[Ezln-it] Attivita' in Italia e Svizzera per i/le prigionier* politic* messican*

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Thu Nov 12 20:12:30 CET 2009



http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=1634

Attività in Italia e Svizzera per i prigionieri politici messicani:
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=1634


Ai prigionieri e alle prigioniere politiche in Messico e nel mondo,
Ai popoli del pianeta in lotta,
All'Altra Campagna in Messico,
Alla Rete Nazionale contro la Repressione e per la Solidarietà del
Messico,

Il Collettivo Zapatista "Marisol" di Lugano (Svizzera), l'Osservatorio
America Latina del Centro Sociale XM24 di Bologna (Italia) ed il collettivo
Nodo Solidale di Roma (Italia) con la presente comunicano che, nel nostro
piccolo, vogliamo dimostrare che non esistono frontiere e che la geografia
del potere, fatta di filo spinato e dogane, non può impedirci di
riconoscere i fratelli e le sorelle sequestrati in tutto il pianeta per
resistere all'avanzata della barbarie neoliberista.

In Messico, come in altri angoli dolorosi di questa terra, gli attivisti
sociali sono perseguitati, arrestati, torturati, assassinati da esercito,
polizia e gruppi paramilitari. In Messico, come in Palestina per esempio,
ma anche in Italia ed in Svizzera, gli ultimi degli ultimi sono quelli che
caricano tutto il peso della società che li sfrutta, li discrimina, li
espropria ed infine, quando si ribellano, li reprime. In Europa sono i
migranti, i poveri che fuggono dai paesi devastati dalle multinazionali
occidentali, quelli a cui tocca questa sorte; nella dignitosa Palestina
sono gli stessi nativi di queste terre, i palestinesi e le palestinesi,
coloro che vengono sfruttati e sterminati dall'esercito invasore di Israele
e dal silenzio complice degli Stati del mondo; in Messico l'esproprio va
avanti da più di 500 anni, ai danni degli indigeni in particolare e dei
settori popolari, più in generale. 

Però, in Messico, come in Europa o in Palestina - ed anche altrove - ci
sono uomini e donne che pagano un prezzo più alto per resistere, per non
vendersi, per non barattare la propria dignità, la propria storia, con il
Potere. Quando non li si assassina, li si sequestra nelle carceri speciali,
strappandoli alla lotte, alle famiglie, alla vita. Ma anche nelle celle più
profonde, questi uomini e queste donne che consideriamo un esempio, scavano
delle trincee e sparano i loro messaggi di libertà: non un passo indietro!

Oggi, quindi, vogliamo essere parte attiva nella Campagna "Prima di tutto
i/le nostr* prigionier*" indetta dall'Altra Campagna in Messico. Il nostro
piccolo contributo, per la liberazione di questi compagni e queste compagne
che da dietro le sbarre ci infondono rabbia e volontà, sarà quello di fare
il possibile affinché il nome ed il gesto di quest* attivist* sociali non
rimanga nell'oblio e sia fatto pubblico anche a migliaia di chilometri. La
loro resistenza è un esempio, perché chi difende i boschi, le terre,
l'acqua, le tradizioni, la propria differenza e specificità (etnica, di
classe o di genere), sta difendendo l'umanità, sta difendendo un patrimonio
collettivo, materiale ed immaginario, contro l'usurpazione violenta del
capitalismo. 

In questa guerra che il neoliberismo ha dichiarato sappiamo bene da che
parte stare: con i/le nostr* compagn* imprigionat*!

Ricordiamo in particolare, con queste parole, i nostri fratelli zapotechi
Abraham Ramirez Vasquez, Juventino García Cruz e Noel García Cruz
dell'Alleanza Magonista Zapatista (AMZ), arrestati nella propria comunità,
Santiago Xanica, nel gennaio del 2005 dal tiranno di Oaxaca, Ulises Ruis
Ortiz (responsabile di una trentina di omicidi di attivisti sociali durante
le proteste del 2006). A loro mandiamo un abbraccio speciale e chiediamo a
tutt* di non dimenticarli, di fare proprie le lotte per la difesa della
terra e del territorio, perché è questo lo spazio vitale da difendere, dove
fiorisce l'altro mondo possibile, quello in equilibrio con la natura e con
tutti gli esseri viventi. 

