[Ezln-it] Frayba: E' lo Stato messicano il responsabile
Annamaria
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Thu Apr 29 15:30:06 CEST 2010
La Jornada – Giovedì 29 aprile 2010
Centro Las Casas: E' lo Stato messicano il responsabile
Hermann Bellinghausen
Condannando l'imboscata subita martedì dai membri della Carovana di Appoggio e Solidarietà col Municipio Autonomo di San Juan la Copala, a Oaxaca, nella quale hanno perso la vita due aderenti all'Altra Campagna dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC) ha dichiarato che l'attacco "è responsabilità dello Stato messicano, per non compiere i suoi obblighi di prevenire e proteggere il diritto alla vita non offrendo protezione adeguata e non creando le condizioni per sradicare le aggressioni da parte di agenti statali o di privati contro i difensori dei diritti umani”.
Il Centro Las Casas esige “un'investigazione esaustiva, efficace ed imparziale, la punizione delle autorità responsabili per azione o omissione in questi atti”, così come degli autori materiali dell'attentato, identificati come membri del gruppo priista “di stampo paramilitare” Unión de Bienestar Social para la Región Triqui (Ubisort).
Prima dell'imboscata, che è l'attacco paramilitare più grave dal massacro di Acteal nel 1997, il dirigente di Ubisort, Rufino Juárez, aveva annunciato in conferenza stampa e con dichiarazioni ad una radio commerciale che le sue milizie avrebbero impedito il transito della carovana. Nessuna autorità ha evitato l'attacco. Questo mercoledì, tuttavia, Ubisort ha negato la sua responsabilità chiedendo la presenza dell'Esercito federale ed ha dichiarato che sarebbe stato un "autoattentato" delllo stesso municipio autonomo i cui membri "hanno voluto fare i martiri per richiamare l'attenzione della società". Simile argomento avevano usato le autorità oaxaqueñas tre anni fa per distorcere l'assassinio del giornalista statunitense Brad Will.
Il CDHFBC denuncia che, secondo la Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), “il rispetto per i diritti umani in uno Stato democratico dipende in gran parte dalle garanzie di cui godono i difensori nel libero svolgimento delle loro attività”, e che è opportuno “prestare speciale attenzione alle azioni che limitino od ostacolino” il loro lavoro.
A sua volta, Enlace Zapatista, il portale che diffonde le informazioni del movimento dell’EZLN del Chiapas e dell’Altra Campagna, ha rivendicato i due attivisti caduti come aderenti alla Sesta Dichiarazione Della Selva Lacandona. Si tratta di Beatriz Alberta Cariño Trujillo, del Centro de Apoyo Comunitario Trabajando Unidos (Cactus), e di Tyri Antero Jaakkola, originario della Finlandia, aderente della Zezta Internacional e collaboratore da tre mesi del collettivo VOCAL (Voces Oaxaqueñas Construyendo Autonomía y Libertad), anch’esso dell’Altra Campagna nazionale.
Il CDHFBC sottolinea che “la carovana si stava dirigendo a San Juan Copala per dare copertura ai maestri che tornavano a fare lezione, portare generi alimentari alla popolazione accerchiata dal gruppo paramilitare Ubisort, e documentare le violazioni dei diritti umani che subiscono le comunità”.
Chiede al governo del Messico di “garantire misure precauzionali per proteggere la vita, l'integrità e la sicurezza” dei membri della carovana; chiede “azioni urgenti per ritrovare le persone ferite o scomparse” e porre fine “all'accerchiamento armato che vive il municipio”. http://www.jornada.unam.mx/2010/04/29/index.php?section=politica&article=007n2pol
(Traduzione “Maribel” - Bergamo)
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