[Ezln-it] La voce dei prigionieri politici in Chiapas

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu May 12 16:22:21 CEST 2011



La Jornada – Giovedì 12
maggio 2011

I
"prigionieri politici" della Voz del Amate e i "prigionieri
solidali" chiedono di essere scarcerati

Herman Bellinghausen

I
"prigionieri politici" della Voz del Amate, aderenti all'Altra
Campagna dell'EZLN, ed il gruppo di "prigionieri solidali" con loro,
rinchiusi tutti nel penale numero cinque di San Cristóbal de Las Casas,
Chiapas, chiedono di essere liberati immediatamente, perché il loro arresto è
ingiustificato.

Alberto Patishtán
Gómez e Rosario Díaz Gómez hanno inoltre dichiarato che "la soluzione dei
molti problemi che angosciano il Messico non è aumentare le retribuzioni del
personale dell'Esercito federale e poi militarizzare tutto il paese, tanto meno
far sparire ed assassinare civili innocenti ed opprimere la povera gente".

"Non vale
nemmeno arrestare gente innocente". Così facendo, il presidente Felipe
Calderón "che vuole dare l'immagine di un paese stabile e di pace",
fa il contrario. "Qui si vedono solo i diritti umani violati e l'impunità in
molti casi".

Comunicano di
essersi uniti come La Voz del Amate "alla marcia silenziosa convocata
dall'EZLN il 7 maggio", con un digiuno e preghiera di 12 ore, "in
solidarietà con la Marcia Nazionale per la Giustizia e contro l'Impunità, per
l'omicidio dei ragazzi e della famiglia del compagno Javier Sicilia che sono
Juan Sicilia Ortega, Luis Antonio Romero Jaime, Julio César Romero Jaime e
Gabriel Alejo Escalera".

Dicono
"basta alla guerra di Calderón, non più sangue", e sostengono:
"Ne abbiamo abbastanza delle ingiustizie e degli arresti per reati
fabbricati. Chiediamo a tutto il Messico di fermare questa guerra di morti e
odi, e chiedere la liberazione di tutti i prigionieri politici del paese".

Il professore
tzotzil Alberto Patishtán, in prigione da più di dieci anni, non desiste dal
chiedere la sua libertà. Il governo di Juan Sabines Guerrero ha promesso di
intercedere per lui presso le autorità giudiziarie della Federazione, ma a tre
anni dallo sciopero della fame con cui si ottenne la liberazione di decine di
"prigionieri politici", il suo caso non è ancora risolto.

Ora, inoltre, c'è
un nuovo "prigionieri politico" zapatista, Patrizio Domínguez
Vázquez, contadino base di appoggio dell'EZLN del municipio autonomo Tierra y
Libertad, originario della comunità Monte Redondo, ingiustificatamente in
prigione dal 12 aprile a Motozintla, dopo che la sua casa era stata bruciata da
gruppi filogovernativi appoggiati dal presidente municipale di Frontera
Comalapa, David Escobar.

Altri detenuti
dell'Altra Campagna, i cosiddetti "5 di Bachajón", sono dietro le
sbarre dal 3 febbraio senza che le autorità chiapaneche diano segno di
liberarli. Si tratta di Jerónimo Guzmán Méndez, Domingo Pérez Álvaro, Juan
Aguilar Guzmán e Domingo García Gómez, nel Centro Statale di Reinserimento
Sociale numero 17, a Playas de Catazajá, e Mariano Demeza Silvano nel Carcere
Minorile di Villa Crisol, municipio di Berriozábal.

La loro difesa ha
dimostrato che sono tenuti imprigionati come "ostaggi politici",
nonostante non siano responsabili dei reati che imputano loro. http://www.jornada.unam.mx/2011/05/12/index.php?section=politica&article=018n2pol

(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)

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