[Ezln-it] Firma per la liberta' del prigioniero politico Alberto Patishtan!

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Fri Dec 23 21:06:59 CET 2011


5000 messaggi per il prigioniero politico Alberto Patishtan:
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2150

*Pretendiamo la liberazione del professor Alberto Patishtan*

Il professor Alberto Patishtan, conosciuto per il suo attivismo a 
difesa dei diritti degli indigeni in Messico, è stato fatto sparire lo 
scorso 20 ottobre dal carcere del Chiapas, dove ha scontato 11 anni di 
pena, in seguito a una sentenza contestata per gravi irregolarità. 
Alberto, che soffre di diabete e ha contratto un glaucoma in prigione, è 
apparso qualche giorno dopo in un carcere di massima sicurezza a 2.000 
km dalla sua famiglia, gli si rifiuta assistenza medica ed è soggetto ad 
isolamento totale per 23 ore al giorno. Il tuo aiuto è vitale.

Richiediamo al governo che rimetta in libertà il professor Alberto 
Patishtan.

Utilizza il modulo di questo link:
http://oiga.me/campaigns/exige-la-liberacion-del-profesor-alberto-patishtan

per scrivere una mail per chiedere la liberazione del professor Alberto 
Patishtan e la invieremo al presidente della Repubblica del Messico, al 
Governatore del Chiapas, al Ministro dell'Interno e alla Procura 
Generale di Giustizia del Chiapas. Puoi scrivere un testo a parole tue 
o, se preferisci, copiare e incollare questo messaggio:

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Libertà immediata per Alberto Patishtán!!!

Manifesto il mio sostegno affinchè il professor Patishtán venga messo 
in libertà e le trasmetto la mia severa condanna alle irregolarità 
giudiziarie e penitenziarie che si verificano in Messico.

---

Alberto Patishtan è un maestro di origine Tzotzil di quarant'anni, 
aderente alla Sesta Dichiarazione Zapatista, che ha dedicato la sua vita 
alla difesa dei diritti dei popoli indigeni in Messico. Undici anni fa e 
dopo un torvo processo guidiziario, è stato condannato a 60 anni di 
prigione. Ciò nonostante, il professore ha incontrato dall'altra parte, 
un altro spazio dal quale cominciare una mobilitazione e smuovere le 
coscienze in merito al rispetto dei diritti dei detenuti.

In questo contesto e come membro dell'organizzazione "La Voz del 
Amate", il professor Alberto si è reso protagonista di numerose attività 
di protesta pacifica. I più recenti sono stati uno sciopero della fame e 
digiuni cominciati lo scorso 29 settembre insieme ad altri compagni, con 
l'obiettivo di denunciare non solo le irregolarità processuali ma anche 
i casi di tortura e minacce subite da moltitudini di prigionieri e 
prigioniere politiche. Alberto ha partecipato all'azione sin dall'inizio 
rischiando di accusare debolezza a causa del diabete e del glaucoma di 
cui soffre. Quest'ultimo, contratto in prigione.

Durante l'azione di protesta, all'alba del 20 ottobre, il maestro fu 
allontanato dalla prigione del Chiapas, senza previo avviso al Centro 
per i Diritti Umani Fray Bartolome de Las Casas, ente giuridico 
responsabile di rappresentarlo, nè comunicazione alla sua famiglia che 
con angoscia per alcune ore, ha temuto fosse scomparso. Alla fine è 
ricomparso nella prigione federale n° 8, a Guasave, Sinaloa, un centro 
di massima sicurezza a più di 2.000 km dal suo stato di origine, il 
Chiapas.

Ora, non solo si sa dove si trova ma addirittura è stato accertato che 
il professor Patishtán non riceve assistenza medica e che è obbligato a 
subire 23 ore al giorno di isolamento totale nella sua cella 
individuale. Se questa situazione dovesse protrarsi, Alberto potrebbe 
rimanere cieco in poco tempo.

Il maestro ha presentato il caso alla Corte Interamericana dei Diritti 
Umani (CIDH) e conta sull'enorme sostegno di organizzazioni 
internazionali e nazionali come Amnesty International o Movimento per la 
Pace con Giustizia e Dignità, così come quello dei suoi compagni, 
familiari e reti di aiuto. A causa di tutto ciò, il governo non ascolta 
le sue denunce e continua coi metodi repressivi contro i membri di 
piattaforme come L'Altra Campagna.

Gli arresti all'insegna della noncuranza delle garanzie processuali di 
base e le denunce per torture e pratiche vessatorie sui prigionieri 
politici si ammassano e si dimenticano. Attraverso questa campagna, 
vogliamo trasmettere ai colpevoli di questa situazione, in particolare a 
Felipe Calderon (presidente del consiglio) e a Juan Sabines (governatore 
del Chiapas), l'indiscutibile sostegno della società civile 
internazionale a favore dei diritti dei prigionieri e delle prigioniere 
politiche messicane e l'assoluta condanna delle irregolarità giudiziarie 
e penitenziarie che si verificano.

Libertà per i prigionieri politici!

È possibile mettersi in contatto direttamente con loro tramite i 
contatti twiters

     Lic. Felipe de Jesús Calderón Hinojosa (Presidente della 
Repubblica)
     Twitter: @FelipeCalderon y @GobFed

     Lic. José Francisco Blake Mora (Ministro dell'Interno) Twitter: 
@FBlakeM y @SEGOB_mx

     Lic. Juan José Sabines Guerrero (Governatore Costituzionale dello 
Stato del Chiapas)
     Twitter: @Juansabinesg y @gubernaturachis

     Dr. Noé Castañón León (Segretario Generale del Governo dello Stato 
del Chiapas)
     Twitter: @gobiernochiapas

     Lic. Raciel López Salazar (Procura Generale di Giustizia del 
Chiapas) Twitter: @pgjechiapas




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