[Ezln-it] per mama corral.....va un pò sistemato...ma il senso c'è
andrea
andrea.cegna at inventati.org
Wed Feb 4 02:50:04 CET 2009
*/Per Mamà Corral
(Racconti per supplire le iniezioni)
/*.
Gennaio 2009
A chiunque riguardi
Di mattina, non appena arrivoò la notizia, si fece più fredda la notte
gia fredda e all'alba scoprimmo come un buco, come se ci mancasse
qualcosa, come se avessimo perduto qualcosa di molto personale
La geografia dove è toccato lottare a noi zapatisti e noi zapatiste è
molto estesa. Nelle mappe porta il nome di "Messico" e percorre i suoi
angoli e un compito ancora molto ampio.
Nel calendario della Sesta arrivammo a uno dei suoi angoli più estranei
perchè nonostante quello che la mappa e il chilometraggio percorso
indicavano, la storia, questa complessa rete di calendari e geografie
dal basso, segnalava uno dei nostri cuori addolorati: Città Juarez,
Chihuahua.
Città Juarez, quella delle giovani operaie assisante impunemente.
Assassinate per essere donne, per essere giovani, per essere
lavoratrici......per esistere. Quella della degna rabbia degli abitanti
de Lomas de Poleo, che hanno resistito ad attacchi, trappole, calunnie e
silenzi.
Quella di Mamma Corral.
No non vado a raccontare la sua storia. Questo spetta a coloro che in
tutto questo tempo furono e stanno dalla sua parte, lottando per la
ricomparsa dei/delle desaparecid at s.
Andammo a parlare con lei. Fu una riunione privata con lei e altri
famigliari dei/delle desaparecid at s. Questa fu la sua richiesta, e così
noi lo chiediamo. La riunione si svolse nel salotto della sua casa, li
riunimmo tra 15 e 20 persone.
Donna Concepcion Garcia de Corral era la più anziana.....e la più forte.
Come se i calendaria stessero cercando suo figlio, Jose de Jesus, come
se non l'avessero gia sfinito. Come se il non zoppicare le permettesse
di vedere più lontano.
Parlarono i compagni di famiglia. Parola più parola meno dissero
"Vogliamo sapere la verità".
Donna Concepcion si spinse più lontano "Se dio mi ha dato tanti anni di
vita è perchè Jose de Jesus è vivo e lo troverò".
Non ricordo se queste furono le sue parole esatte, però credo che questo
fu il senso.
Poi parlai io.
Non dissi Molto..
O dissi tutto.
Non mi ricordo molto, però credo che le dissi quello che avrei detto ai
miei famigliari se ci fosse stato luogo, tempo e modo: non siamo
esistiti perchè l'avessimo voluto, bensì perchè lo vogliamo, benchè con
altra forma e in un altro modo.
Non facciano molto caso a me, ma credo che fu allora quando abbracciai
Donna Conception garcia de Coral e le dissi nell'orecchio "Mamma Corral"
Poi me ne andai
Sempre me ne vado.
Arrivarono un altra volta le geografie ed i calendari a portare storie.
Ma per quelle e per quelli noi sapevamo di lei.
Credo che almeno per una volta le dedicammo un testo. Così deve essere,
almeno credo.
Qualche volta glielo lessero, qualche volta sorrise. Qualche volta capì
quello che le dicevamo "Qui stiamo e non dimentichiamo"
E ora risulta che stavo scrivendo alcuni racconti perchè qualcuno stava
malato e dovevo dargli qualche rimedio, qualunque fosse la distanza.
E, inoltre, perchè ho un mucchio di lettere di protesta. Alcune di
supposte società mediche che mi rimproverano per alcune mie
dichiarazioni contro le iniezioni, e altre che sono di mammane iraconde
perchè rimasero con la siringa preparata e la vittima di turno si
rifiutò della tortura, adducendo un supposto punto di un supposto
programma nazionale di lotta chesuppostamente proibiva la produzione, il
traffico e il consumo di iniezioni. Insomma a conti fatti mi danno
responsabile delle più terribili epidemie ed endemie.
