[Ezln-it] A CHI INTERESSA PROVOCARE L’EZLN?

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Fri Sep 25 15:50:26 CEST 2009


La Jornada – Venerdì 25 settembre 2009
 
A CHI INTERESSA PROVOCARE L’EZLN?
Jaime Martínez Veloz
 
Venerdì 18 settembre. 15.45 ora del Pacifico. Squilla il telefono di casa.
 
– Chi parla?
 
–Sono tuo nipote, quello che vive dall'altra parte. Ho qui i flaconi di efedrina, i chili di cocaina e le carabine per Marcos.  
  
E chi diavolo è questo tipo?, mi domando contrariato.
  
Il bandito torna a ripetere il tutto affinché rimanga ben registrato in ogni sua parte.
 
– Ho qui i flaconi di efedrina, i chili di cocaina e le carabine per Marcos, te li mando al tuo indirizzo - lo ripete velocemente e poi riattacca. Era evidente che stava leggendo un "copione" preparato.
 
Non c'è dubbio: non è uno sbaglio né uno scherzo di cattivo gusto, non stava lasciando un messaggio per qualcun altro, l'indirizzo era il mio, non c'è alcun dubbio. Improvvisamente ti ritrovi coinvolto in una provocazione grossolana e schifosa.
 
Il coraggio e l'indignazione non mi offuscano la mente. Scrivo tre lettere insieme ad un vecchio amico della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa): una per il governatore del Chiapas, un'altra per quello della Bassa California, ed un'altra per Los Pinos. Fornisco i dettagli: ora, luogo e telefono con la speranza che si indaghi. Mando copia di questa lettera ai miei famigliari per qualsiasi evenienza.
 
Luis Felipe Bravo Mena, segretario dell’Esecutivo e membro della Cocopa originale, mi manda a dire quale ente svolgerà l'indagine. Conosce a fondo la questione zapatista ed insieme a tutti i membri della Cocopa aveva affrontato la grossolana montatura di Ernesto Zedillo contro la comandancia zapatista il 9 febbraio del 1995.
 
Ripenso con attenzione ad ogni parola, all'atteggiamento del vigliacco personaggio che ha chiamato; vado a rivedere in internet i precedenti riguardanti estorsioni e minacce telefoniche, ma, salvo il dato del "nipote dell'altra parte", non trovo similitudini.
 
I gruppi del crimine organizzato a Tijuana non avvisano, radono al suolo; non si è mai saputo che ricorrano a questo tipo di telefonate. Il loro "affare" non è la politica, non ancora.
 
Nella telefonata non c'erano né richieste di denaro né minacce, bensì l'intenzione che rimanesse ben inciso il vincolo efedrina-cocaina-carabine-Marcos. Lo ripete come se fosse una grazia e non un delitto. È ovvio che le informazioni che hanno dato a quel prostituito per dire quelle cose, sono completamente fuori strada. Non vedo Marcos dal 2006, quando andava per Ensenada con L'Altra Campagna. Come direbbero i vecchi imbonitori: “Ahi, figlio mio, per essere stupido, sei proprio stupido!”
 
Da 15 anni svolgo compiti di pacificazione in Chiapas, sono stato membro della Cocopa in quattro occasioni e svolgo i miei incarichi con discrezione e lealtà. Ho ancora nella memoria la giustificazione di Zedillo il giorno che diede l'ordine di cattura contro la dirigenza zapatista il 9 febbraio: "Ieri la Procura Generale della Repubblica ha scoperto due covi clandestini dell'EZLN, a Città del Messico e nello stato di Veracruz. In questi covi è stato fermato un gruppo di persone appartenenti proprio all'EZLN, che erano in possesso di un arsenale di armi di grosso calibro, bombe a mano, teste di mortaio ed esplosivi. Le indagini avviate indicano che l'EZLN stava per realizzare nuove azioni di violenza… Questi fatti e le prove scoperte permettono di stabilire che lungi dal prepararsi al dialogo ed al negoziato, la strategia dell'EZLN era guadagnare tempo per equipaggiarsi ed allargarsi al fine di realizzare altri atti di violenza"…
 
La storia ha seppellito tutte queste bugie. Non è stato l'EZLN a sparare un solo colpo, né quello che ha realizzato atti di violenza; al contrario, gli zapatisti sono stati vittime della violenza paramilitare e dell'inadempimento dei patti. Voler vincolare l'EZLN al narco è una canagliata.
 
Trovandomi in Bassa California, dove è avvenuto questo fatto, non escludo l'intromissione di qualche transnazionale colpita dalle mie opinioni. Nelle mie mani arrivano note, fatture, assegni e relazioni di operazioni della Sempra Energy che colpiscono la sovranità nazionale. Non hanno pudore: dalla California ingaggiano servizi di spionaggio contro istituzioni e cittadini messicani. Ho delle prove che ho fatto arrivare nelle mani di legislatori amici. Sarebbe grave che un'impresa di questa importanza si vedesse coinvolta in un'azione di provocazione antizapatista. Non posso affermare che sia stata lei, ma non lo escludo. Quello che posso dire è che ritengo responsabile Sempra Energy, i suoi lacchè e dipendenti Eugenio Elorduy e Bernardo Martínez, di qualsiasi cosa possa accadere alla mia famiglia.
 
Finché avrò vita e salute continuerò a lottare per il compimento degli Accordi di San Andrés e per impedire che le multinazionali continuino a trasformare la Bassa California nella sala macchine degli Stati Uniti. È responsabilità dello Stato verificare ed investigare su questo fatto e dare una spiegazione convincente. Nel frattempo, nessuno deve abbassare la guardia.
http://www.jornada.unam.mx/2009/09/25/index.php?section=opinion&article=023a2pol
 
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )


      
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