[Ezln-it] Coop. Rebelde Napoli: Cinema in stile zapatista

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Nov 16 09:47:58 CET 2018


Cinema in stile zapatista 

CooperazioneRebelde Napoli  14 novembre 2018
Una maratona con ottanta film tra cortometraggi,lungometraggi, fiction, documentari, cinema sperimentale ma anche tante chiacchieratee una grande festa finale: quattromila tra donne, uomini e bambini hanno partecipatoa modo loro per una settimana al primo festival promosso dalle comunità indigenezapatiste in Messico. La loro straordinaria lotta senza prendere il potere e laloro ostinata voglia di costruire ogni giorno un mondo che contenga tanti mondihanno messo sottosopra l’idea tradizionale di cinema e quella di festival: l’arte,come dimostrano gli zapatisti, può essere un’alternativa al tempo di morte che viviamo,occasione per ripensare il mondo con uno sguardo e un pensiero critico, spazio perimmaginare e creare altri mondi possibili. Cronaca di un festival necessario e impossibile.Sono passati più di trentacinque anni da quando, come si racconta, un gruppettodi sei persone fece un viaggio verso il sud est del Messico ed arrivò in Chiapas.Erano partiti con una idea, comune a tanti in quegli anni, di fare una rivoluzione.Avevano vicino ma non solo geograficamente, la Cuba di Fidel e il Nicaragua Sandinista,il Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Marti di El Salvador e la storica guerrigliaguatemalteca, avevano la prospettiva immaginata dai cento fuochi di guerriglia,sparsi per l’America Latina, di Ernesto Che Guevara. Nella Selva Lacandona entraronoin contatto con le comunità indigene, con le loro pratiche e la loro cultura: glici vollero dieci anni per cambiare la loro idea di rivoluzione ed arrivare a lottare per non prendere il potere, pensare di costruire un mondo che contenga altri mondi, e adesso dopo quasi venticinque anni dallevantamiento del primo gennaio del 1994 per la prima volta nei Caracol è stato organizzato unfestival del cinema; la cosa non era per niente scontata né tanto meno usuale e rimanda alla modernitàdi un pensiero che ha le sue radici profonde nell’incontro con gli indigeni di tantissimianni fa:
“Abbiamo realmente subito un processo di rieducazione, o di rinnovamento. Comese ci avessero disarmato. Come se avessero smantellato tutto ciò di cui noi eravamofatti – marxismo, leninismo, socialismo, cultura urbana, poesia, letteratura – tuttociò che era parte di noi e cose che non sapevamo neppure di avere. Ci hanno disarmatoe riarmato, ma in modo diverso”.

La cronaca di questi otto giorni ci racconta di un festival del cinema senzared carpet, né party esclusivi e “paparazzi” a caccia di star e divi; più che glamourci sono state emozioni che si sono concentrate davanti agli schermi all’internodel grande auditorio con iltetto di lamiera, dedicato alla Comandanta Ramona, e costruito apposta per questo festival chiamatoPuyTa Cuxlejaltic (Caracol della nostra vita, tradotto dallo tzotzil)...... proseguire la lettura: https://comune-info.net/2018/11/cinema-in-stile-zapatista/
[Per vedere le foto e leggere il racconto delle giornate del festival:  yabastanapoli.blogspot.com/]http://chiapasbg.com/2018/11/16/cinema-in-stile-zapatista/

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