[Ezln-it] Localizzati attivisti e giornalisti vittime dell’imboscata a Oaxaca

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Apr 30 09:55:47 CEST 2010


PROCESO – 29 aprile
 
Localizzati gli attivisti e giornalisti vittime dell’imboscata a Oaxaca
Gloria Leticia Díaz
 
MÉXICO, DF, 29 aprile (apro).- I giornalisti della rivista Contralínea, David Cilia e Érika Ramírez, scomparsi da martedì scorso quando i paramilitari hanno imboscato la carovana umanitaria che si stava dirigendo a San Juan Copala, Oaxaca, sono stati localizzati in vita e non in pericolo di morte.  
Così hanno confermato l'attivista David Venegas e Noé Bautista chi facevano parte della carovana ed erano nascosti insieme ai giornalisti.  
David e Noé sono riusciti a fuggire dall'assedio dei paramilitari e raggiungere la città di Juxtlahuaca ed hanno mostrato un video nel quale i giornalisti testimoniano il loro stato e chiedono aiuto per il loro riscatto.
Qui il video con la testimonianza dei giornalisti: 
http://contralinea.info/archivo-revista/index.php/2010/04/27/grupo-armado-ataca-caravana-de-paz-en-oaxaca/#pruebadevida
 
Gli attivisti dei diritti umani avvertono che “se moriranno sarà di fame o sete, perché le autorità del governo di Oaxaca non hanno cacciato i paramilitari”.  
Hanno raccontato che Érika Ramírez non è ferita, mentre David Cilia presenta una ferita di pallottola nel piede sinistro ed un'altra di striscio all'altezza della vita.  
Miguel Badillo, direttore di Contralínea, ha anticipato che questo venerdì cercheranno di compiere incursioni via aerea nella zona per cercare i giornalisti:
“Ci troviamo a Huajuapan de León con altri sei giornalisti più ed il padre di uno dei desaparecidos, ma non andremo tutti, solo alcuni”, ha precisato Badillo.
Da parte sua Il Ministero degli Esterni dell'Italia ha informato che l'internazionalista italiano David Casinori, anche lui dato per disperso a Oaxaca, è stato localizzato sano e salvo.
L'italiano ha confermato che il convoglio umanitario cui partecipava è stato attaccato martedì da individui armati nelle vicinanze della località indigena di San Juan Copala.  
Ha riferito che gli incappucciati hanno cominciato a sparare e che i partecipanti alla Carovana della Pace sono fuggiti nella selva.
Nella sparatoria sono morti Beatriz Cariño, del Centro de Apoyo Comunitario Trabajando Unidos (CACTUS), ed il cittadino finlandese Jyri Antero Jaakkola, membro della Zezta.
 
Condanna internazionale
 
Intanto organizzazioni dei diritti umani della Germania hanno condannato energicamente l'aggressione armata perpetrata contro la Carovana di Appoggio al municipio autonomo di San Juan Copala.  
In un documento le organizzazioni Initiative Mexiko, di Amburgo; Ufficio Ecumenico per la Pace e la Giustizia, di Monaco, ed il Gruppe B.A.S.T.A, di Münster, denunciano che "questa aggressione armata è il prodotto delle condizioni di violenza istituzionale ed impunità della quale godono i gruppi paramilitari in quella regione dello stato di Oaxaca".  
Nello stesso tempo ritengono che questo fatto è frutto della "violenza istituzionale contro le diverse espressioni della lotta sociale a Oaxaca e, in particolare, contro la costruzione dei processi di autonomia”.
Inoltre, deplorano l'atteggiamento del governo di Oaxaca che nega le sue responsabilità in questi fatti, dopo che il conflitto nella regione triqui avviene con la copertura dei governi federale e statali poiché poco hanno fatto per risolvere la problematica; al contrario, "la sua strategia è stata quella di alimentare i rancori e così approfittarsi della situazione di instabilità".  
Respingono anche il tentativo del segretario generale di Governo di Oaxaca, Evencio Nicolás Martínez Ramírez, di declinare le proprie responsabilità per la sicurezza dei membri della carovana.  
Ricordano che il governo statale è responsabile di garantire l'integrità di tutte le persone che abitano e transitano nel suo territorio.
(Traduzione “Maribel” - Bergamo)


      
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