[Ezln-it] Espulsi 138 indigeni dalla Opddic
Annamaria
maribel_1994 at yahoo.it
Fri Jul 10 15:17:17 CEST 2009
La Jornada
– Venerdì 10 luglio 2009
Nel marzo scorso le aggressioni sono culminate con
l’incendio delle case, denunciano le vittime
“Violenta
espulsione “di 138 indigeni dell’ejido Damasco da parte dell’organizzazione
paramilitare Opddic
L’organizzazione opera “apertamente coperta” dal
segretario di Governo del Chiapas
Hermann Bellinghausen –
Inviato
Dieci famiglie
indigene - un totale di 138 persone - sono state espulse dall'ejido Damasco
(municipio di Ocosingo, Chiapas) da membri dell'Organizzazione per la Difesa
dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic). Oggi hanno denunciato i
maltrattamenti subiti dal febbraio 2008 e che erano aumentati nel marzo scorso.
Gli aggressori,
apertamente protetti dalla Segreteria di Governo statale e dal suo
rappresentante nella regione, José Manuel Morales Vázquez (militante del PAN),
hanno espulso "in maniera violenta" gli ejidatarios privandoli dei
loro diritti agrari. Il gruppo della Opddic, "circa 30 persone", è
guidato dal commissario ejidale, Pablo Espinosa Jiménez, e da Miguel Hernández
Gómez, che dicono di appartenere alla Opddic, riconosciuta come paramilitare in
diverse parti della selva e della zona nord del Chiapas. "Hanno
saccheggiato e rubato nelle nostre case, hanno completamente bruciato due
magazzini", denunciano le vittime.
"Tutto è
cominciato nel febbraio del 2008, quando il delegato Morales Vázquez voleva
raccogliere gente per entrare nel PAN, facendoci pressioni attraverso il
commissario ejidale. Siccome non accettavamo, ci hanno intimidito e minacciato
per un anno utilizzando tutti gli strumenti politici in possesso del
rappresentante che utilizzò la radio per ricattarci e varie pattuglie della
polizia di settore per spaventare le nostre famiglie", aggiungono.
Le vittime
sostengono di non appartenere a nessun partito politico, producono ed esportano
miele d'api "in maniera indipendente" da più di 30 anni, oltre a
falegnameria, allevamento di bestiame bovino e commercio. "Abbiamo
migliorato la qualità della vita e questo ha suscitato invidia in certi leader,
perché loro invece si dedicano solo alle estorsioni e a dipendere dal
governo".
Nel 1976 gli
ejidatarios oggi espulsi acquisirono due casolari per un negozio ed un'officina
di falegnameria. Lo scorso 17 marzo, mentre erano in udienza presso il Tribunale
Unitario Agrario di Tuxtla Gutiérrez, quelli della Opddicc, che reclamano i
citati casolari, "hanno avvertito il magistrato Rafael García Cimerman
(sic) che se non avesse emesso una sentenza a loro favorevole, avrebbero subito
ordinato di bruciare le nostre case; detto fatto, il commissario ha chiamato
col cellulare Miguel Hernández Gómez ordinando di procedere come
concordato". Quel giorno hanno bruciato i magazzini, rubato e saccheggiato
case e negozi, distrutto le forniture di acqua ed energia ed espulso le
famiglie, "gettando le nostre cose ai bordi della strada".
Quelli della
Opddic - denunciano gli espulsi - "hanno legato come un animale"
Francisco Bruno Méndez, un ragazzo minorenne, accusandolo di violenza e
possesso di arma ad uso esclusivo dell'Esercito, mettendogli in tasca una
pistola giocattolo e consegnandolo al Pubblico Ministero di Ocosingo.
"Siccome era tutto falso, qualche giorno dopo l'hanno liberato. Hanno
anche legato un altro ragazzo vicino a dove era stato appiccato il fuoco ai
nostri magazzini per incolparlo dell'incendio."
Le perdite
materiali ammontano ad un milione e cinquecentomila pesos. Dalle strade di
Palenque, dove "vivono" da allora, dicono: "Nessuno ci fa
giustizia. Vogliamo pensare che non tutto il villaggio è coinvolto nella nostra
espulsione, ma solo alcuni guidati dal commissario ejidale, dal consiglio di
vigilanza e da un agente municipale, contro i quali alcuni privati hanno sporto
denuncia per estorsione, minacce e fabbricazione di reati". Denunciano il
rappresentante del Governo "come autore intellettuale dello sgombero
forzato".
Questo 6 luglio
hanno chiesto al Pubblico Ministero di Palenque di eseguire un mandato di
cattura già emesso contro gli aggressori, quello che ha fatto al crocevia di
Chancalá, ma per liberarli subito dopo un'ora. L'operazione è stata eseguita
dal comandante Hugo Delgado che ha spiegò alle vittime di aver rilasciato
quelli della Opddic "su ordini dall'alto, riferendosi al segretario
generale di Governo a Tuxtla", dichiarano gli sfollati.
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)
http://www.jornada.unam.mx/2009/07/10/index.php?section=politica&article=015n1pol
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