Y, además, porque tengo un montón de cartas de protesta. Algunas de
supuestas sociedades médicas reconviniéndome por mis declaraciones en
contra de las inyecciones, y otras son de */mamaces/* iracundas porque
se quedaron con la jeringa preparada y la víctima en turno se rehusó a
la tortura, aduciendo un supuesto punto de un supuesto programa nacional
de lucha que supuestamente prohibía la producción, el tráfico y el
consumo de inyecciones. Total, que en resumidas cuentas me hacen
responsable de las más terribles epidemias y endemias.
Bugia, non sono arrivate lettere di protesta. Ma le orecchie mi
fischiano, questo, secondo quanto che diceva mia madre, vuole dire che
stanno parlando male di una persona.
Allora io, pressato da Lupita e da Tonita, mi misi nel mio laboratorio
per produrre una medicina alternativa alle iniezioni. Così uscì il primo
di questi "Racconti per supplire le iniezioni".
Mentre aspettavo la decisone delle Comandanti sul se avrebbero fatto o
no l'incontro sportivo e cultura per l'8 marzo, arrivò, all'alba, la
notizia della morte di Mama Corral.
Arrivava in una lettera, firmata dal Comitato di Madri dei Desaparecidos
Politici di Chihuahua, che finiva così: "subcomandante Marcos riceva il
nostro riconoscimento e le nostre condolianze. Mama Corral è morta, ma
ancora sta con più forza al suo e al nostro fianco. Riceva un forte
abbraccio e la nostra benedizione.
Soffrì. Molto.
Tempo dopo rilessi queste righe e pensai che è vero che sta al nostro
fianco e dalla nostra parte. Così che, con il rispettivo permesso, feci
alcuni cambiamenti e modifiche al primo dei "Racconti per supplire alle
iniezioni" e lo raccontai a Mama Corral, a Helena, e a tutte le mammane
con il dolore a fior di pelle, così come di seguito lo trascrivo:
I.- Rimedio per il dolore di cuore:
*
*
*Il racconto dell'altra foglietta
*
Ci sarà una volta una fogliolina che stava in cima ad un albero, nella
parte più alta. Contenta stava la fogliolina perchè aveva molte
foglioline vicine e felici cantavano quando il vento le muoveva. E molto
lontano poteva vedere la fogliolina, tutta la valle e fino alle montagne
vicine.
Certo che c'erano i suoi inconvenienti, perchè, per esempio, siccome
c'erano molte foglioline unite è facile che si facessero pettegolezzi.
"Hai visto che quella per l'altra va molto daccordo con quest'altra", a
volte dicevano. E si faceva molto chiasso perchè poi si sapeva il
pettegolezzo e quindi rispondevano "E guarda chi parla, si tu che passi
tutto il tempo a lato di quella che sta più in la".Ossia che litigavano
molto tra di loro le foglioline, come dire.
Anche accadeva che, quando piove, le foglioline in alto erano le prime a
bagnarsi e non potevano dire ciò" Che bello è veder piovere e non bagnarsi".
Ma c'erano le sue compesazioni, perchè, quando il sole saliva, quelle in
alto erano le prime foglioline ad asciugarsi.
Bene, così stava la fogliolina di questo racconto, nel viavai di pioggia
e sole, quando venne un vento forte e la sradico dal ramo dove stava
vivendo. La fogliolina iniziò a volare, girando, salendo e abbassandosi
per le correnti d'aria.
"Che figata", disse la fogliolina che era una mezza skeater
"Siiiiiiiiiiii" gridò quando pote fare un doppio giro della morte vicino
al tetto di un baracca. Dopo una raffica di aria l'avvicinò a una nube
che aveva una macchia di molti colori che diceva "Libertà e Ricomparsa
dei/delle desaparecid at s politici".
E in un altra si leggeva " il vantaggio di segnare le nubi e che qua non
arriva la striscia"
Così andava da un lato all'altro la fogliolina.
Ma successe che il vento si spostò con la sua canzone da un altra parte
e la legge di gravità si applicò con tutto il suo rigore, così che la
foglionia, quasi non volendo, fu costretta ad arrivare al suolo.
"Cavolo!" Si disse la fogliolina "cosa posso fare ora?"
La fogliolina chiedeva di ritornare un latra volta nella parte più alta
dell'albero. Anche se erano molto noiose, li stavano le sue amiche.
