[Ezln-it] Guerrero: Si mobilitano 800 poliziotti comunitari

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Thu Aug 30 00:10:46 CEST 2012


Guerrero: Si mobilitano 800 poliziotti comunitari

http://mexico.nomads.indivia.net/2012/08/29/guerrero-si-mobilitano-800-poliziotti-comunitari/
Fonte: http://desinformemonos.org/2012/08/policia-comunitaria-2/


Messico. Il territorio in cui è presente la Coordinadora Regional de 
Autoridades Comunitarias -Policía Comunitaria (CRAC–PC) di Guerrero, si 
è dichiarato in allerta massima ed ha mobilizzato più di 800 poliziotti 
comunitari “per qualunque cosa possa succedere”, ha segnalato Valentín 
Hernández, consigliere e avvocato della CRAC, in un’intervista con 
Desinformémonos, dopo che le autorità ufficiali del municipio di San 
Luis Acatlán hanno arrestato uno dei suoi rappresentanti regionali e, di 
conseguenza, la assemblea ha deciso la detenzione di cinque funzionari 
del Comune.

La polizia ministeriale di San Luis Acatlán arrestò il 28 agosto Máximo 
Tranquilino Santiago, membro e coordinatore della Casa de Justicia della 
CRAC, accusato di aver privato illegalmente della libertà, mentre usciva 
da casa sua, nella comunità di Yoloxóchitl e si dirigeva a lavoro a San 
Luis Acatlán. Poco dopo la assemblea regionale, autorità massima dei 
villaggi, ordinò ai suoi poliziotti comunitari di arrestare il giudice 
del carcere, il Ministero Pubblico di San Luis Acatlán ed altri tre 
funzionari.

Una delle esperienze autonome più notabili in Messico, in quanto a 
sistema di amministrazione della giustizia comunitaria, la formano più 
di 80 comunità della Costa Chica e Montaña di Guerrero, che, da quasi 17 
anni, si sono fatti carico della propria sicurezza, riuscendo a 
diminuire la delinquenza fino al 90%.

In questo contesto, Abel Barreda, direttore del Centro di Diritti Umani 
della Montaña “Tlachinollan”, avverte in un’intervista telefonica che 
“esiste una volontà chiara di mettere fine al lavoro realizzato dai 
villaggi della Montaña e tacciare gli integranti della  CRAC come 
persone che infrangono i diritti umani”.

In un comunicato diffuso dalla CRAC si spiega che “l’agenzia del 
Ministero Pubblico ed il Giudice di Prima Istanza con sede in questa 
città, misero in atto un indagine ed una causa penale, contro i compagni 
coordinatori regionali: Máximo Tranquilino, Pablo Guzmán, Asunción Ponce 
Ramos, Claudio Carrasco, ed i comandanti regionali Melquiades Simón 
Santiago, Aureliano Martínez Tomas, Andrés Panuceno Germán e Felicito 
Clemente Quintero, accusati di aver privato della libertà Silvino 
Encarnación Gabino, abitante della comunità di Yoloxóchitl, che si trova 
detenuto ed in processo di rieducazione del sistema comunitario, 
accusato di aver assassinato un vicino della comunità di Yoloxochitl. 
Partendo da questa denuncia, il giudice firmò degli ordini di 
apprensione contro i nostri compagni ed oggi la polizia ministeriale ha 
arrestato il nostro compagno Máximo Tranquilino Santiago”.

In risposta, la organizzazione della Montaña e Costa Chica ordinò 
l’arresto di Filomeno Vázquez Espinoza, José Luis Bernabé Fernández, 
Omar Sandoval León e Napoleón Hernández Garibo, rispettivamente: giudice 
misto della Prima Istanza, segretario di accordi penali del Juzgado 
Mixto de Primera Instancia, agente titolare del Ministero Púbblico e 
l’agente ausiliare del Ministero Púbblico, “per non aver rispettato gli 
accordi di non aggressione al nostro sistema comunitario, violando il 
diritto e la cultura dei villaggi e le comunità originarie dello stato 
di Guerrero”.

“Non esiste l’intenzione di riconoscere l’apporto profondo dei villaggi 
nel tema della ricerca della giustizia e dei loro sistemi normativi. Ci 
son sempre dietro l’angolo poliziotti ministeriali o l’esercito per 
disarticolare quest’esperienza”, spiega Abel Barrara, difensore dei 
diritti umani della Montaña.

Negli ultimi mesi si sono incentivate le aggressioni ai villaggi della 
CRAC, e come esempi ci sono l’arresto di Agustín Barrera Cosme, le 
minacce di morte contro Cirino Plácido Valerio, il non risconoscimento 
come assessore di Valentín Hernández Chapa; la crescita del conflitto 
agrario tra Tilapa e Tierra Colorada, che provocò la morte del 
commisario municipale di Tilapa, Crisóstomo Bruno Peñaloza; la presenza 
crescente di gruppi della delinquenza organizzata che seminano terrore e 
insicurezza in tutta la popolazione. “Tutto questo lo leggiamo come 
parte di una strategia del governo e le imprese minerarie di debilitare 
i nostri villaggi e così riuscire a consolidare il loro stanziamento nei 
territori comunitari ed il saccheggio e sfruttamento delle nostre 
risorse naturali”, si avverte nel comunicato.

Barrera racconta: “si stanno aggiungendo altri attori, come la violenza 
organizzata, per generare conflitti nelle comunità con il fine che la 
Policía Comunitaria debba affrontare tali attori armati, spalleggiati 
dalle autorità statali. La Comunitaria si è dovuta schierare contro il 
crimine organizzato, quando hanno arrestato delle persone con droga e 
l’hanno bruciata, negando di consegnarla all’esercito”.

Il recente arresto dell’integrante della CRAC avviene nel momento della 
prossima integrazione di altre sette comunità della Montaña Alta al 
sistema de giustizia autonomo, il 2 di settembre, e di altre trenta 
comunità che sollecitano il loro ingresso. In un recente comunicato la 
Coordinadora Regional rese pubblico che circa altre 60 comunità stanno 
sollecitando la entrata nell’organizzazione per quest’anno.

Per Abel Barrera, gli arresti non sono atti isolati, ma “parte di una 
logica del governo di Ángel Aguirre, di una strategia per cancellare le 
organizzazioni critiche e indipendenti che difendono i loro diritti con 
la protesta”.

“E’ la stessa politica del governo del Partito Rivoluzionario 
Istituzionale (PRI) e del Partito dela Revoluzione Democratica (PRD), 
vale a dire, offrono una mano tesa da un lato e un pugno con l’altra, 
con una salutano e con l’altra colpiscono, stabiliscono accordi che poi 
tradiscono. È un gioco macchiavellico di uno stile di governo” denuncia 
Barrera.

“Noi sappiamo che con la mobilitazione e l’appoggio solidario delle 
organizzazioni sociali sorelle possiamo contenere l’offensiva”, segnale 
da parte sua Valentín Hernández Chapa, assessore della CRAC.


Traduzione de La Pirata
http://lapirata.indivia.net/



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