[Ezln-it] Volantinaggio e comunicato in solidarieta' con gli zapatisti

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Mon Sep 26 22:50:47 CEST 2011


 Mandiamo la traduzione del comunicato con il quale abbiamo aderito alla 
 mobilitazione internazionale "L a s Zapatistas no estan sol a s". Inoltre, 
 sabato 24 settembre, abbiamo realizzato un volantinaggio a Mendrisio 
 (Svizzera), il cui testo viene dopo il comunicato, con il quale abbiamo 
 esigito la fine degli attacchi alle comunita' zapatiste e la liberta' 
 per i prigionieri politici in Messico, in Svizzera e in Italia.

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 Alle basi d'appoggio zapatiste;
 ai popoli che resistono;
 a chi lotta in tutto il mondo e alla gente di cuore:

 Di nuovo si odono spari.
 
 Sparano sulla multitudine, sui bambini, sulle donne, sugli uomini.

 Sparano nella selva, nel deserto, nelle colonie. In Egitto, in Messico, 
 in Libia, in Grecia, in Francia...

 Per chi sono queste pallottole che fischiano vicine?

 Per Ibrahim, 12 anni, ultimo bambino di Gaza ucciso da un razzo 
 telecomandato israeliano.

 Per il popolo Yaqui, nel nord del Messico, che non vogliono che cambino 
 loro la direzione del fiume che da direzione e vita alla loro storia.
 
 Per i milioni di Mike Duggan, giovani che popolano le periferie di 
 Londra, Parigi, Roma, Città Juarez, Los Angeles... e son ammazzati dalla 
 polizia.

 Per un migrante espulso con la forza e ucciso dalla polizia svizzera o 
 per un mendicante rumeno abbandonato e picchiato dalle forze dell'ordine 
 ticinesi.
 
 Per un indigeno triqui nelle sue montagne e per un leader contadino di 
 Oaxaca o di Guerrero.
 
 Per Juan, camminante nel deserto di Sonora, e per Nabruka che non 
 voleva di nuovo attraversare il Mediterraneo con la forza.

 Per gli zapatisti di Nuevo Paraiso, di San Marcos Aviles, di San 
 Patricio e di tutte le altre comunità autonome che sono attaccate dai 
 paramilitari.

 Per chi il prossimo proiettile?
 
 Nella guerra globale che il capitalismo ha sviluppato contro l'umanità, 
 lottiamo contro coloro che uccidono quelli che vivono degnamente e al 
 lato di coloro che vivono per combattere quelli che indegnamente 
 uccidono.
 
 Stiamo con gli zapatisti, esempio di lotta nella costruzione 
 dell'autonomia e nella difesa del territorio. Siamo con quelle e quelli 
 che negli ultimi mesi han sofferto nuove agressioni ai propri territori 
 da parte di gruppi armati che, rubando la terra recuperata dalla lotta 
 organizzata, fanno il gioco del governo dividendo le comunità, 
 scontrandosi coi loro fratelli indigeni, seminando la paura tra la 
 gente, con spari, raffiche, bruciando e invadendo terreni, minacciando e 
 assediando villaggi.
 
 Stare al lato degli zapatisti e in questo caso specifico aderire alla 
 chiamata nazionale "Gli zapatisti non sono soli" significa pure lottare 
 per noi stessi e per il nostro diritto a esistere come alternativa 
 viabile al regime neoliberista.

 Gli zapatisti sono il nostro esempio di autonomia e di autogestione. Da 
 loro, come da altre lotte nel mondo, molto abbiamo imparato: nel 
 territorio Yaqui, a Oaxaca, in Palestina e, più vicino a noi, in val di 
 Susa, dove un'intera valle rifiuta in maniera organizzata e contundente 
 il progetto di morte del treno ad alta velocità che devasterebbe le loro 
 montagne e porterebbe unicamente profitti per i ricchi.

 La PIRATA, ossia la Piattaforma Internazionalista per la Resistenza e 
 l'Autogestione Tessendo Autonomia, invita a un evento politico-culturale
 venerdi 23 settembre al C.S.O.A. il Molino e a un volantinaggio sabato 
 24 settembre a Mendrisio esigendo la fine dell'agressione alle comunità 
 zapatiste ricordando che in Messico e in Chiapas sono ancora rinchiusi 
 in prigione molti degni compagni.

 Allo stesso tempo continueremo a stare al lato di coloro che lottano 
 durante alcuni eventi politici e culturali che abbiamo programmato in 
 Italia a Bergamo (27 settembre), Firenze (29 settembre) e Roma (30 de 
 settembre e 7 di ottobre), rendendo pubbliche le denunce delle Giunte di 
 Buon Governo zapatiste e dei prigionieri della Voz del Amate.
 
