimarrà nel solco della “quarta trasformazione”, con i suoi pochi pregi e le molte contraddizioni. Il tema centrale sarà nuovamente quello della sicurezza pubblica, dal momento che il Paese, nonostante la “cura AMLO”, è ancora preda di una violenza strutturale che sembra impossibile da debellare e di legami saldi e indistinguibili con i gruppi di potere economici e criminali in tutti gli apparati dello Stato.
Proprio in tema di sicurezza pubblica, la nuova Presidente ha già dichiarato il suo sostegno alle forze armate e alle politiche di militarizzazione del Paese promosse dal suo predecessore, promettendo il rafforzamento della Guardia Nacional affinché l’Esercito possa ritornare nelle caserme e non occuparsi più della sicurezza pubblica. Promesse che non presagiscono nulla di buono visti i risultati fin qui ottenuti da López Obrador, il cui mandato è stato il più violento della storia recente messicana.
Grandi opere e migrazioni saranno altri campi di battaglia del nuovo governo ma anche rispetto a questi altri importanti temi non si prevedono sostanziali novità, con il prosieguo dei lavori delle grandi opere (consegnati all’Esercito) che continuerà a mettere in risalto i danni ambientali e le contraddizioni sociali portate da questi progetti estrattivisti, e con la continuazione delle politiche di repressione delle proteste a difesa dei territori e di contenimento forzato dei flussi migratori.
Per i movimenti come lo zapatismo, per le organizzazioni sociali, femministe, popolari e indigene che promuovono alternative anticapitaliste, saranno altri sei anni di resistenza e lotte a difesa dei diritti, dei territori e dell’autonomia minacciata dalla cooptazione e dalla criminalizzazione a cui andranno incontro opponendosi all’egemonia morenista. https://www.globalproject.info/it/mondi/elezioni-in-messico-vincono-claudia-sheinbaum-e-la-continuita/24944
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