[Ezln-it] In Chiapas la "città rurale" di Santiago el Pinar a scopi contrainsurgentes

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Mar 11 16:01:23 CET 2010


La Jornada – Giovedì 11 Marzo 2010
Con celerità avanza l’edificazione della “città rurale” di Santiago el Pinar, in Chiapas
I critici del progetto lo definiscono un esproprio del governo contro i contadini.
Il suo obiettivo reale è che i coloni alienino la terra perché venga sfruttata dalle grandi imprese
Hermann Bellinghausen. Inviato. Santiago el Pinar, Chis., 10 marzo. Punto centrale e profondo della montagna tzotzil, questo municipio è stato creato nel 1999 dal governo di Roberto Albores Guillén come parte di un esperimento di rimunicipalizzazione contrainsurgente che si è sviluppato nella selva Lacandona e negli Altos dopo i massacri di Acteal e El Bosque. Oggi è lo scenario di un nuovo esperimento: sarà una "città rurale", concetto di urbanizzazione promosso dal governo statale come rimedio alla "dispersione" delle comunità; anche se sono sempre state disperse, perché vi vivono da secoli i contadini.
L'innovativo concetto, avallato dagli Obiettivi del Millennio, delle Nazioni Unite, è così interpretato dai ricercatori Miguel Pickard e Mariela Zunino: "Dopo le piogge torrenziali cadute in gran parte nel sud-sudest del Messico nell'ottobre e novembre del 2007, il governo dello stato del Chiapas ha promosso il programma delle Città Rurali Sostenibili, per dare una casa a migliaia di disastrati che avevano perso i loro cari, le case, le terre, gli animali e gli effetti personali".
Tuttavia, sottolineano, "l'obiettivo reale del programma è 'riordinare' l'uso delle risorse della campagne, cosa che implica la separazione del contadini dalla terra dove attualmente vivono. Il programma produrrà la concentrazione di persone delle campagne in piccoli villaggi, l'alienazione delle loro terre e lo sfruttamento di queste da parte delle grandi imprese". Qui non ci sono state inondazioni, si tratta solo di località con i più bassi "indici"di sviluppo urbano", secondo il governo.
Questa mattina gli scavi avanzano sui pendii della collina che domina l'attuale capoluogo municipale (fino ad una decina di anni fa San Andrés Larráinzar, che gli zapatisti chiamano municipio autonomo San Andrés Sakamch'en de los Pobres). Ruspe, gru, scavatrici, betoniere. La terra spianata è solcata da nuove strade appena uscite dal fango, tra banani in agonia su una spianata per fare spazio ad edifici che formeranno una unità abitativa che ufficialmente sarà “città”.
Alcuni tratti sono già densamente lastricati. Dai loro veicoli coordinano il febbrile lavoro gli ingegneri delle imprese edili private e personale del governo ai cui piedi sta crescendo una moderna riserva india.
Nel suo studio “Ciudades rurales en Chiapas: despojo gubernamental contra el campesinado”, Pickard e Zunino ricordano che nel giugno del 2008 i mandatari di Messico, America Centrale e Colombia rilanciarono il Piano Puebla-Panama (PPP) come Progetto di Integrazione e Sviluppo della Mesoamerica, o Progetto Mesoamerica. La nuova denominazione “vuole ammodernare il PPP, anche se la sua logica continui ad essere integrare e rimodellare il territorio dal sud del Messico alla Colombia perché serva al grande capitale. Degli oltre 100 progetti economici che esistevano quando partì il PPP nel 2001, si concordò di lasciarne solo una ventina concentrati nell'energia, elettricità, salute, educazione, telecomunicazioni, biocombustibili, strade ed abitazioni”.
Santiago el Pinar sarà la prima città di cemento, edifici e strade tra queste montagne. In posizione strategica, confina con San Cayetano (El Bosque), dove si trova la base militare che ha nel mirino il caracol zapatista di Oventic. Insieme ai capoluoghi di San Andrés e Magdalenas (un altro "nuovo" municipio alborista, altrettanto sottratto a San Andrés, ma oggi anche lui zapatista). Solo Santiago ha un ruolo pienamente contrainsurgente: base di operazioni dell'Esercito federale dal 1995 fino a cinque anni fa, il suo primo sindaco nel 1999 è stato un militare in pensione.
Nella monografia ufficiale del nuovo municipio, pubblicata dal governo nel 2006, si ammette che gli abitanti di Santiago "in una congiuntura specifica (la sollevazione dell'EZLN nel 1994) seppero approfittare della loro situazione politica privilegiata di trovarsi in un municipio strategico, sia per lo zapatismo sia per il governo". Oggi sono i più poveri di tutti. http://www.jornada.unam.mx/2010/03/11/index.php?section=politica&article=014n1pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )


      
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