[Ezln-it] Ancora Opddic all'attacco
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Wed Oct 21 14:55:14 CEST 2009
La Jornada – Mercoledì 21 ottobre 2009
I giornalieri lavorano nel rancho La Yuria da 10 anni
Gli ejidatarios denunciano che la Opddic vuole effettuare un altro saccheggio di terre
Hermann Bellinghausen
L’assemblea degli ejidatarios di Jotolá (municipio di Chilón, Chiapas) aderenti all’Altra Campagna dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha denunciato che membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) vogliono procedere ad una ripartizione delle terre con una falsa maggioranza, contando su persone estranee all'ejido, militanti della citata organizzazione filogovernativa, che è stata denunciata in più occasioni come paramilitare.
Un mese fa, membri della Opddic hanno sequestrato e minacciato di linciare un avvocato del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, ed hanno aggredito contadini di Jotolá e del vicino San Sebastián Bachajón mentre erano riuniti in assemblea nella casa ejidale. In quei fatti è rimasta ferito Rosa Díaz Gómez che si trova ancora ricoverata in ospedale in condizioni gravi, in conseguenza dei colpi ricevuti lo scorso 18 settembre.
Il gruppo paramilitare vuole provocarci per farci cadere nello scontro, affermano gli ejidatarios alle giunte di buon governo (JBG) zapatiste degli Altos e Morelia. Nel tentativo di appropriarsi delle terre di Jotolá vogliono "fare la ripartizione spacciandosi per 'maggioranza' includendo altre persone e giovani di Delina Baja, guidati da Jerónimo Moreno Pérez e Juan Pérez, portando dei provocatori, gli stessi che erano presenti il giorno dell'imboscata". Questi non sono ejidatarios e non hanno niente a che vedere dentro il nostro territorio.
Denunciano che le due persone menzionate, che usurpano l'autorità agraria, sono autorità ejidales del governo. Gli ejidatarios sostengono che rispetteranno la sentenza emessa dalla procura agraria, ma i tentativi denunciati avvengono senza il consenso delle autorità ejidales. Avvertono che se faranno la ripartizione senza il consenso dell'assemblea, questo sarà in violazione degli articoli 22 e 23 in materia agraria.
Da parte sua, in un'altra comunicazione pubblica indirizzata alle JBG zapatiste, il Fronte Popolare Campesino Lucio Cabañas, anch'esso aderente all'Altra Campagna e con sedi in municipi della zona di confine (La Trinitaria, Las Margaritas e Comitán) , denuncia che le autorità vogliono derubare 25 famiglie delle terre dove vivono e lavorano da dieci anni Lázaro Cárdenas (La Trinitaria).
Raccontano di aver cominciato nel 1999 a lavorare nel rancho La Yuria (nome ispirato ad uno dei libri più famosi del poeta ufficiale del Chiapas, Jaime Sabines), di proprietà di Ismael Gutiérrez Sánchez, che nel 2004 assassinò una persona di nome Osmar, e per questo motivo il padrone Ismaele fuggì dal luogo, e da allora continuiamo a lavorare la terra.
Ora, cinque anni dopo, si è presentato un funzionario della Procura Generale di Giustizia dello stato a chiederci di consegnare la terra ad un individuo che dice di essere rappresentante del padrone. Di nome Miguel, offre denaro. I contadini dichiarano: La madre terra non è un affare. Tutti noi l'abbiamo coltivata per 10 anni, cinque come peones ed altri cinque come se fossimo i padroni, perché il padrone aveva abbandonato la terra.
I contadini reclamano il diritto su queste proprietà. Citando il generale Emiliano Zapata, sostengono che la terra è di chi la lavora e avvertono che la difenderanno fino alle ultime conseguenze. http://www.jornada.unam.mx/2009/10/21/index.php?section=politica&article=016n2pol
(Traduzione “Maribel” – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )
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