[Ezln-it] Frayba denuncia la volontà di annientare il Centro

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Thu Sep 24 15:20:42 CEST 2009


La Jornada – Giovedì 24 settembre 2009
 
Denunciano la volontà dei governi del Chiapas e federale di neutralizzare la ONG
“Il governatore stesso ha insultato e criminalizzato il nostro lavoro", dice il CDHFBC
Hermann Bellinghausen
 
San Cristóbal de las Casas, Chis., 23 settembre. Di fronte ai fatti violenti che venerdì scorso hanno messo a rischio l'integrità fisica di uno dei suoi avvocati, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) sostiene che l'attacco a colpi d'arma da fuoco perpetrato da elementi dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) "fa parte della strategia contrainsurgente portata avanti dal governo statale e federale nel suo tentativo di neutralizzare le organizzazioni civili che accompagnano coloro che in Chiapas difendono e rivendicano diversi diritti”.
 
Il CDHFBC assicura di sapere da "fonti attendibili" che lo stesso governatore Juan Sabines Guerrero “ha insultato e criminalizzato il lavoro di questo centro". In un comunicato urgente diffuso ieri sera si afferma che questo discorso del governatore "coincide con le segnalazioni che hanno fatto alcuni mezzi di comunicazione vicini al suo progetto politico", che "segue le linee de Plan de Campaña Chiapas 94, il cui obiettivo è che il governo dello stato, insieme ad altre autorità, applichi censura e controllo ai mezzi di comunicazione di massa”.
 
Amnesty International aveva manifestato preoccupazione al riguardo, in particolare che "un gruppo armato attacchi i coloni di Jotolá, perché hanno ricevuto costanti minacce”.
 
Da parte loro, le autorità ejidali di Jotolá, municipio di Chilón, denunciano che le aggressioni del "gruppo minoritario" della Opddic sono quotidiane. "Ci vogliono distruggere con la forza delle armi. Le autorità del governo sanno che il problema è di carattere agrario", e che è stato creato da quelli della Opddic.
 
Indicano come "capi criminali del gruppo paramilitare" Juan Medardo Carmelino, Guadalupe e Rogelio Cruz Méndez, Jerónimo Demeza Romero e Miguel Gómez Hernández, che dopo l'aggressione di venerdì "vogliono fare la ripartizione della terra senza il consenso delle autorità ejidali e dell'assemblea”.
 
Secondo il CDHFBC, l'attacco all'avvocato Ricardo Lagunes Gasca ed ai contadini aderenti all'Altra Campagna il giorno 18 a Jotolá, "prova l'impunità con cui gruppi civili armati continuano ad agire in Chiapas, in complicità con poliziotti e militari". Puntualizza che elementi della Polizia Statale Preventiva "ore prima si erano riuniti con gli aggressori", e che molto vicino al luogo dei fatti "si trova una postazione di controllo" dell'Esercito.
 
Ai molteplici fatti denunciati durante l'anno da diversi organismi, comprese le giunte di buon governo zapatiste, si somma "l'omissione" delle autorità chiapaneche che "esprime chiaramente la sua complicità con i piani contrainsurgentes nello stato".
 
In più di una decina di fatti documentati da febbraio ad oggi, si è andato configurando un nuovo "scenario di contrainsurgencia". Il centro Fray Bartolomé avverte: "la mancata azione del governo statale e federale per investigare, smantellare e disarmare i gruppi civili armati di stampo paramilitare", che si scontrano "in maniera deliberata" con attori in resistenza, "acutizza ancora di più la situazione di 'conflitto armato interno non risolto'”.
 
Il segretario di Governo, Noé Castañón León, "sapendo che esiste un clima di ostilità contro il centro", ha fatto "dichiarazioni confuse e segnalazioni che contribuiscono ad acutizzare le condizioni di vessazione e persecuzione”.
 
Il CDHFBC esige la sospensione della guerra di bassa intensità in Chiapas, l'uscita dell'Esercito dal territorio indigeno, lo smantellamento dei gruppi paramilitari che agiscono con la copertura del governo negli Altos, nella zona nord e nella selva, e che si sospenda la politica di "censura, controllo e strumentalizzazione dei media per insultare il lavoro dei difensori dei diritti umani e criminalizzare la protesta sociale”.
 
Chiede l'azione penale contro gli autori materiali ed intellettuali dell'attacco a Jotolá contro gli ejidatarios di lì e del vicino San Sebastián Bachajón, aderenti all'Altra Campagna, e contro l'avvocato Lagunes Gasca. Il CDHFBC chiede inoltre che cessino le azioni "di polarizzazione e stigmatizzazione realizzate da funzionari" e dirette a "ostacolare o impedire" la difesa dei diritti umani. http://www.jornada.unam.mx/texto/016n1pol.htm
 
(Traduzione “Maribel” – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )


      
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