[Ezln-it] A Ricardo Flores Magon cresce l’ostilita' contro gli zapatisti

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Mar 18 14:39:43 CET 2010


La Jornada – Giovedì 18 Marzo 2010
La Opddic appoggia il ritorno ad Amaytik delle persone coinvolte negli omicidi del 2002
Nel municipio autonomo Ricardo Flores Magón cresce l’ostilità contro le basi di appoggio zapatiste
Hermann Bellinguahusen
Da questo martedì, basi di appoggio zapatiste di Amaytik, nel municipio autonomo Ricardo Flores Magón, sono perseguitate e minacciate di sgombero e morte da circa 200 membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic). La giunta di buon governo (JBG) El camino del futuro, del caracol di La Garrucha, ha denunciato che "priisti della Opddic", con armi da fuoco, stanno "perseguitando i nostri compagni che vogliono catturare, mentre le donne sono sole nelle proprie case, e minacciano di uccidere i loro animali e di cacciarle via".
Questi "opddiques", che vino nell'ejido Peña Limonar, hanno iniziato a costruire delle case ad Amaytik per i responsabili di due omicidi commessi lì nell'agosto del 2002. "Sono assassini, il malgoverno lo sa e non fa assolutamente niente, al contrario li sta appoggiando il presidente municipale paramilitare di Ocosingo, quello statale paramilitare Juan Sabines, ed il federale paramilitare Felipe Calderón".
La JBG ricorda che il 25 agosto 2002 "ci fu una questione di separazione di una coppia a Amaytik dove si recarono le nostre autorità autonome per risolvere il problema; sulla strada del ritorno due compagni furono assassinati con un fucile calibro 16, machete e bastoni: Lorenzo Martínez Espinoza, portavoce del consiglio autonomo, e Jacinto Hernández Gutiérrez".
Gli assassini erano Jacinto Hernández Ballinas (con arma da fuoco), Gaspar Hernández Pérez, Santiago Hernández Gutiérrez, Nicolás Hernández Gutiérrez, Jacinto Hernández Pérez, Santiago Hernández Gutiérrez, Nicolás Hernández Pérez, Nicolás Alfredo Hernández Ballinas, Manuel Gutiérrez Hernández e Ignacio Hernández Pérez (con bastoni e machete).
Seguirono le indagini su quei fatti ed il consiglio municipale autonomo convocò le autorità priiste dell'ejido Peña Limonar che non si presentarono mai. "Gli assassini si rifugiarono a Peña Limonar protetti dal malgoverno". Di conseguenza, il consiglio autonomo decise di impedire che gli assassini "e tutti quelli che erano d'accordo con loro" rimanessero ad Amaytik.
"Ora si ripresenta questo vecchio problema", dice la JBG, perché "gli assassini hanno cominciato a provocarne un altro". "Molestano continuamente le basi di appoggio dell'EZLN che vivono a Peña Limonar, gli hanno tagliato la luce, li hanno obbligati a pagare l'imposta sulla terra", visto che noi zapatisti non "riceviamo né diamo niente al malgoverno, siamo in resistenza".
Lo scorso 8 marzo hanno tagliato la fornitura di acqua distruggendo e rubando 966 metri di tubatura e le chiavi di ogni casa. La JBG avverte: "Ripristineremo l'erogazione dell'acqua ai nostri compagni perché senza l'acqua non si può vivere, siamo impegnati in questo e non chiediamo l'elemosina del malgoverno, recupereremo il materiale col nostro lavoro e non vogliamo nuovi il problemi, ma quei 'opddiques' il problema lo stanno aggravando".
Questo 15 marzo i priistas hanno imposto il ritorno ad Amaytik degli assassini accompagnati da persone di Peña Limonar, Yoc Navil, Pamanavil, San Antonio Catarraya, Ranchería Ganxanil e Nueva Providencia, "e sono armati".
"Difenderemo i nostri compagni e le nostre terre secondo i nostri costumi; non vogliamo problemi, cercheremo sempre una sistemazione tra le parti che hanno un problema, ma ci si mette sempre il malgoverno perché la sua intenzione si chiama contrainsurgencia", conclude la JBG.
 
Comunicato della JBG. http://enlacezapatista.ezln.org.mx/denunciasjbg/3371
 
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )


      
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