[Ezln-it] Campagna contro l’aggresisone ai difensori dei diritti umani

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Sep 15 16:35:09 CEST 2011


La Jornada – Giovedì 15
settembre 2011
Parte
la campagna contro l’aggresisone ai difensori dei diritti umani
Hermann Bellinghausen. Inviato. Tonalá, Chis., 14
settembre. Pronte per
ricevere questo giovedì la carovana del Movimento per la Pace con Giustizia e
Dignità, le comunità riunite nel Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa,
aderenti all'Altra Campagna, hanno comunicato di aver avviato una
"campagna nazionale ed internazionale contro la persecuzione giudiziaria e
la criminalizzazione dei difensori dei diritti umani".
In Messico,
segnala il consiglio, "non solo è in atto la disastrosa guerra contro il
'crimine organizzato', ma anche contro la gente e le sue lotte per una vita
degna, gente che non vuole essere calpestata e trattata come merce o come
criminali". Con la persecuzione e la repressione "il governo, ad ogni
livello, affronta i popoli che si organizzano per difendere la propria terra e
le proprie risorse".
Il consiglio
sostiene che nel nostro paese essere difensore dei diritti umani "è
diventato pericoloso". È così per chi si dedica a questioni legate
all'ambiente o ai diritti di donne, contadini, giornalisti, migranti e
indigeni.
"Esistono
molti interessa economici e la lotta per vendere e possedere le risorse. Quello
che disturba questi piani sono i popoli che difendono il loro stile di vita ed
il loro lavoro, che vivono e preservano le loro risorse, le loro terre, la loro
acqua".
In Chiapas è il
caso, "tra molti altri", sottolinea il consiglio, di Nataniel
Hernández, direttore del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa, con sede a
Tonalá, il quale "ha accompagnato i lavori e la lotta del Consiglio
Autonomo Regionale, ed è stato fermato in due occasioni per presunti reati
statali e federali".
Attualmente deve
affrontare cinque processi penali "completamente preordinati e fasulli che
sono un'ulteriore dimostrazione che in Messico la giustizia non esiste e che è
l'impunità a prevalere".
 
Il consiglio
racconta che negli ultimi cinque anni è nato un movimento di comunità e
quartieri che si oppongono alle elevate tariffe dell'energia elettrica imposte
dalla Commissione Federale dell'Elettricità
Questo movimento
è presente in almeno i1 stati della Repubblica ed uno dei suoi principali
bastioni è nella costa del Chiapas. A poche ore dall'arrivo della cosiddetta
"carovana del sud", le comunità sottolineano la persecuzione
poliziesca e giudiziaria contro almeno otto dei suoi membri.
"Il
movimento di resistenza civile ha promosso molte istanze riguardo l'energia
elettrica nel paese, come l'opposizione al modello energetico neoliberista che
favorisce la privatizzazione dell'energia"
La Rete Nazionale
di Resistenza Civile contro le Alte Tariffe ha denunciato la repressione e
criminalizzazione dei suoi membri come una strategia orchestrata da una
coalizione di funzionari della CFE, della Procura Generale della Repubblica e
dai governi statali, principalmente di Chiapas, Campeche e Veracruz.
 
In altro ordine,
il Cntro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba), ha inviato comunicazioni
al governatore dello stato, Juan Sabines Guerrero; al segretario di Governo,
Noé Castañón León, ed al procuratore statale, Raciel López Salazar, così come
alle autorità federali, chiedendo di assumersi la propria responsabilità per
evitare che la comunità zapatista di San Patricio, nel municipio autonomo La
Dignidad (municipio ufficiale di Sabanilla), subisca aggressioni ancor più
gravi di quelle che stanno subendo dallo scorso 11 di settembre.
Il Frayba ha
emesso un'Azione
Urgente un'azione urgente per richiamare l'attenzione della società
civile e delle autorità governative su questa situazione che la JBG della zona
nord definisce  "molto critica ed
insopportabile".
Chiede che si
garantisca "immediatamente" la vita e l'integrità della comunità ed
il rispetto del processo di resistenza e autonomia che le basi dell'EZLN
esercitano "in conformità ai trattati internazionali sui diritti dei
popoli indigeni, la Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani e gli
Accordi di San Andrés".http://www.jornada.unam.mx/2011/09/15/politica/014n2pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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