[Ezln-it] Aprile, mobilitazione del COA a Oaxaca
nodo solidale
nodosolidale at autistici.org
Wed May 9 04:51:11 CEST 2012
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2175
Blocchi stradali e tre giorni di presidio
permanente nel centro della citta' di Oaxaca.
Articolo de La Jornada sulla mobilitazione:
http://nomads.indivia.net/2012/04/30/la-jornada-mercoledi-25-aprile-2012/
Dichiarazione delle donne e degli uomini delle
comunita' indigene e contadine di
OIDHO - ORGANIZACIONES INDIAS POR LOS DERECHOS HUMANOS EN OAXACA,
facenti parte del COOA, Consejo de Organizaciones Oaxaqueñas Autonomas
Compagne e compagni, popolo di Oaxaca:
Noi, abitanti delle comunita' piu' emarginate
delle differenti regioni di Oaxaca, uno degli
stati piu' poveri della repubblica messicana, non
stiamo qui (nella capitale) perche' non abbiamo
nulla da fare nei nostri villaggi. Nemmeno stiamo
manifestando perche' qualcuno ci ha trascinati
ne' per fare numero nella campagna elettorale di
qualche leader o candidato. Siamo oggi qui nella
capitale dello stato perche' questo e' stato
l'accordo preso in maniera libera e autonoma
nelle assemblee delle nostre organizzazioni;
siamo qui per esercitare il diritto
costituzionale a esprimere e manifestare la
nostra opposizione di fronte alla situazione che
viviamo nel nostro stato e nel nostro Paese.
CC>
Governi vanno, governi vengono, promettono cambi,
progresso e benessere, pero' noi ogni giorno
stiamo peggio. Invece di appoggiare i contadini,
agevolano i banchieri e gli impresari. Invece di
rispettare in nostri "usi e costumi", cercano di
liquidarli per beneficiare i partiti politici,
che per la loro corruzione, per gli interessi
meschini e per la totale indifferenza davanti
alle sofferenze del popolo gia'da tempo hanno
perso ogni credibilita'. Invece di promuovere
vere riforme verso la democrazia, solo si
preoccupano dei propri guadagni. Questa e' la
situazione in cui viviamo: i rappresentanti del
congresso non ci rappresentano, i funzionari non
funzionano, i governi non governano.
Chi realmente ci governa sono le grandi
corporazioni di imprenditori nazionali e le
multinazionali che si stanno appropriando delle
risorse naturali e dei territori degli indigeni,
lasciando distruzione, contaminazione e maggiore
miseria in ogni angolo del paese, in nome di un
falso progresso che arricchisce pochi mentre
lascia milioni di messicani senza futuro e senza
sostegno. In tutte le regioni di Oaxaca i grandi
ricchi vogliono imporre mega-progetti: miniere,
dighe, parchi eolici, porgetti turistici e
superstrade che gli porteranno maggiori profitti,
perche' le nostre necessita', il nostro modo di
intedere lo sviluppo non gli interessa.
E quando ci organizziamo e resistiamo ci
dichiarano criminali e delinquenti, ci
perseguitano e reprimono, incarcerano e
assassinano. Mentre gli assassini e delinquenti
del 2006, Ulises e la sua mafia, continuano a
godere della liberta' e dei migliaia di milioni
di pesos che hanno rubato al popolo oaxachegno.
Con questo denaro continuano a finanziare
campagne contro quel governo del presunto
cambiamento che li tollera e non li ha toccati.
Con questa impunita' continuano ad assassinare i
compagni e le compagne e non gli succede nulla.
Continuano intatte le loro strutture fuori e
dentro del governo. Continuano a controllare gli
apparati di polizia e di (in)giustizia.
Continuano impuniti anche tutti i crimini di lesa
umanita' commessi contro centinaia di donne
oaxachegne, tanto che sembra che noi donne qui
non siamo umane e non abbiamo diritti. Ma si
dimenticano i governanti che sulle nostre spalle
e col nostro lavoro si costruisce la societa'.
