[Ezln-it] CCIODH denuncia la situazione in Chiapas

Annamaria maribel_1994 at yahoo.it
Tue Sep 22 14:58:05 CEST 2009


La Jornada – Martedì 22 settembre 2009
 
ONG internazionale lancia l’allarme sulla situazione “molto grave” presente in Chiapas
Hermann Bellinghausen
 
San Cristóbal de las Casas, Chis., 21 settembre. Di fronte all'incremento delle azioni violente ed armate da parte di organizzazioni denunciate ripetutamente come paramilitari, mentre autorità e mezzi di comunicazione locali "intraprendono una campagna contro i difensori dei diritti umani", la situazione nell'entità "si può definire molto grave", sostiene oggi la Commissione Civile Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani (CCIODH).
 
L'organizzazione che dal 1998 realizza viaggi di osservazione nello stato, segnala la proliferazione di denunce in diverse zone e la constatazione di "un uso sempre più frequente e pubblico di armi da fuoco da parte degli aggressori”.
 
A sua volta, La Otra Magisterial, formata da docenti aderenti all'Altra Campagna dell'EZLN, denuncia "l'assoluta impunità con la quale agiscono i gruppi paramilitari protetti da coloro che proclamano lo stato di diritto", e denuncia che, "come strategia di guerra contrainsurgente, i governi federale e statale hanno creato e protetto l'azione di questi gruppi allo scopo di reprimere chi, con la sua vita, difende il diritto all'autonomia ed alla libera determinazione sulla terra e il territorio”.
 
Il crescente allarme nazionale ed internazionale per i fatti di violenza contro comunità in resistenza e difensori dei diritti umani è salito di tono dopo lo scorso18 settembre, quando Ricardo Lagunes Gasca, avvocato del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas è stato aggredito a Jotolá, Chilón, da un gruppo di persone armate dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic).
 
La Otra Magisterial elenca gli recenti scenari della strategia di impunità: Tila, Sabanilla ed Acteal, così come le aggressioni a Cruztón, San Sebastián Bachajón, Mitzitón, Jotolá e Casa Blanca, "solo alcuni esempi dell'azione dei gruppi contrainsurgentes”.
 
Per La Otra Magisterial in Chiapas, "la persecuzione e le vessazioni contro le comunità contadine che resistono ai voraci progetti neoliberisti si sono intensificate.”
 
L’impunità, sostiene da Barcellona la CCIODH, “provoca che aumentino le loro attività senza che ci sia nessuna risposta da parte delle autorità". Benché le denunce identifichino chiaramente "le persone, autorità civili e di polizia che intervengono o sono presenti durante le aggressioni", non si aprono indagini né si segnalano responsabilità. Le diverse denunce, ritiene la CCIODH, “segnalano la connivenza delle autorità, specialmente del governo del Chiapas, incoraggiando l'attività paramilitare", con l'obiettivo di neutralizzare le istanze delle comunità "contro i progetti infrastrutturali studiati e sviluppati contro la loro volontà, e senza che rispetti il loro diritto ad essere consultati riguardo a tutto ciò che coinvolge il loro territorio.”
 
I tentativi delle autorità "e di alcuni media" di presentare i fatti come uno scontro tra indigeni per motivi religiosi o di possesso della terra, nascondono "i motivi veri del conflitto" che implicano di "risolvere le cause e rispondere alle domande di autonomia delle comunità indigene". L'aggressione del giorno 18 a Jotolá "è la conseguenza di queste politiche.”
 
La sentenza della SCJN sul caso Acteal, con la liberazione di 20 dei condannati come autori materiali del massacro del 1997, "aggiunge un altro motivo di preoccupazione ed allerta a questa fragile situazione, in un contesto di guerra di bassa intensità." http://www.jornada.unam.mx/2009/09/22/index.php?section=politica&article=021n1pol
 
(Traduzione “Maribel” – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )


      
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