Anche se era la prima a bagnarsi con la pioggia, era anche la prima a
scaldarsi con il sole e poteva vedere molto lontano. E anche se il vento
tornava a farla cadere, lei poteva provare nuove piroette come gia le
accadde, fintanto che pensava di segnare alcune nuvole con lettere di
molti colori e dimensioni molto divertenti e chiedere libertà e giustizia.
La fogliolina provò a camminare, ma siccome sempre era stata su un
albero attaccata ad un ramo non si poteva definire una camminatrice.
Così una formica passò dove stava lei. La fogliolina la riconoscette,
perchè era una formica che una volta era stata in cima all'albero e
aveva dato un morsettino alla fogliolina.
"Ciao", slutò la fogliolina alla formica.
"e chi sei?ti conosco per caso?" Rispose la formichina, che tanto per
cambiare, adava di fretta.
La fogliolina si presentò " mi chiamo fogliolina e vivo nella parte più
alta dell'albero, ma caddì e ora vorrei tornare a casa mia ma non so
come fare, potresti aiutarmi?"
La formichina si fermo guardando, poi si fermò gurdando l'albero, poi
tornò a guardare la fogliolina. Tardò guardano la formichina.
E dopo disse "Non posso ora che gia si scocciò la Roma, perchè dovrei
caricarti e dopo dovrei salire tuuuuttto l'albero senza che mi mangino
gli uccelli o i formichieri. E la dopo, sempre che arriviamo alla parte
più alta, cìè il problema di come ti attacchiamo al tuo ramo"
la fogliolina rimase guardando la formichina e poi rimase guardano
l'albero. Tardò guardando la fogliolina, ossia che gia stava prendendo
il modo della formichina.
E poi disse "non c'è problema, perchè possiamo andare a comprare la
colla alla cartoleria o mi posso attaccare ben forte al ramo che mi spetta"
La formichina ascoltò la fogliolina e rimase a guardarla e.....benem ora
non vado a dire que tardò guardandola perchè se no il racconto si fa
molto lungo.
Quindi la formichina disse "va bene, ti porto ma prima devo andare a
vedere la mia comare per chiederle mais perchè a me è gia terminato.
Vieni con me o mi aspetti che torno?
La formichina pensò che quando la formichina incontrerà la sua comare,
andrebbero a tardare guardandosi e il racconto sarebbe terminato senza
che lei avesse risolto il problema, così rispose " Vengo con te" e di
passaggio compriamo la colla nella cartoleria.
Così, la formichina, caricò la fogliolina sulla schiena e iniziò a
cammianre fino a casa della sua comare.
Nella strada, la fogliolina stava guardando molte cose con non
cosceva.....o che conosceva ma viste dall'alto dell'albero dove viveva.
E passo di lato a un pietruzza incoforme, quella che chiedeva essere
nube, e la vide molto grande. Mentre guardava la pietruzza inconforme
fare esercizi per scendere di peso, la fogliolina penso "Dall'alto si
vedono molto diverse le cose"
"O non si vedeno" disse la formichina che oltre a essere irascibile
poteva ascoltare quello che pensavano gli altri esseri
"si, onon si vedono" rimase pensando la fogliolina
Continuarono a camminare.
Bene, camminava la formichina, perchè la fogliolina stava guardando lo
stesso mondo che aveva visto dall'altro ma che visto dal basso era un
altro mondo.
E molto mondo guardò la flogliolina.
Per esempio guardò il male e ai malvagi vestiti dei governi, degli
impresari, degli aerei che bombardano bambini e bambine, dei poliziotti
che picchiano e uccidono giovani e la scomparsa di lottatori/trici
sociali, di uomino che violentano donne, dei perseguitori di altri
amori, di razzisti, di locutori di radio e televisioni, di giornalisti,
di analisti politici e di commisari del pensamento.
Ma guardò anche uno scarafaggio con l'elmo che fumava una pipa e stava
scrivendo in un ultra micro computer.