 Gli spari sono per molti e provengono da molte armi.
 Ma all'altro lato del grilletto, con uniformi diverse, c'è lo stesso 
 assassino: il capitalismo.
 
 Per questo, per sopravvivere, bisogna distruggerlo.
 
 Dal profondo sud dell'Altra Europa, 22 settembre 2011.
 
  la PIRATA:
  Collettivo Zapatista "Marisol" di Lugano (Svizzera) - 
 http://czl.noblogs.org/
  Nodo Solidale (Italia e Messico) - 
 http://www.autistici.org/nodosolidale/
  Nomads di XM24 (Italia) - http://nomads.indivia.net/

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 COLPEVOLI DI ESISTERE!

 In un sistema basato sull'accumulazione sfrenata di ricchezze e sul 
 consumismo come stile di vita non c'e' posto per tutti. Per questo ci 
 hanno abituato all'idea che il benessere di pochi lo devono pagare gli 
 altri: si saccheggiano territori, vicini e lontani, e si respingono i 
 loro abitanti quando vengono a sudarsi qualche briciola di quelle 
 ricchezze nella Fortezza Europa.

 Ma fuori dalla logiche di accumulazione e consumo c'e' un mondo. Un 
 mondo di valori, di reti sociali, di affetti e differenze. C'e' 
 l'inesplorato pianeta delle opzioni alternative allo stile di vita 
 imposto dalla cultura occidentale. Ci sono le valli, le montagne, i 
 boschi, gli oceani. Ci sono popoli, uomini e donne che vestono e parlano 
 mille culture.

 Fuori da queste logiche, ma dentro delle alte mura di cemento, ci sono 
 Billy, Costa e Silvia, prigionieri dello Stato elvetico. Loro, come noi, 
 credono che la realta' si cambia a partire da noi stessi, dal nostro 
 agire, e che l'umanita' deve rifondarsi in armonia con la natura, di cui 
 e' parte e non padrona.

 Fuori dalle logiche della devastazione e dell'esproprio ci sono anche 
 Nina e Marianna che resistono alla costruzione dell'Alta Velocità in Val 
 di Susa, arrestate e rinchiuse dall'affarismo mafioso dello Stato 
 italiano.

 Fuori dalle logiche del capitalismo e con lo stesso spirito d'unione 
 con la terra e gli esseri viventi che la popolano, ci sono Alberto 
 Patishtan, Rosario Diaz Mendez e gli altri detenuti dei "Solidarios de 
 La Voz del Amate", prigionieri politici in Chiapas; ci sono, nello 
 stesso carcere, i contadini indigeni di Mitziton; culture e pratiche 
 condannate in blocco perche' non comprano, non consumano, non producono 
 secondo i diktat del Mercato ma agiscono ascoltando il ventre della 
 Madre Terra e l'opinione dell'assemblea del proprio villaggio.

 Ci sono gli zapatisti che, nonostante le aggressioni paramilitari e il 
 dispiego delle truppe federali messicane sul loro territorio, dimostrano 
 giorno per giorno che e' possibile vivere senza l'intrusione dello Stato 
 e del capitalismo. Dal basso hanno costruito scuole autonome, cliniche, 
 cooperative, trasporti e forme di convivenza non competitive ma 
 comunitarie. Senza grandi opere, senza centrali nucleari, senza azioni 
 in borsa.

 Fuori dalle logiche del capitalismo, esistere e' sinonimo di resistere, 
 cioe' di non assimilarsi all'idea di essere una pedina dei banchieri e 
 dei loro amministratori pubblici, i politici. Ma esistere e non 
 assoggettarsi, per il sistema mercantile, e' una colpa.

 Per questo Alberto, Rosario, i prigionieri politici in Chiapas e quelli 
 in Svizzera come Billy, Costa e Silvia, i migranti che sfuggono ai CIE e 
 alle leggi del mercato, quelli che lottano negli spazi occupati, i 
 palestinesi, le compagne arrestate in val di Susa... tutti/e siamo 
 colpevoli perche' tutt* siamo figli della stessa Madre Terra che 
 difendiamo.

 MAI PIU' IN PRIGIONE PER DELLE IDEE!
 LIBERTA' PER BILLY, COSTA E SILVIA!
 LIBERTA' PER I PRIGIONIERI POLITICI IN CHIAPAS!
 LIBERTA' PER CHI LOTTA CONTRO LE NOCIVITA' E DIFENDE IL TERRITORIO!





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