[Ezln-it] lettra degli avvocati presentata alle ambasciate
Renza
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Sun Jun 29 10:43:44 CEST 2008
La Jornada 27 giugno 2008
Le incursioni militari violano la Legge per il Dialogo, la Conciliazione ed
una Pace Degna in Chiapas
Avvocati richiedono ai governi europei di raccomandare a Calderón che
rispetti le comunità zapatiste - Gli abitanti dei villaggi indigeni
vivono "in uno stato di tensione e di pressione psicologica molto forte"
Hermann Bellinghausen
Un gruppo di avvocati, appartenenti al gruppo Tierra y Libertad, ha
consegnato alle ambasciate di Francia, Italia, Danimarca e Germania una
lettera nella quale si sollecitano i rispettivi governi, membri dell'Unione
Europea, a raccomandare al governo messicano di Felipe Calderón il "rispetto
della legge" e che la smetta di aggredire e perseguitare con l'Esercito
federale le comunità zapatiste del Chiapas.
Il documento, elaborato e sottoscritto da Humberto Oseguera, Santos García,
Samuel Porras e Bárbara Zamora, tra gli altri, spiega ai rappresentanti
diplomatici che l'11 marzo del 1995 si pubblicò sulla Gazzetta Ufficiale
della Federazione la Legge per il Dialogo, la Conciliazione ed una Pace Degna
in Chiapas, approvata dal Congresso dell'Unione, e che questa ha per oggetto
di "assicurare la pace giusta, degna e duratura in Chiapas, nel pieno
rispetto dello stato di diritto; di rispondere alle cause che originarono il
conflitto e di promuovere soluzioni consensuali alle diverse rivendicazioni
di carattere politico, sociale, culturale ed economico attraverso le vie
istituzionali; di propiziare che i membri dell'Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale partecipino all'esercizio della politica dentro gli
alvei pacifici, nel rispetto assoluto della loro dignità e delle loro
garanzie di cittadini messicani".
Malgrado la legge continui ad essere vigente, gli specialisti sostengono che
il governo messicano non adempie al suo mandato: "anzi, al contrario, la sta
violando sistematicamente, con atti militari di persecuzione ed intimidazione
nelle comunità indigene considerate basi di appoggio dell'EZLN".
Questi atti "implicano la violazione della Costituzione federale e degli
strumenti internazionali di diritti umani". In modo specifica, la lettera si
riferisce a quanto successo lo scorso 4 giugno quando, senza mandato
giudiziario, "un numeroso gruppo di militari e poliziotti entrarono in modo
arbitrario, minaccioso ed aggressivo nella comunità di La Garrucha". Con "il
pretesto di cercare coltivazioni di marijuana", causarono "terrore" nella
popolazione e dissero che "sarebbero tornati" in 15 giorni. Ciò implica "uno
stato di tensione e di pressione psicologica molto forte per bambini, donne
ed adulti della comunità che si dedicano al lavoro lecito".
Il gruppo Tierra y Libertad segnala: "La Costituzione stabilisce
espressamente che l'investigazione e la persecuzione dei reati sia riservata
all'autorità civile, tanto per il foro comune come per quello federale, per
cui la presenza dei militari viola gli articoli 21, 102 e 129 della
Costituzione federale, come pure gli articoli 3 e 12 della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani che garantiscono ad ogni individuo il diritto
alla vita, alla libertà ed alla sicurezza, dato che non deve essere oggetto
di ingerenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia e nel suo
domicilio".
Considerando "che il rispetto universale ed effettivo dei diritti e delle
libertà fondamentali è di interesse generale", gli avvocati richiedono ai
governi europei di sollecitare quello messicano ad adempiere e rispettare i
diritti umani "di tutti i membri di queste comunità indigene". Restano in
attesa della risposta di questi governi.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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