E guardò la Lupita e la Tonita giocando con una giraffa che le
regalarono nel festival della Degna Rabbia. E guardò il Sup quando gli
diceva alle bambine che quella non era una giraffa, che era una mucca e
che gli avevano stirato il collo perchè la volevano cucinare, ma le
mucche non si lasciarono e resistettero e che erano mucche ribelli e che
avevano tenuto il colle stirato per la loro resistenza, ma non erano
giraffe. E vide che la Tonita e la Lupita si arrabbiarono con il Sup e
li mostrarono un libro di animali affinchè potesse vedere che si erano
giraffe e che non erano vacche con il collo stirato. E vide che il Sup
gli rispose che non era certo, che quel libro l'avevano fatto gli stessi
che volevano cucinare le mucche. Affinchè non fosse pubblicato il loro
delitto, disse il Sup. E vide che le bambine tenevano alcune iniezioni
perchè dicevano che il Sup era malato e per questo diceva sciocchezze, e
che lo avrebbero curato. E guardò il Sup correre e correre, e non vide
se lo presero.
E vide il lato scuro della luna, quando fa scuro, il guerriero, la
portava caricata in un "mecapal".
E vide Elias Contreras, Comision de Investigacion dell'EZLN, portare un
fiore sulla tomba della Magdalena
E vide il vecchio antonio forgiandosi una sigaretta con la foglia di
"doblador"
e guardò donne e uomini indigeni, che non furono mai a scuola, spiegare
il modno a una investigatrice con un dottorato in scienze sociali.
E vide le truppe zapatiste costruendo la baracca per Radio Insurgente.
E guardò il Moy parlare con le Commisioni Agrarie Autonome su un
problema di terra.
E vide una coppia toccarsi con tutta la pelle nuda, e vide che non
importava se la coppia era di donna e uomo, o di uomo uomo, o di donna
donna o di altro e altro.
E guardò qualcuno srivere su una parte " Un muro senza graffito e come
un cono senza gelato", e vide che il muro si trasformò in bandiera.
E guardò che nessuno si stava preparando per affrontare Polifemo.
E vide i calendarie e le geografie camminare e incontrarsi.
Tutto questo e molte cose in più vide la fogliolina, pero sono per altri
racconti.
Alla fine arrivarono dove la comare de la formichina viveva, e siccome
era da aspettare, perchè non era li perchè non arrivarono rapidamente e
a lei toccava lavorare in un altro racconto, così andarono alla
cartoleria per prendere la colla.
Alla fogliolina, con tutto quello che aveva visto, passo di mente che
doveva prendere la colla. Così che disse al dipendente della cartoleria
" Voglio un quaderno e alcune matite di colori molto divertenti".
Il dipendente rispose "Forse sono divertenti le matite colorate.Le
matite colorate sono mtite colorate.
Da li nacque una lunga discussione sopra la possibilità o meno di
sentimenti sulle cose inanimate, discussione che andiamo a saltare
perchè se no il racconto va da un altra parte.
Bene, risulta che alla fine la fogliolina comprò le sue matite colorate,
il suo quaderno, e la colla (perchè la formichina le ricordò perchè
erano andati alla cartoleria).
Dopo la formichina e la fogliolina arrivarono ai piedi dell'albero.
Gia stavano iniziando a salire qunado, zas!, si sentì come un terremoto.
Tutto iniziò a scricchiolare a rompersi.
Come se si confondesse un rompicapo e i pezzi si disordinassero.
Le radio, le televisioni e i giornali dall'alto non dissero nulla perchè
erano disarmati, così quello che si seppe fu grazie alla pubblicazione
dei media alternativi di comunicazione.
Perchè risultava che gli zapatisti, le zapatiste, avevano vinto la
guerra contro la dimenticanza e tutto il mondo si stava girando dalla
testa e fermandosi tutto al contrario.
Il sole sorgeva da oriente e non da ponente
Quello che stava in alto si posizionava in basso, e quello che stava in
basso si metteva in alto.
E così risultava che per andare al ramo da dove veniva la fogliolina,
adesso dovevano andare verso il basso invece che salire in cima all'albero.
"*/Mta magre/*" dissero in coro la fogliolina e formichina e si misero a
discutere tra di loro.
E che la fogliolina dette la colpa alla formichina perchè si fermo molto
a guardare e in questo tempo gli zapatiste e le zapatiste vinsero e
girarono il mondo al contrario.
"Per il mondo che gia sta esatto" così dissero le zapatiste e gli
zapatisti, e come è solito, nessuno li intese.
Tan Tan
Va bene, salute e paziente rabbia, Mama Corral, paziente rabbia.
SupMarcos.
(traduzione a cura di Andrea Cegna - Comitato Maribel Bergamo, e Wendy
Milano)
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