[Ezln-it] Continua la protesta dei prigionieri politici in Chiapas

[Annamaria Pontoglio]

  La Jornada – Sabato 8 marzo 2008
  http://www.jornada.unam.mx/2008/03/08/index.php?section=politica&article=016n1pol
   
    - Arrestano senza altre indagini che la tortura
    Gli indigeni reclusi deplorano l’esternazione di Morales Messner
    - Il segretario di Governo chiapaneco ha dichiarato che “non ci sarà alcun rilascio di assassini e sequestratori”
    - Chiedono che intervenga la CCIODH
    Hermann Bellinghausen
    I detenuti politici di la Voz del Amate, nel Cereso 14, di Cintalapa, Chiapas (che sono in sciopero della fame da 11 giorni per chiedere la loro liberazione incondizionata), denunciano “l’esternazione di alcuni mezzi di comunicazione ed in particolare le dichiarazioni del segretario di governo, Jorge Antonio Morales Messner, che ha dichiarato che “assassini e sequestratori non saranno liberati”.
    Gli indigeni reclusi nell'Amate contestano il funzionario: "Forse ignora gli abusi nella pratica del Potere Giudiziario, senza alcun rispetto dei diritti umani alla ricerva dei colpevoli. Senza nessun metodo di vera indagine che non sia la tortura, riempiono le prigioni di innocenti con reati prefabbricati". Questo, mentre "i veri colpevoli possono comprare la libertà ed escono liberi. Respingiamo questo sistema ingiusto dove il denaro è la morale e la ragione che sostituisce i principi di equità".  
    La Voz del Amate ha chiesto l'intervento della Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani (CCIODH), di Amnesty International, di Human Rights Watch e della Croce Rossa Internazionale, per "il rispetto dei diritti umani", sostenendo che "in quanto attivisti sociali, sono imprigionati come ostaggi politici".
    Appoggio dal Tabasco
    Da parte loro, gli indigeni di la Voz de Los Llanos, nel Cereso 5, di San Cristóbal de las Casas, che si sono uniti allo sciopero della fame martedì scorso e che erano stati costretti a “nascondere la loro protesta, hanno deciso di installarsi nelle zone verdi del carcere da dove, assicurano, non se ne andranno. “Abbiamo dciso di restare qui anche se ci sarà la rappresaglia del direttore delle carceri del Chiapas, Juan Jesús Mora Mora”.
    In una lettera inviata dalla prigione di Tacotalpa, Tabasco, esprimono solidarietà con la protesta dei 22 detenuti in Chiapas, i choles Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e Francisco Pérez Vázquez, basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, originari di Tila, Chiapas, che sono in carcere da anni per motivi politici. Sono rimasti in"digiuno e preghiera" dal 12 al 19 febbraio e si proclamano innocenti: "Lottiamo per la verità e per la verità stiamo scontando un'ingiusta condanna a 25 anni".
    Rapporto da Barcellona
    A Barcellona, la  CCIODH ha dichiarato: “Dal giorno 12 febbraio ha iniziato lo sciopero della fame nella prigione El Amate, Zacario Hernández. Il giorno 25 si sono aggiunti 11 appartenenti a La  Voz del Amate ed un altro della CIOAC. Il 4 marzo si sono unite alla protesta altre nove persone nella prigione di San Cristóbal de las Casas, membri de La Voz de los Llanos. Sono 22 le persone in sciopero della fame".
    La CCIODH ha incontrato tutti loro durante la sua recente visita in Chiapas. "Nelle interviste col governatore e la sua équipe è stata esposta la loro situazione, così come quella di Alfredo Hernández Pérez, detenuto ad Ocosingo, ed Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e Francisco Pérez Vázquez, nella prigione di Tacotalpa, affinché si rivedessero i casi e fossero applicati i benefici carcerari pertinenti per favorire la loro scarcerazione".  
    Così è avvenuto per Fidelino Ruiz Hernández e Mariano Heredia Gómez, liberati per ragioni di età. "La commissione spera che vengano accolte queste petizioni che si appellano alla legge che consente di soddisfare con giustizia le richieste dei detenuti".
    (Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)
  
       
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