[Ezln-it] Peña Nieto vattene!

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Sat Jun 13 15:18:30 CEST 2015



DAL MESSICO A ROMA UN SOLO GRIDO: PEÑA NIETO VATTENE!!!!

Poco più di un mese è passato da quando ci siamo ritrovati sotto 
l’ambasciata messicana, con diverse realtà organizzate del movimento 
romano, a sostenere la carovana composta da un genitore e due compagni 
dei quarantatrè studenti scomparsi della Normal Rural di Ayotzinapa. Una 
carovana che ha portato il proprio dolore e la propria rabbia in diversi 
paesi europei per denunciare ciò che è accaduto la notte del 26 
settembre ad Iguala, nello stato di Guerrero, e per puntare il dito 
contro tutti i livelli di governo dello stato messicano, uno stato dove 
“ancora non è chiaro dove finiscano le istituzioni e dove inizi il 
crimine organizzato”, come ci hanno ricordato.

A chi richiede verità e giustizia sui quarantatrè desaparecidos il 
governo del Messico continua a rifiutarsi di dare risposte plausibili e  
dichiara il caso chiuso arrestando qualche poliziotto, quasi si 
trattasse di poche mele marce da sostituire. Ma a essere marcio è 
l’intero apparato politico messicano, a pieno colluso con il 
narcotraffico, e che continua a portare avanti la solita ricetta 
mortifera: svendere l’intera nazione agli interessi delle grandi 
multinazionali nordamericane ed europee (il cui unico scopo è devastare 
e saccheggiare i territori in nome del profitto, distruggerne il tessuto 
sociale per poi rielaborarlo secondo le categorie del neoliberismo) e 
repressione spietata, legale o illegale che sia, per chiunque si ribelli 
allo stato di cose presenti.

Ora sabato 13 il presidente in carica Enrique Peña Nieto giungerà a Roma 
per stringere la mano al suo degno compare Matteo Renzi, altro campione 
nel campo delle liberalizzazioni selvagge e della distruzione nel mondo 
della pubblica istruzione.

In un Messico che ha visto aumentare vertiginosamente il numero dei 
desaparecidos negli ultimi dieci anni, siamo ormai a 30.000, e in cui la 
cosiddetta “guerra” al narcotraffico iniziata da Calderòn non fa che 
continuare a mietere vittime su vittime tra la popolazione (130,000 
morti ammazzati in 9 anni, secondo le stime ufficiali), Peña Nieto viene 
con la coccarda al collo, spacciandosi per il presidente all’avanguardia 
di un paese civile e democratico, ad allisciarsi gli alleati europei 
affinchè continuino ad investire in quell’enorme macelleria a cielo 
aperto che è il Messico.

Noi non ci caschiamo e continuiamo a denunciare un presidente 
illegittimo, insediatosi al Palacio Nacional in una giornata di scontri 
e proteste dilaganti in cui ha perso la vita il compagno Kuy Kendall, un 
presidente che ha raggiunto il potere grazie a palesi brogli elettorali 
e che pretende di governare un paese in cui comunque oltre il cinquanta 
per cento degli aventi diritto pratica l’astensionismo, un presidente 
che si è reso a suo tempo responsabile della terribile repressione 
abbattutasi sulla rivolta di San Salvador Atenco nel 2006 quando era 
governatore nello stato di Città del Messico e che continua tutt’ora a 
reprimere violentemente le proteste di insegnanti e studenti. Un 
presidente che appena il 7 giugno 2015 ha aggiunto un altro morto alla 
sua lista di responsabilità: il giovane professore Antonio Vivar, 
abbattuto dalla Polizia Federale in Guerrero durante una serie di 
proteste contro le elezioni.

Grazie alle mobilitazioni degli studenti di Ayotzinapa e dei genitori 
dei quarantatrè desaparecidos la vera natura dello stato messicano e del 
governo priista di Peña Nieto appare come perversa anche al di fuori dei 
confini nazionali; la polizia continua ad attaccare violentemente i 
cortei e le manifestazioni che richiedono in vita i desaparecidos e la 
collusione con i narcotrafficanti è sempre più palese.

Assieme a tutti coloro che si battono in Messico e nel mondo contro il 
sistema neoliberista continuando a costruire l'alternativa in basso e a 
sinistra, urliamo che Peña Nieto non è il benvenuto, ne qui ne altrove. 
Continuiamo a urlare a piena voce, con la rabbia per tutti/e i fratelli 
e le sorelle scomparse:

VIVOS SE LOS LLEVARON, VIVOS LOS QUEREMOS!!!

La Plataforma Internacionalista per l'Autogestione e la Resistenza 
Tessendo Autonomie (PIRATA):


Collettivo Zapatista di Lugano (Svizzera)
Nodo Solidale (Italia e Messico)
Nomads (Bologna e Berlino)
e attivist* individuali




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