[Ezln-it] Tentativo di esproprio a San Antonio Tonina
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Thu May 26 14:56:54 CEST 2011
La Jornada – Giovedì 26
maggio 2011
Gli zapatisti
denunciano un tentativo di esproprio a San Antonio Toniná
La
proprietà si trova nelle immediate vicinanze di un sito archeologico
HERMANN BELLINGHAUSEN
La giunta di buon
governo zapatista (JBG) El camino del
futuro, corrispondente al caracol
di La Garrucha, Chiapas, ha allertato su un nuovo tentativo di esproprio nelle
vicinanze del sito archeologico di Toniná, contro un proprietario che è base di
appoggio dell'EZLN. La proprietà, denominata San Antonio Toniná, appartiene
legalmente e legittimamente ad Alfonso Cruz Espinosa, del municipio autonomo
Francisco Gómez. Gli zapatisti accusano l'Istituto Nazionale di Antropologia e
Storia (INAH) ed il governo statale di non rispettare un accordo firmato più di
due anni fa.
A febbraio di
quest'anno, Cruz Espinosa era stato citato presso il giudice di distretto di Ocosingo.
Ora, il magistrato "minaccia di sgomberare il compagno ed agenti di
Pubblica Sicurezza si introducono nel campo senza rispetto apponendo i timbri della
INAH". La JBG dichiara che quella terra è "dell'EZLN, non del
malgoverno".
La JBG ricorda
che l'11 febbraio 2009, rappresentanti dell’INAH, il governo statale ed
autorità municipali firmarono un verbale di consegna-ricevimento di San Antonio
Toniná al suo proprietario legittimo, dopo un conflitto scoppiato nell'aprile
2008, quando Cruz Espinosa realizzò un laghetto nella sua proprietà -
"affinché i suoi animali potessero bere" - e la INAH cercò di
cacciarlo, arrestarlo e fargli pagare una multa per presunti danni sui terreni
della zona archeologica. Dopo l'intervento del consiglio municipale autonomo e
della JBG, il delegato dell'INAH, la segretaria di Governo del Chiapas, insieme
a diversi funzionari, firmarono l'accordo menzionato, col quale il problema era
apparentemente risolto.
Ora, vogliono
approfittare dei familiari di Cruz Espinosa, i quali, "consigliati dal
malgoverno, vogliono appropriarsi delle terre per negoziarle con il malgoverno
stesso", come denuncia la giunta zapatista. Questa dichiara che la
proprietà è stata recuperata con il suo intervento, "e alla fine
consegnata al compagno, legalmente e di diritto, ed esistono documenti che
avallano che la terra gli appartiene".
La nuova
persecuzione contro il proprietario è iniziata a febbraio di quest'anno. A
sostegno della sua argomentazione, la denuncia zapatista è accompagnata da una
copia dell'accordo firmato. Lì si specifica che anche le terre attigue
all'accampamento dell'INAH "sono di proprietà di Alfonso Cruz Espinosa, il
quale può disporre di esse senza contravvenire alle norme e regole
dell'istituto", il quale "dovrà rispettare i diritti del
proprietario", facilitare la reinstallazione dell'energia elettrica e la
fornitura di acqua nella proprietà.
Le autorità
autonome dichiarano: "Noi dell'EZLN ne abbiamo abbastanza delle
minacce". Ed aggiungono: "che sia chiaro al malgoverno di Felipe
Calderón che queste terre recuperate sono dell'EZLN e sono per le sue basi di
appoggio". La terra "non si cede, non si compra e non si vende; la
difenderemo e non permetteremo che si continuino a vessare le basi di
appoggio".
Ritengono
direttamente responsabili i tre livelli del governo di qualunque azione
"che attenti all'integrità fisica del compagno e della sua famiglia".
http://www.jornada.unam.mx/2011/05/26/politica/021n1pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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