Siamo indignate di fronte al silenzio delle
autorita' e esigiamo che si sradichi la violenza
di genere. Noi donne indigene denunciamo inoltre
che il programma di elemosine ufficiali chiamato
"Oportunidades" si e' convertito in uno strumento
dei governi di tutti i colori per dominarci e
controllarci e per impedire di organizzarci in
maniera autonoma. E' ora che le donne della
campagna e quelle della citta' lottino per un
vero rispetto dei propri diritti.
Nonostante la situazione che viviamo, i partiti
politici che promisero il cambiamento a Oaxaca
gia' si sono dimenticati della loro promessa. Per
loro gia' e' cambiata la faccenda. Adesso sono
al potere. Potere e denaro, questi sono gli unici
principi che conoscono. Per questi sono disposti
a tutto e per il popolo nulla. Niente di nuovo.
Gia' lo sapevamo. Per questo ci organizziamo dal
basso, non aspettiamo che i cambiamenti piovano
dall'alto, perche' non succede mai; gia' dai
tempi di Zapata e Magon fu chiaro che il popolo
stesso deve costruire i cambiamenti. Non
aspettiamo che i governi, i partiti e i deputati
difendano i nostri diritti, perche' neanche li
conoscono. Per loro le imposte e i fondi
pubblici, per noi l'elemosina. La nostre culture
indigene sono un ostacolo ai loro mega-progetti.
Pero' qui stiamo. Noi popoli indigeni non siamo
una minoranza, ne' un gruppo vulnerabile. Siamo
la maggioranza dei cittadini e cittadine. Siamo
gli eredi storici di questi territori tanto
ricchi in biodiversita' e risorse naturali
perche' li abbiamo protetti per millenni. Siamo
la culla del mais e i maestri della milpa. Non
accetteremo il mais transgenico che ci rende
dipendenti dalle multinazionali. Siamo i
guardiani e le guardiane di queste terre. E
saremo i suoi difensori. Difenderemo le nostre
terre, i nostri boschi, i nostri fiumi e le
sorgenti contro la distruzione che porta con se'
il falso progresso. Difenderemo i nostri popoli,
le nostre culture, le nostre assemblee e
autorita' contro i falsi rappresenti del popolo.
Difenderemo le nostre organizzazioni, le nostre
alleanze e il nostro movimento contro la
criminalizzazione, la persecuzione e la repressione.
No pasaran!
E se esigiamo che i governi ci appogino per
migliorare le nostre condizioni di vita, se
esigiamo strade, luce, scuole, cliniche e
programmi per il campo e' perche' anche noi
paghiamo le tasse ed e' ora che ci restituiscano
almeno una parte di tutto quello che hanno rubato
durante questi anni. Per questo abbiamo deciso
che non veniamo a elemosinare ma a esigere i
diritti che ci corrispondono. I governanti hanno
l'obbligo di rispondere alle nostre richieste.
Gia' e' tardi! Non basta ascoltarci bisogna avere
la volonta' politica e la decisione per risolvere
i nostri problemi. Esigiamo riposte forti alle
nostre richieste legittime. E le esigiamo ora!
Compagni e compagne, popolo di Oaxaca, noi
comunita' indigene e contadine e le colonie
popolari organizzate nell'Oidho, organizzazione
autonoma con una storia coerente di lotta sociale
di piu' di 20 anni, facciamo una chiamata a tutte
le donne e gli uomini coscienti dei propri
diritti come popolo, a organizzarsi dal basso e
lottare per un vero cambio democratico che tutte e tutti necessitiamo.
Oaxaca di Florece Magon,
23/04/2012
ORGANIZACIONES INDIAS POR LOS DERECHOS HUMANOS EN OAXACA - OIDHO
Basta repressione e miseria per i popoli indigeni
La vittoria non e' dei potenti ma dei miglior organizzati
Viva le comunita' dell'Oidho
Viva le organizaazzioni del COOA
Zapata vive! La lotta continua!
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