[Ezln-it] Tre donne ferite a Copala, comunicato del Mun. Autonomo

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Wed Jun 30 18:47:20 CEST 2010



Paramilitari dell'UBISORT hanno sparato a due donne e ad una bambina a San
Juan Copala
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A due mesi dall'omicidio di di Bety e Jyri
All'Altra Campagna
Ai mezzi di comunicazione
Ai popoli indigeni di Oaxaca, del Messico e del mondo
Alle donne e agli uomini umili e di buon cuore che si ribellano contro la
tirannia del sistema capitalista

Molti messicani sono oggi in Resistenza, in piena ribellione ed
emancipazione, esercitando il diritto che noi, come popoli, uomini e donne
abbiamo. Oggi piu' che mai ribellarci contro le strutture che ci
sottomettono e' una necessita'!
L'atteggiamento indifferente e razzista e il disprezzo che i politici, i
mafiosi locali, la classe politica corrotta, le istituzioni hanno mantenuto
nei confronti dei popoli indigeni, descrivendoci come incapaci, stupidi,
barbari, non e'una novita'. Il loro disprezzo, concretizzatosi nelle forme
piu' violente atte a distruggerci, e' cominciato piu' di 518 anni fa
espropriandoci, cercando di sterminarci in tutte le forme e maniere,
uccidendo i nostri cari, figli, figlie, mariti e mogli, sorelle e persone
solidali come Bety e Jyri, che come molti e molte di noi cercavano di
costruire un'altro mondo di dignita' e giustizia.

Noi, fratelli e sorelle, uomini e donne siamo colpiti per il solo fatto di
cercare di costruire percorsi diversi, per il nostro desiderio di vivere
con tranquillita' e armonia. Ci condannano a vivere con falsita' una vita
che non abbiamo scelto, imposta da gruppi di mafiosi locali e dirigenti che
hanno tradito il loro popolo, paramilitari e mal governo, che condividono
una visione dello stato autoritario, militare, terrorista e che oggi
cercano in tutti i modi di dire che noi siamo illegali, con lo scopo di
preparare il terreno alla repressione!
Un massacro che non solo colpisce il Municipio Autonomo di San Juan
Copala, ma tutto il popolo di Oaxaca e del Messico. Oggi Copala e' un caso
emblematico per tutt*, perche' stiamo vivendo una guerra dove confluiscono
tutti gli scenari repressivi contro chi lotta e cerca giustizia, perche'
stiamo vivendo una guerra di Stato aperta e diretta, senza nessuna morale,
senza nessuna reticenza, con l'obbiettivo di farci scomparire.

Ed e' per questo motivo che oggi non basta solo il desiderio o la rabbia
per cambiare questo mal governo, tirannico e illeggittimo; la classe
politica, di uno schieramento o dell'altro, e' tutta uguale, con la stessa
fame di potere e lo stesso desiderio di controllo sulla vita dei nostri
popoli, sulle nostre risorse naturali, il controllo dei nostri territori,
aspettando che i loro padroni gli diano gli ordini per poi, come cani
affamati, gettarsi su di noi.

Un esempio di questo e' l'aggressione perpetrata dal gruppo di criminali
che si autonomina organizzazione sociale UBISORT il giorno 24 di giugno del
2010, nella quale e' rimasta ferita con un proiettile nel piede sinistro
una bambina di 8 anni, Miriam Martínez Flores. Successivamente il Municipio
Autonomo e' stato attaccato ancora una volta dai paramilitari dell'UBISORT
il 26 giugno di quest'anno, ferendo due donne. Alle otto della sera dopo
esserci riuniti per analizzare la situazione e decidere come continuare la
lotta, Marcelina de Jesus Lopez e' stata ferita da due proiettili alla
spalla sinistra, mentre Celestina Cruz Ramírez, di 26 anni, e' stata
colpita e ferita da tre proiettili. Sono vittime di questo odio seminato
nel cuore stesso del nostro popolo Triqui, volendo a tutti i costi che
rinunciamo ai nostri sogni: desiderare un popolo libero, che decida il
proprio cammino e il futuro dei suoi figli, che sono la nostra speranza, il
desiderio che loro vivano una vita diversa, degna e giusta.

Per questo diciamo a tutti e tutte che e' necessario unirsi, unire le
nostre lotte e costruire insieme un movimento sociale forte!
Come diceva la nostra compagna Bety Cariño "Se toccano uno di noi, toccano
tutti noi", se reprimono chi e' contro le miniere, contro le dighe, contro
le centrali eoliche, per la difesa dei diritti umani, per i prigionieri
politici, per chi cerca i desaparecidos... noi saremo in prima fila e
lotteremo per la dignita'.

E' urgente e necessario non farci trascinare su terreni di lotta che
decide il potere e dove loro sono piu' forti per gli apparati militari,
dove gestiscono la legge a loro piacimento, dove controllano i ministeri
pubblici e l'apparato elettorale nel quale i loro arbitri sono corrotti dal
potere e con autorita' disprezzabili come Ulises Ruiz Ortiz, come Peña
Nieto, il pederasta Gobernatore di Puebla Marín, Ceferino Torreblanca,
Fidel Herrera, Juan Sabines e tutti gli altri corrotti, assassini,
traditori.

A due mesi dall'omicio dei nostri fratelli diciamo a tutte e tutti voi che
continueremo a resistere, che non dimentichiamo il dolore e l'odore del
sangue che hanno versato i nostri fratelli e sorelle perche' questa terra,
il Messico, cambi.

Bety, Jyri, Timoteo e Cleriberta PRESENTI!
Continuiamo a essere ribelli, perche' insieme ai popoli del Messico
lotteremo fino a raggiungere il rispetto, la giustizia e il riconoscimento
come popoli indigeni, per distruggere la tirannia e costruire un Messico
che sia di tutte e tutti quelli in basso, a sinistra e al lato del cuore.
Desideriamo, e per questo tessiamo la nostra quotidianita' con le nostre
parole e soprattutto con il nostro esempio, un nuovo paese.

Ulises Ruiz Ortiz, Eviel Pérez Magaña  Jorge Franco, Evencio Martínez,
Carlos Martínez, Pepe Mejía,  Rufino Juárez, Anastasio Juárez, Antonio Cruz
CORROTTI, TRADITORI, ILLEGITTIMI, ASSASSINI!

Basta con la repressione e le persecuzioni contro i nostri fratelli a
Ocotlán!
La nostra solidarieta' al Compagno Martin, parroco che cammina al lato del
suo popolo!
Giustizia per Bety y Jyri!!!

"Un popolo consapevole sara' sempre un popolo Ribelle"

Per l'autonomia e l'autodeterminazione dei nostri popoli.

Municipio Autonomo di San Juan Copala.

27 giugno 2010

Tradotto da Nodo Solidale
http://www.autistici.org/nodosolidale



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