[Ezln-it] A rischio, la ricchezza naturale del Huitepec
Renza
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Fri Aug 8 16:27:03 CEST 2008
La Jornada - 7 agosto 2008
In questa zona del Chiapas "il governo sta vendendo terre alle
multinazionali"
A rischio, la ricchezza naturale del Huitepec
"Lo zapatismo permette un incontro di movimenti che non conoscevamo e
rafforza le nostre lotte"
Hermann Bellinghausen - Inviato
El Huitepec, Chis, 6 agosto - "Abbiamo capito che la riserva è sotto
minaccia. Ci sono tentativi di mandar via i contadini per aprire la strada ad
opere private" - dichiara uno dei membri della Carovana Nazionale ed
Internazionale di Osservazione, rispetto alle basi di appoggio zapatista che
proteggono la riserva ecologica da più di un anno.
Provenienti da tre città del nord dell'Italia, tre giovani raccontano la sua
esperienza: "La riserva è circondata di una piccola urbanizzazione, case
private ai suoi confini. Quelle che nei nostri paesi chiamiamo seconde
case', che servono per il fine settimana delle famiglie ricche della città.
Il territorio sta cambiando, si può distruggere la ricchezza naturale".
Il primo a parlare prosegue: "abbiamo percorso la riserva ascoltando i
problemi dell'acqua, della privatizzazione dei territori, del saccheggio del
bosco. Abbiamo trovato una vegetazione molto speciale, ricca, selvaggia che
potrebbe perdersi".
Intorno ad un falò, nella nebbia, vicino ad un altro falò dove una decina di
indigeni stanno per bere un caffè, un secondo caravanero italiano aggiunge:
"In Europa ci sono molte lotte che vedono gli zapatistas come compagni e come
un esempio. Non un modello. Non un'avanguardia. Portano avanti una lotta che
ammiriamo. Loro continuano con forza finché esistono movimenti come i nostri
in Europa. Siamo qui affinché in Messico si sappia che gli zapatisti hanno
molti fratelli all'altro lato dell'oceano".
Spiega che i gruppi che hanno preparato la carovana, appartenenti alla Rete
dell'Europa Zapatista, danno "un senso di solidarietà" a questo percorso.
Questa brigata della carovana, composta da italiani e da messicani
provenienti da sette differenti stati della Repubblica, è arrivata
all'accampamento di guardia zapatista lo scorso 31 luglio. Un po' sorpreso,
riconosce che "lo zapatismo permette un incontro di movimenti di differenti
paesi che non conoscevamo e rafforza le nostre lotte".
Il terzo giovane, segnalandosi intorno, l'alto bosco di montagna abbracciato
dalla nebbia, dice: "questo posto è una fortezza della resistenza, per
dire sì' alla biodiversità, questo è la nostra terra'."
Ad un lato dell'improvvisata capanna dove pernottano le guardie indigene
zapatiste, una ventina di caravaneri hanno installato le loro tende e
convivono continuamente con i contadini tzotziles che proteggono la riserva.
In un comunicato di questa brigata si legge: "in questi luoghi la Coca Cola
sta espropriando le fonti d'acqua agli indigeni che ne sono rimasti senza ed
inoltre il governo sta vendendo i territori naturali incontaminati alle
multinazionali affinché si facciano investimenti in strutture turistiche.
Abbiamo visitato il territorio; abbiamo avuto l'occasione di toccare con mano
la questione". Hanno potuto vedere il fil di ferro "che segna le
espropriazioni e che invade la riserva naturale zapatista".
Gli zapatisti hanno installato un presidio permanente da dove cercano di
portare avanti la loro lotta contro il mal governo federale". Per questo, la
carovana considera la sua presenza "molto importante per loro, perché
garantiamo un sostegno politico ed umano; non si sentono soli ed inoltre la
nostra presenza come osservatori internazionali garantisce un poco di pace e
tranquillità. È un messaggio politico molto chiaro al governo messicano: gli
zapatisti non sono soli".
Rimane da ricordare che il 22 luglio scorso il governo del Chiapas aveva
diffuso un comunicato in cui si diceva che il governatore Juan Sabines
aveva "confermato" che "non si sarebbe permesso più nessuno sgombero nella
riserva ecologica del Huitepec", riconoscendo che "la cosa importante è che
coloro che l'abitano continuino con pratiche di conservazione di questa
importante riserva". Non è la prima volta che Sabines esterna questo impegno.
Invece, il sindaco di San Cristóbal de las Casas minaccia di sgomberare e
dice d'essere appoggiato dal governo federale, cioè concretamente dalla
Segreteria di Governo.
Infine. I caravaneri che rimangono questa settimana in El Huitepec, oltre
all'accampamento civile permanente, dichiarano che un'altra ragione della
loro presenza è superare "l'accerchiamento informativo dei media" alla lotta
dell'EZLN. La carovana "sta qui per rompere questo silenzio".
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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