Come insegnano e dimostrano le comunità autonome zapatiste, nel Chiapas
ribelle e degno dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN),
nonostante le costanti aggressioni para/militari che subiscono.

Esigiamo, quindi, anche la liberazione immediata dei seguenti compagni e
compagne:

In Chiapas (per rifiutare l’usurpazione delle proprie terre in nome del
progresso):

Antonio Gómez Saragos,
Gerónimo Gómez Saragos,
Alberto Patishtán Gómez,
Rosario Díaz Méndez,
Manuel Aguilar Gómez;

nello stato di Campeche (per resistere ed organizzarsi contro le alte
tariffe dell’energia elettrica):

Sara López González, 
Joaquín Aguilar Méndez,
Guadalupe Borjas Contreras;

nello stato di Mexico:

Ignacio del Valle Medina, Felipe Álvarez Hernández e Héctor Galindo
Gochicoa (nel carcere di massima sicurezza per i fatti di Atenco con
condanne dai 67 ai 112 anni cada uno)

Jorge Alberto Ordóñez Romero, 
Román Adán Ordóñez Romero,
Alejandro Pilón Zacate,
Juan Carlos Estrada Cruces,
Julio César Espinoza Ramos,
Inés Rodolfo Cuellar Rivera,
Edgar Eduardo Morales Reyes,
Óscar Hernández Pacheco,
Narciso Arellano Hernández (tutti e 9 condannati a 31 anni per i fatti di
Atenco);

nella Capitale:

Victor Herrera Govea (arrestato per gli scontri del 2 ottobre 2009)

nello stato di Guerrero:

Máximo Mojica Delgado,
María De los Ángeles Hernández Flores
Santiago Nazario Lezma;

nello stato di Nayarit:

Tomás de Jesús Barranco;

nello stato di Oaxaca:

(Per la repressione della regione Loxicha, da 12 anni detenuti):

Agustín Luna Valencia, 
Álvaro Sebastián Ramírez,
Justino Hernández José,
Mario Ambrosio Martínez,
Fortino Enríquez Hernández,
Eleuterio Hernández García,
Abraham García Ramírez,
Zacarías P. García López,
Juan Manuel Martínez Moreno;

Nel contesto della Campagna Internazionale "Prima di tutto i/le nostr*
prigionier*" presentiamo le seguenti attività:

Il Collettivo Zapatista "Marisol" di Lugano organizzerà un'iniziativa di
solidarietà nel centro sociale Molino (Svizzera), con la presentazione di
un libro sulle resistenze del Messico dal basso, musica e con la presenza
del filosofo John Holloway, sabato 14 novembre 2009. 

Il collettivo Nodo Solidale di Roma organizzerà, in appoggio ai/lle
prigionier* politic*, un'iniziativa serale nell'Ateneo Squat, Dragoncello,
Roma (Italia), con dibattito e concerti, venerdì 27 novembre. Il giorno
seguente, sabato 28 novembre, presso l’Università di Tor Vergata (Roma),
organizzerà, nel contesto di una giornata anticarceraria, anche un
banchetto di controinformazione anche con materiale audiovisivo sulla
prigionia politica in Messico.

A Bologna, giovedì 19 novembre, al centro sociale XM24, si realizzerà una
serata di informazione multimediale all’interno della quale ci sarà uno
spazio dedicato a dare visibilità ed approfondire la questione dei/lle
prigionier* politic* in Messico. Ci saranno banchetti con materiale
contro-informativo, documentari ed interviste lì realizzate, e, nel corso
della serata, verrà fatto un collegamento in diretta con dei compagni
presenti in Messico.

Nelle quattro iniziative verranno pubblicati i nomi e le resistenze dei
prigionieri e delle prigioniere dell'Altra Campagna, per rompere
l'indifferenza che genera il Potere e riscattare la memoria e la dignità
che accomuna chi lotta in ogni posto per la fine della barbarie
capitalista.

Per un mondo senza sbarre: libertà per i/le prigionieri/e politic*!

Mai più galere, mai più frontiere, mai più Stati.


Collettivo Zapatista "Marisol" di Lugano (Svizzera) -
http://czl.noblogs.org/

Osservatorio America Latina del Centro Sociale XM24 di Bologna (Italia) -
http://reporter.indivia.net/ - http://www.autistici.org/teleimmagini

collettivo Nodo Solidale di Roma (Italia) -
http://www.autistici.org/nodosolidale/ 




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