[Ezln-it] Le donne chiapaneche in resistenza lanciano l’allarme
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Thu Apr 7 14:04:16 CEST 2011
La Jornada – Giovedì 7
aprile 2011
Le
donne chiapaneche in resistenza lanciano l’allarme sulla crescente violenza
nell’entità
HERMANN BELLINGHAUSEN
Il Coordinamento
delle Donne in Resistenza, riunito a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, "per
analizzare la situazione di violenza nelle nostre comunità", denuncia le
"gravi minacce di morte e aggressione" contro Rosa Díaz Gómez,
aderente dell'Altra Campagna nella comunità Jotolá, municipio di Chilón.
Minacce ancora più preoccupanti perché il 31 marzo scorso sono stati liberati
sotto cauzione, da un giudice di Ocosingo, i suoi aggressori Juan Cruz Méndez,
Medardo Cruz Méndez, Alfonso Cruz Cruz, Eleuterio Cruz Cruz y Melecio Cruz
Guzmán”.
"La nostra
compagna ha il fondato timore di essere nuovamente aggredita". Ricordano
che il 24 marzo 2010, Díaz Gómez era stata aggredita da un gruppo conosciuto
come "I Cruz Méndez". Quel giorno circondarono la sua casa e la
colpirono a sassate. "Picchiavano violentemente contro la casa con i
machete, hanno rotto le finestre e la serratura della porta riuscendo ad
entrare distruggendo tutto quello che c'era".
Le persone
identificate come Juan, Jerónimo, Medardo e Tello "hanno puntato le armi
contro Rosa ed hanno cominciato a colpirla in viso, braccia, gambe, schiena,
costole, addome e stomaco, lasciandola gravemente ferita". L'aggressione
sarebbe avvenuta perché "era entrata in un’organizzazione e lottava per i
suoi diritti, in particolare per la terra". Nonostante la denuncia penale
dei fatti, "non le è stato garantito l'accesso alla giustizia".
Il coordinamento
delle donne ritiene responsabile il "malgoverno" di qualsiasi cosa
possa accadere a Rosa, "perché invece di cercare una soluzione al problema,
amministra i fatti per trarne vantaggio e non gli importa della vita e della
sicurezza delle nostre compagne" di Jotolá. Chiede che si "puniscano
veramente i responsabili", appena liberati e si garantiscano la vita e
l'integrità fisica della donna tzeltal, "mettendo fine alla
persecuzione".
Pascual Sánchez
Pérez, commissario ejidale di Jotolá, si è messo contro di lei per toglierle la
terra, "eseguendo le intenzioni degli scarcerati che abbiamo citato
prima".
Da parte loro, i
detenuti di San Sebastián Bachajón, aderenti dell'Altra Campagna, denunciano i
maltrattamenti ricevuti nella prigione di Playas de Catazajá: "In primo
luogo ci tengono sequestrati dal 2 febbraio per aver difeso le nostre
terre". Chiedono la loro liberazione, "perché siamo stanchi dei
maltrattamenti". Sostengono di ricevere il pasto solo una volta al giorno,
"riceviamo pochissima acqua e stiamo male per il cibo cattivo e la
mancanza di medicine". Le autorità carcerarie inoltre impediscono ai loro
familiari di portare il cibo ed umiliano i visitatori, "facendoli
spogliare" durante le perquisizioni.
Dall’ejido di San
Sebastián, la comunità chiede “stop alla repressione contro L’Altra Campagna”, il
ritiro dei poliziotti installati nell'ejido ed il rispetto all'autonomia nel
controllo e la preservazione delle nostre risorse naturali". Respingono
"il progetto del neoliberismo ad Agua Azul" ed esigono dal governo la
liberazione dei loro cinque compagni "prigionieri politici”.
A conclusione
delle giornate internazionali "5 giorni per i 5 prigionieri di
Bachajón", si sono svolte manifestazioni pubbliche a Barcellona e Bilbao;
in entrambe le città sono state consegnate delle lettere ai consoli del Messico
nelle quali si chiede la liberazione di Mariano Demeza Silvano, Domingo Pérez
Álvaro, Domingo García Gómez, Juan Aguilar Guzmán e Jerónimo Guzmán Méndez, e
di cessare la persecuzione contro le comunità dell’Altra Campagna in Chiapas.
A Parigi si sono
mobilitati il Comitato di Solidarietà con i Popoli del Chiapas in Lotta, il
gruppo Les Trois Passants ed il Comitato di Solidarietà con gli Indigeni delle
Americhe, realizzando momenti informativi in spazi pubblici della capitale
francese e con trasmissioni via radio. Analoghe manifestazioni si sono svolte a
Calcutta, India, Madrid, Spagna e in diverse città britanniche. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/07/index.php?section=politica&article=020n1pol
(Traduzione
"Maribel" - Bergamo)
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